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Agnelli: «Mai incontrato Dominello da solo». E la Bindi fa gli auguri alla Juve

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Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è stato ascoltato in Antimafia. I complimenti della Bindi per la vittoria della Coppa Italia. Le ultime

La Juventus ha vinto la Coppa Italia ma il presidente Andrea Agnelli ha avuto poco tempo per festeggiare perché è stato ascoltato dalla commissione Antimafia sui presunti rapporti con uno dei figli di un boss della ‘ndrangheta, Rocco Dominello. Il numero uno bianconero ha ammesso di aver incontrato 3-4 volte Dominello ma di non essere a conoscenza della sua provenienza sociale: «Non ho mai incontrato Dominello da solo, l’ho incontrato 3-4 volte con altri tifosi, una volta con Germani, un’altra con D’Angelo e i tifosi.Mai nessuno ha avuto il dubbio, prima dell’indagine torinese, che Rocco Dominello potesse essere qualcosa di diverso da un semplice ultra e se avessimo saputo qualcosa di diverso mai nessuno di noi avrebbe incontrato Dominello. All’inizio di ogni annata – riporta “Il Corriere dello Sport” – ho deciso di incontrare gli ultras in modo da raccogliere le istanze che da quel settore dello stadio provenivano in modo che anche questa parte della tifoseria particolarmente calda non si sentisse discriminata, con il rischio che creasse problemi di ordine pubblico».

LE PAROLE DI AGNELLI IN ANTIMAFIA – Rosy Bindi, presidente della commissione d’inchiesta parlamentare Antimafia ha fatto i complimenti alla Juve per la conquista della Coppa Italia e ha fatto gli auguri in vista della finale di Champions. Agnelli ha esteso i complimenti ai 700 tesserati juventini che hanno ottenuto grandi successi dal 2010 ad oggi. Il presidente ha poi posto un quesito: «Siamo sicuri che la legge Pisanu, che permette la vendita ad una singola persona di 4 biglietti al massimo, risponda all’esigenza sociale del pubblico e che per spostarsi deve organizzarsi in gruppi? Una deroga potrebbe prevenire le truffe ma è una riflessione che va fatta. Non cerco alibi: se ci sono irregolarità dovranno essere sanzionate nel modo giusto, definendo al meglio le singole responsabilità. Il bagarinaggio? Siamo stati colti di sorpresa nel dover gestire uno stadio troppo piccolo, sempre tutto esaurito ogni domenica. Il bagarinaggio deve essere contrastato, anche se la cessione di un bene mobile, quale è il biglietto di una partita, da una persona ad un’altra non penso possa essere criminalizzato. Discorso diverso – ha aggiunto – è il fare incetta di tagliandi a fini puramente speculativi: questo fenomeno va combattuto e sul digitale sta invece dilagando grazie all’uso dei cosiddetti bot, software che permettono in pochi secondi di concludere un alto numero di transazioni».