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Torino, Belotti: «Il mio exploit merito di Ventura e Mihajlovic».

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Momento d’oro per il Gallo Belotti, bomber del Torino e della Nazionale che finalmente sembra avert trovato un grande centravanti dopo il vuoto degli ultimi anni

L’uomo del momento, in Serie A come in nazionale, è senz’altro Andrea Belotti. L’attaccante del Torino ha confermato di essere in un grande momento di forma realizzando una doppietta contro il Liechtenstein e adesso i suoi numeri in azzurro raccontano di 3 gol in 4 partite: in pratica una rete ogni 68’. Alle reti con l’Italia vanno sommati gli 8 goal realizzati con la maglia del Toro che lo stanno portando a giocarsi la classifica cannonieri con gente come Dzeko e Icardi. L’attaccante di Calcinate, comune in provincia di Bergamo, è stato raggiunto dai microfoni del Corriere dello Sport per parlare del suo momento d’oro.
PRIMA DOPPIETTA IN AZZURRO – Sabato sera a Vaduz ha segnato il primo e il quarto goal azzurro, sfiorando persino la rete della tripletta. «Volevo segnare più gol possibili come tutti i miei compagni – dice -. Una tripletta sarebbe stata speciale, ma per demerito mio non sono riuscito a buttare dentro la palla la terza volta. Va bene anche così, sono contento lo stesso». Quasi improvvisamente Belotti è diventato il centravanti titolare della Nazionale, un ruolo che non vuole più abbandonare: «Sono uno dei più giovani qua. Mi è stata data un’opportunità e cerco di dare il massimo – afferma con umiltà -. E’ l’allenatore che fa le scelte: se la prossima partita toccherà a un altro, è giusto rispettare le sue decisioni, ma cercherò di tenermi stretta questa maglia».

VENTURA E MIHAJLOVIC –
Il suo cammino in azzurro è stato spianato dalla scelta di Ventura come c.t. «Ho avuto la fortuna che Ventura mi ha allenato la scorsa stagione al Torino. Mi ha dato tanto, come mi sta dando tanto Mihajlovic. Entrambi mi hanno messo in campo e per la mia crescita sono stati importanti perché mi hanno sempre detto quello che dovevo fare. Se dall’Under 21 sono arrivato in Nazionale nel giro di un anno, gran parte del merito è loro». Sulle spalle porta il numero 9, finito ultimamente sulle spalle di giocatori bizzosi come Balotelli e Pellé. «So che è una maglia importante – afferma Belotti – ma allo stesso tempo per me deve essere come una qualsiasi. Per me questa maglia non è un peso perché in Nazionale qualsiasi numero è fondamentale».
«GUARDAVO SHEVA, ORA STUDIO AGUERO» – Belotti è un centravanti moderno, come del resto lo sono i suoi modelli di riferimento. «Da piccolo guardavo Shevchenko – dice – ora, invece studio altri attaccanti su tutti Aguero, un giocatore brevilineo che fa sempre gol. In cosa posso migliorare? In tutto. Io sono uno che pensa sempre di dover migliorare sotto ogni punto di vista. Non mi pongo mai limiti perché sono fissato e tante volte mi martello la testa perché penso che si possa e si debba sempre crescere». La maturazione di Belotti è confermata dai numeri: lo scorso anno di questo passo era ancora a secco mentre oggi ha già segnato 11 goal: «Ho avuto qualche difficoltà quando sono arrivato a Torino e non trovavo il gol, ma poi è arrivata la partita con il Bologna in cui mi sono sbloccato e da lì è partito tutto. Il merito? Sicuramente dell’allenatore e di tutti i compagni perché non mi hanno messo pressione e mi hanno spinto solo a continuare a fare il mio lavoro».

NUOVO MODULO E FUTURO AZZURRO –
A Vaduz Ventura ha varato il 4-2-4 schierando la coppia d’attacco Belotti-Immobile «E’ un modulo su cui abbiamo cominciato a lavorare in questi giorni. Avere due esterni e due attaccanti di riferimento in mezzo ci permette di essere più offensivi e di andare alla ricerca del gol. Con Ciro siamo molto amici e lo conosco perché abbiamo giocato e lavorato sei mesi insieme: questo è un punto a nostro favore». Rispetto alla sfida con la Germania di domani sera il Gallo ha le idee chiare: «E’ una partita molto importante, i tedeschi sono tra i più forti del mondo. Sarà molto difficile e per questo dobbiamo prepararci al meglio».