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Verso la finale: dove la vince la Juventus e dove il Real Madrid

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Meno uno all’attesissima notte di Cardiff: Juventus e Real Madrid si giocano la finalissima di Champions League. L’analisi della sfida

Stavolta ci siamo davvero: Juventus e Real Madrid sono giunte a Cardiff con tanto di bagaglio pieno di sogni e speranze. I bianconeri vogliono cancellare la maledizione dell’atto finale, lì dove sono capitolati in sei delle otto occasioni avute nella loro storia, i campioni in carica possono invece confermarsi e centrare quel traguardo mai ottenuto da nessuno. Sì, perché non c’è club che abbia alzato consecutivamente la Champions League da quando la competizione ha assunto nome e formula attuali. Poco male vero? Gli ingredienti per la sfida dell’anno insomma ci sono tutti: sarà battaglia, analizziamo dove e perché potrebbe prevalere l’una o l’altra.

Road to Cardiff: il percorso di Juventus e Real Madrid

Archiviato il girone eliminatorio, la Juventus ha fatto vedere di quale pasta sia fatta: incassare appena un gol (a giochi fatti!) nell’intera fase ad eliminazione diretta, quando i tuoi avversari si chiamano Porto ma soprattutto Barcellona e Monaco lascia intendere il senso della missione. Gli uomini di Allegri giungono all’evento con ogni carta in regola, senza timori reverenziali e con una consapevolezza giocoforza differente da quella mostrata nella finale con il Barcellona due anni fa o nei minuti finali della clamorosa eliminazione incassata all’Allianz Arena di Monaco nella passata edizione. Si sarebbe trattato con ogni probabilità di un’altra finale, per comprendere il livello raggiunto da questa squadra. Non di bassa caratura gli avversari eliminati dal Real Madrid: dopo essersi complicato la vita nella fase a gironi cedendo il primato del raggruppamento al Borussia Dortmund, si è sbarazzato di Napoli, Bayern Monaco ed ancora una volta degli storici rivali cittadini dell’Atletico Madrid. Con qualche polemica per le discusse modalità con cui si è sviluppata la contesa con i tedeschi, alla luce di noti episodi accaduti: la portata del cammino nel suo complesso non può però essere ridotta in alcun modo.

Dove la vince la Juventus? I punti a favore

Già abbiamo parzialmente compreso come si tratti di una contesa sostanzialmente in perfetto equilibrio: percentuali di riuscita prossime al pareggio, un 50 e 50 classico dei duelli epici della storia del calcio. La Juventus può probabilmente contare su una fame differente: la volontà di mettere le mani su questo trofeo dopo le cocenti delusioni in tal senso rimediate è una leva da tenere in dovuta considerazione. E non solo: la tenuta difensiva è la migliore al mondo non soltanto allo stato dei fatti ma nel pregresso del medio periodo, una stabilità che nessuna concorrente può vantare e che eleva le ambizioni della Juventus dove altre non possono spingerle. L’ossatura composta dai vari Buffon, Bonucci, Chiellini, Barzagli, impreziosita dagli innesti dei vari Dani Alves ed Alex Sandro, dalla sostanza di una mediana che si distribuisce perfettamente nella ripartizione dei compiti tra fase difensiva ed offensiva, è il valore aggiunto della Juventus di Massimiliano Allegri. La pietra sulla quale incentrare le proprie velleità, quelle di spodestare gli spagnoli dal tetto d’Europa.

Dove la vince il Real Madrid? Altri elementi sul piatto dei campioni

Se l’inespugnabilità difensiva resta il piatto forte dei bianconeri, l’estemporaneità del colpo è il valore aggiunto del Real Madrid di Zinedine Zidane: non che i vari Higuain, Dybala o Pjanic non abbiano nel loro arco le frecce per decidere qualsiasi genere di contesa, ma in tal senso la batteria composta in primis da Cristiano Ronaldo e poi dalla serie di fuoriclasse – persino in panchina – sul quale può contare il tecnico francese ha probabilmente come pari al mondo soltanto il Barcellona. Interpreti a cui basta un momento, uno sprazzo del loro repertorio, un colpo nel frangente di gara meno atteso, per indirizzare la sfida sui binari di appartenenza. Facile prendere ad esempio l’attuale Pallone d’Oro: doppietta e tripletta nella doppia sfida al Bayern Monaco in occasione dei quarti di finale, altra tripletta all’andata contro i cugini poco amati dell’Atletico Madrid. In soldoni: otto gol in tre gare ad eliminazione diretta della Champions League contro avversari di tale portata. Un marziano. Un alieno che non trema, che ti castiga proprio quando credi di averlo limitato. La Juventus non può vantare un fenomeno del genere, semplicemente perché – fatta eccezione per Messi e negli anni probabilmente per Neymar – non esiste analogo. Altro elemento è la serenità con cui il Real Madrid giunge a questa sfida: se la Juventus deve dimostrare di essere in grado di togliersi la maledizione da dosso, il club di Florentino Perez non deve dimostrare un bel nulla a nessuno. E con questa tranquillità d’animo si giocherà la partita. Fattore da tenere in dovuto peso.

Ruolo per ruolo: quali sono le sfide cruciali?

Dovesse Allegri confermare le ipotesi della vigilia e dunque dare spazio ad un 4-2-3-1 con Dani Alves da esterno alto e Barzagli a copertura delle sue spalle, sarebbe indicativo studiare l’eventuale attacco della fascia che Zidane potrebbe scegliere di attuare: non che Barzagli possa essere indicato quale anello debole della difesa, tutt’altro, ma per sole questioni di età il difensore più degli altri da puntare per quanto riguarda gli spazi che le frecce iberiche dovranno ricercare. Cristiano Ronaldo defilato a sinistra e libero di accentrarsi sul piede forte? O la conferma dell’affiancamento del portoghese a Karim Benzema, con Isco alle spalle libero di cercarsi la fetta di campo sulla quale agire? O addirittura il poco quotato impiego di Bale per tenere basso – oltre inevitabilmente Barzagli – anche Alex Sandro? Sul versante opposto si punterà sulle incertezze di Varane: se Sergio Ramos è insindacabilmente nel gotha dei difensori più forti della storia del calcio, il prospetto francese deve ancora dimostrare in pieno di meritarsi una maglia così importante. Così pesante. I clienti non sono comodi: Allegri potrebbe studiare una sorta di avvicinamento di Dybala ad Higuain per tenere impegnato costantemente Varane e non solo Ramos. Meno lontani nel campo per non concedere agli uomini di Zidane il vantaggio dell’unico riferimento offensivo (Higuain), nel caso potenzialmente tenuto a bada dal solo Sergio Ramos. Sarà ovviamente Juventus contro Real Madrid: abbiamo distinto alcuni tratti indicativi di quel che può essere lo sviluppo della gara, ma il segreto starà nel farsi riconoscere. Se la Juventus sarà Juventus o il Real Madrid sarà Real Madrid lo scopriremo soltanto nell’effettivo delinearsi della notte di Cardiff. Il pronostico lascia il tempo che trova: siamo al lancio della monetina. Merito ai bianconeri che in due anni sono giunti dal 20% con cui si presentavano al cospetto del Barcellona al 50% di oggi.

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