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Bernardeschi, il padre: «Alla Juventus per ambizione». Il calciatore smentisce

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Il padre di Federico Bernardeschi, Alberto, in un’intervista ammette il possibile passaggio del proprio figlio alla Juventus dalla Fiorentina. Ma il calciatore smentisce – 20 luglio, ore 12.07

Hanno fatto scalpore le dichiarazioni del padre di Federico Bernardeschi sul trasferimento del fantasista dalla Fiorentina alla Juventus. Il classe 1994 però ha tenuto a smentire i virgolettati attribuiti al padre: «Mi corre la necessità di fare chiarezza in merito ai numerosi articoli di stampa e non,che riportano presunte dichiarazioni mie o della mia famiglia, che in realtà, non sono mai state rilasciate», il commento del futuro bianconero su Facebook.

Bernardeschi, il padre: «Alla Juventus per ambizione»

Un’apertura importante. Di quelle che sembrano anticipare l’ufficialità di calciomercato. Alberto Bernardeschi, padre di Federico, calciatore della Fiorentina accostato alla Juventus, ha aperto circa il passaggio del proprio figlio in bianconero. Queste le sue dichiarazioni a ‘IlBianconero.com’: «Come Roberto Baggio, anche mio figlio potrebbe giocare nella Juventus. Un sogno per ciascun calciatore che possieda le giuste ambizioni. Cambieremmo autostrada e direzione. Con la gioia nel cuore. Sono un papà felice e orgoglioso, al di là di ciò che potrebbe accadere tra breve. La parola sacrificio, per me e per la mia famiglia, è la base della vita. Ne valeva la pena anche per ciò che ha saputo fare Federico e per i traguardi che sono convinto saprà raggiungere nel corso di una carriera da lui voluta fortemente. Siamo partiti dalle nostre biciclette. Lui con la sua per andare a scuola. Io con la mia per raggiungere il posto di lavoro. Poi, insieme, andavamo al campo di pallone quando faceva sera. La sua passione è quella da quando aveva sei anni. L’Atletico Carrara è stata la sua prima scuola. Poi siamo passati al treno. Per andare e tornare da Empoli, al Ponzano. Addirittura l’aereo, qualche volta, per raggiungere Crotone. Infine la Fiorentina. Una società della quale posso solo parlare bene, perché dopo l’incidente subito da Federico lo ha seguito e curato come un figlio, consentendogli persino di vestire la maglia della Nazionale. Un poco come fece Pier Cesare Baretti con Baggio quando era in viola con un ginocchio a pezzi».