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Lazio: la verità su Adriano è un’altra

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Giocatore libero, ma di mezzo ci sarebbero delle commissioni da pagare

Il mistero Adriano Correia si arricchisce di nuovi particolari in casa Lazio, per un mercato, quello biancoceleste appunto, che finora è stato già abbastanza ricco di dubbi… Il terzino del Barcellona ieri ha parlato nuovamente con il club catalano per provare a svincolarsi: teoricamente, nonostante gli resti ancora un anno di contratto, potrebbe farlo agevolmente sfruttando una clausola del proprio accordo (la stessa di Dani Alves, per intenderci) che gli permetterebbe di andare via a parametro zero. Nemmeno lo stesso Barcellona potrebbe in teoria opporsi ad Adriano, così come invece si era ventilato ieri, e non potrebbe chiedere indennizzi, lasciando appunto il giocatore libero a zero. La verità allora sarebbe un’altra, probabilmente molto più difficile da accettare per la stessa Lazio: di mezzo ci sarebbe un gioco di affari e commissioni tra procuratori ed agenzie di intermediari che tiene il giocatore congelato. Attenzione però: Adriano deve svincolarsi obbligatoriamente entro il 15 giugno, se no la clausola salta con tutto il resto. 

LAZIO: ADRIANO, DI MEZZO CI SONO LE COMMISSIONI – Allora, raccontano oggi i bene informati, la verità è che di mezzo ci sarebbero delle commissioni da pagare per circa 2 milioni di euro. Le commissioni in questioni, da accordi, sarebbero di un’agenzia ignota che ha affiancato l’agente di Adriano, Paulo Affonso, nel cercare un club disposto a prendere il giocatore (nello specifico, appunto, la Lazio). Dovrebbe trattarsi della Promosport, agenzia che di solito lavora molto col Barcellona. Il punto è: chi deve pagare la commissione adesso? Il Barcellona si rifiuta categoriamente ovviamente di pagare, avendo già rinunciato al giocatore (ma risparmiando pure 3 milioni netti di ingaggio), mentre Claudio Lotito, dal canto suo, non vuole come sempre saperne di spendere per procuratori e agenti. Adriano sbuffa: è bloccato a Barcellona, vorrebbe tornare in Brasile per le vacanze ma non può fino al 15, quando tutto sarà più chiaro, come riporta stamane il Corriere dello Sport – Roma