Giulini rivela: «A gennaio cercai Milito» - Calcio News 24
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2015

Giulini rivela: «A gennaio cercai Milito»

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Poi promette: «Prima il Cagliari in A. poi sfido Cellino»

Il centro sportivo di Assemini è casa e lavoro per il presidente del Cagliari: ci vive con la moglie e ci lavora Tommaso Giulini, che non si è mai fermato, nonostante lo shock per la retrocessione in Serie B al suo primo anno di presidenza. Il patron ha imparato dai suoi errori, legato all’entusiasmo iniziale, ma deve fare i conti con cori poco piacevoli da parte dei tifosi: «Ci sta, sono un presidente retrocesso dopo 11 anni di A. Ma per 85’ la squadra è stata incoraggiata e lo stadio all’80% era pieno. Che soddisfazione!», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.

Se considera Zdenek Zeman una scelta di cuore, Rastelli è invece una più ponderata: «Con lui si può lavorare… Società e staff devono avere interessi convergenti… La squadra è figlia di un ampio confronto con Capozucca e Rastelli: siamo riusciti a prendere i giocatori che volevamo», ha spiegato Giulini, che ha parlato anche dei conti rossoblù: «Abbiamo il monte ingaggi più alto della B e supera il paracadute. Per fortuna siamo riusciti a fare buone cessioni, anche se gli introiti sono spalmati in più anni e quindi ci aiuteranno in futuro». Dai conti agli investimenti per il nuovo Sant’Elia: «Abbiamo appena terminato lo studio di fattibilità con B Futura, un valido progetto. L’iter durerà per tutto il 2016, poi demoliamo e ricostruiamo: l’obiettivo è inaugurarlo per il Centenario del 2020».

Prima di ricostruire lo stadio, però, va ricostruito il Cagliari. L’obiettivo è chiaro a Giulini: «Tornare in A e consolidarci è la priorità. Dobbiamo coinvolgere il più possibile il territorio, anche attraverso il settore giovanile. Lo faceva bene Matteoli, visti i giocatori oggi in prima squadra, adesso il progetto di Mario Beretta prevede anche tre centri di formazione in Sardegna: i migliori ragazzi sardi devono giocare qui», ha spiegato il patron, che vuole rendere competitiva la regione. Un punto di riferimento per i giovani è senza dubbio Marco Storari: «Poteva giocare in A, siamo orgogliosi di averlo qui. Sì, ci confrontiamo anche su questioni tecniche: ovviamente sono io che imparo». Non sarà facile, però, la cavalcata verso la Serie A: secondo Giulini, le principali avversarie sono Bari, Cesena, Pescara, Spezia e Perugia, ma tiene d’occhio anche Novara e Trapani.

L’ultima volta che ha sentito Massimo Cellino risale a gennaio: «Ho sentito la sua vicinanza al momento della retrocessione, lui può capire cosa ho provato. Ora dobbiamo organizzare un’amichevole col Leeds, magari la facciamo se noi andiamo in A e loro in Premier… Mi ha detto che una retrocessione sul campo ci può stare, ma un club non deve mai retrocedere dal punto di vista economico: ha ragione», ha raccontato Giulini, che poi ha spiegato di voler sistemare bene la società prima di dedicarsi maggiormente alle sue attività. Infine, dopo aver confessato la rabbia per il danno d’immagine causato dall’ennesimo scandalo del calcioscommesse, rivela: «Chi vorrei prendere? Sirigu, quando smette Storari, ma il nostro futuro è Cragno. Le confido che a gennaio ho cercato fino all’ultimo di prendere Milito: che rabbia».