Ancelotti: «Juve favorita, ma la Roma...» - Calcio News 24
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2014

Ancelotti: «Juve favorita, ma la Roma…»

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Il tecnico del Real Madrid sul Milan: «Si stanno impegnando per risalire»

REAL MADRID ANCELOTTI – Pur essendo orgoglioso di essere italiano e nonostante la nostalgia del suo Paese, Carlo Ancelotti resta soddisfatto delle esperienze che ha accumulato all’estero. Ecco, se c’è qualcosa che non manca all’allenatore del Real Madrid è il calcio italiano, di cui ha parlato ai microfoni di Tuttosport:  «L’incertezza di inizio campionato, con le grandi squadre in sofferenza, è dovuta proprio al tipo di estati che passano. E quest’anno sarà peggio, visto che si arriva dal Mondiale. La Juventus continua a essere davanti alle altre: è la favorita e mi sembra si sia rinforzata. Evra è un giocatore di altissimo livello. Morata farà sicuramente bene in Italia. E in generale ha preso giocatori per aumentare la qualità. Anche la Roma è più forte, nonostante la cessione di Benatia. Poi vedo tante incognite: il Milan ha cambiato quasi tutto».

LA SCOMMESSA – E a proposito di Alvaro Morata, che ha lanciato e che potrebbe far bene sia al fianco di Tevez che di Llorente, Ancelotti ha spiegato: «E’ un giovane di talento fra i migliori in circolazione. Aveva bisogno di giocare, per cui è andato via dal Real, dove comunque non sfigurava. Segnerà tanto. Per me è meglio come prima punta, ma si adatta perché è dinamico e anche con noi si è spesso trovato a giocare come seconda punta».

LA GRIGLIA – Ma Ancelotti ha promosso anche il mercato della Roma e designato la Fiorentina come possibile sorpresa del campionato italiano: «Iturbe è buono, ma anche Manolas, il centrale che ha preso al posto di Benatia, è forte. E poi hanno tesserato Ashley Cole, che rimane di ottimo livello. Sorpresa? La Fiorentina: ha mantenuto l’intelaiatura e l’ha migliorata. L’anno scorso poi hanno fatto un ottimo campionato nonostante infortuni importanti. Ma spero che anche il Milan sorprenda». Il Torino, che ha già un’identità, resta invece appeso al destino di Alessio Cerci, mentre sull’eliminazione del Napoli dalla Champions League: «Chi sosteneva che il Napoli era favorito contro l’Athletic forse non conosce bene i valori del calcio europeo. L’Athletic è una squadra forte e giocare da loro è sempre complicato. Quando ho visto che il Napoli non aveva risolto la qualificazione in casa, sapevo che per loro sarebbe stata durissima nel ritorno».

A MILANO – Tocca poi alle milanesi e allora Ancelotti, che ha promosso il mercato dell’Inter, ha analizzato la sua ex squadra: «Non si può sempre stare in alto. Bisogna impegnarsi per risalire e il Milan mi sembra che lo stia facendo: portando avanti una politica diversa, investendo sui giovani, cercando di mischiarli con calciatori di maggiore esperienza. Certo, occorre tempo. Inzaghi allenatore? Quando vedi qualche tuo giocatore che inizia la carriera di allenatore non è un bel segnale per l’età. Ha conoscenza ed entusiasmo. Gli manca l’esperienza. Ma quella manca a tutti all’inizio, anche ai più grandi. Ho sempre ammirato la sua passione. Pippo vive di pallone: questo è un vantaggio per un allenatore, perché è un mestiere che ti può stritolare».

LA DIFESA – Ancelotti, il quale spera che Andrea Pirlo mantenga passione ed entusiasmo per continuare a brillare a lungo, ha parlato poi delle polemiche tattiche tra difesa a tre e a quattro in Champions League: «La difesa a quattro non è indispensabile: Conte ha fatto benissimo con la difesa a tre, adattandosi alle caratteristiche dei giocatori. E’ sempre meglio fare così, piuttosto che partire con dei dogmi. A me l’ha insegnato Zidane. Ero un convinto applicatore del 4-4-2, poi arrivo a Torino e mi trovo Zizou. Non ho impiegato molto per capire che uno come lui non lo potevo mettere nel 4-4-2. Da allora ho sempre cercato di conoscere prima i giocatori che avevo e poi decidere come schierarli».

LE NUOVE SFIDE – E sempre a proposito di Juventus, il tecnico del Real Madrid ha parlato delle nuove sfide per Massimiliano Allegri dopo l’addio di Antonio Conte: «Allegri è uno con le spalle larghe. Io direi che la Juventus, non Allegri, può fare meglio degli anni passati: non è un problema di allenatore. L’anno scorso sono usciti in modo rocambolesco. Quest’anno non sarà semplice, ma credo che la squadra e l’ambiente siano cresciuti. Allegri si prepari alla battaglia. Sarà durissima: servono sacrificio, coraggio, grande concentrazione e tanta grinta. Al Calderon come allo Stadium: l’Atletico non cambia quando gioca fuori. Coman? Lui e Rabiot diventeranno grandi campioni. Coman è veloce e intelligente. Conte? Sono felicissimo per la scelta. E’ l’allenatore di cui l’Italia aveva bisogno. Però ora bisogna anche aiutarlo a realizzare il suo progetto».