Barreto: «Europa League? Non sarà una passeggiata» - Calcio News 24
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2014

Barreto: «Europa League? Non sarà una passeggiata»

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Le parole dell’attaccante brasiliano in vista del debutto europeo

TORINO BARRETO – Il suo ultimo gol con la maglia del Torino risale all’aprile del 2013, ma Vitor Barreto non si lascia andare a proclami in vista della prossima stagione e si prepara al debutto in Europa League dopo la botta rimediata con il Rubin Kazan: «Adesso sto bene. Subito ho avuto paura che potesse essere qualcosa di grave, ci tenevo a esserci al debutto in Europa League. Invece si è trattato solo di una storta ed ho recuperato. Sono a disposizione. Se verrò chiamato in causa darò il massimo. L’importante è fare risultato a Stoccolma, così in casa sarà più facile. Per me segnare non è mai stata un’ossessione. Se il Toro vince anche senza una mia rete non fa differenza, ciò che conta è la vittoria», ha dichiarato l’attaccante, come riportato da “Tuttosport”.

LE INSIDIE – Barreto, che ha giocato in Europa con l’Udinese, ha evidenziato i pericoli per il Torino: «Giocare in Europa significa vivere sensazioni elettrizzanti, però è molto impegnativo. Bisogna stare più che attenti. In passato molte squadre italiane che disputavano l’Europa League hanno avuto difficoltà in campionato. Però qui al Toro siamo in tanti che conosco la competizione. In Europa non ci sono squadre abbordabili: non dobbiamo arrivare lì pensando che sia una passeggiata. Si gioca su un campo sintetico e per noi è un novità, loro sono più avanti con la preparazione. E poi in queste partite c’è più tensione e dispendio di energie».

OBIETTIVI E PAURE – Infine, l’attaccante brasiliano ha parlato degli obiettivi da conseguire in questa stagione e soprattutto della sua paura di volare: «E’ fondamentale passare turno. Il nostro obiettivo deve essere quello di andare alla fase a gironi. Difficile prevedere che annata sarà. Io non mi pongo obiettivi, vivo alla giornata, lavorando sodo e dando tutto me stesso. Paura aereo? Se mi avessero lasciato, sarei partito in macchina o in treno per Stoccolma, in dieci ore ci sarei arrivato, pur di non prendere l’aereo… Due ore e mezza di volo, non sono mica poche, dobbiamo attraversare l’Europa e non posso prendere neppure la pastiglia. Però ho visto sulla cartina che Stoccolma si trova in linea retta rispetto a Verona, insomma l’areo non dovrebbe fare virate brusche… Potessi almeno dormire, passerebbero in un attimo. Vorrà dire che stanotte (ieri notte, ndr) starò sveglio così appeno salgo sul charter crollo».