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Come cambia il Milan con Conti

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Altro affare in dirittura d’arrivo per la banda Fassone-Mirabelli: Andrea Conti in arrivo dall’Atalanta, l’impatto sul Milan

Andrea Conti può diventare a breve un nuovo calciatore del Milan: il club rossonero ha alzato l’offerta fino a ventitré milioni di euro, base che dovrebbe accontentare l’esigente Atalanta. Con l’accordo tra le due società, non sussisterebbe più alcun ostacolo alla definizione della trattativa: il calciatore, tramite il suo entourage, ha già espresso totale volontà di vestire la maglia rossonera. Conti sarebbe il quinto innesto di livello del Milan nell’attuale sessione di calciomercato, dopo gli approdi già certificati di Musacchio, Rodriguez, Kessié ed André Silva. La nuova dirigenza italiana si è così presa oltre ogni ragionevole dubbio la palma della società più attiva nella costruzione della squadra che sarà.

Difesa Milan rivoluzionata: cambiano tre quarti

L’acquisto di Andrea Conti dall’Atalanta non cambia ma letteralmente rivoluziona il Milan, essenzialmente a partire dal suo pacchetto arretrato: il tecnico Vincenzo Montella predilige la linea difensiva a quattro, di cui tre interpreti titolari risulterebbero nuovi di zecca. Conti appunto, oltre ai già citati Musacchio e Rodriguez: il quarto è a tutti gli effetti Alessio Romagnoli, che andrebbe a definire la coppia centrale con il nuovo innesto argentino. Operazione che permette proprio allo stesso Romagnoli di maturare con una serenità differente, non più primo – e forse unico – responsabile della situazione, ma un co-attore che può appoggiarsi ad una spalla strutturata come quella dell’ex centrale del Villarreal. Basta leggere i nomi della nuova linea difensiva rossonera per comprendere come il livello del Milan si sia assolutamente accresciuto: non si offenda nessuno, ma il confronto con l’immediato passato non regge. Non tiene. Vincenzo Montella ha ora ogni strumento necessario per impostare le fortune del suo Milan già dai suoi primissimi passi, edificare una difesa funzionante e funzionale al resto della squadra, subito attiva in fase di impostazione delle prime battute della manovra. C’è forza fisica ed attenzione nella marcatura, ma anche buoni fondamentali per non rappresentare un corpo spurio della squadra.

L’ipotetica variante: difesa a tre

Andrea Conti in primis ma allo stesso modo Ricardo Rodriguez rispondono al profilo di due esterni bassi di grande spinta: l’italiano è esploso nella strabiliante Atalanta di Gasperini da quinto di centrocampo, da esterno del dinamico 3-5-2 sapientemente orchestrato dal tecnico nerazzurro. Grazie alla copertura fornita dalla difesa a tre ha potuto centrare gli eccellenti numeri della sua invidiabile stagione: ben otto reti e cinque assist complessivi, statistiche da fenomeno del ruolo. Non è da meno il padrone dell’altra corsia, quella mancina: Ricardo Rodriguez ha fatto della propulsione offensiva il tratto distintivo della sua giovane ma già accreditata carriera, ha grandi doti nell’attacco dello spazio e piede educato per fornire cross ai compagni, o addirittura tentare la soluzione personale. Sente la porta, ha gli strumenti per risultare una vera e propria arma nella produzione offensiva di una squadra, pegno qualche concessione in chiave difensiva. Tradotto: il tecnico rossonero Vincenzo Montella potrebbe – se non in pianta stabile in alcune contingenze della partita o contro determinati avversari – pensare di impiegare la difesa a tre. Di servirsi di tale alternativa tattica per concedere maggiore libertà di incidere ai suoi due nuovi esterni.

Conti… alla mano è un Milan polivalente

La sensazione forte è quella che la trattativa si definirà non appena l’Italia Under 21 – si spera il più tardi possibile – avrà ultimato il suo Europeo: arriveranno allora i tempi tecnici per definire ogni risvolto dell’affare e concretizzare la vittoria del Milan nella sfida con le concorrenti italiane per garantirsi le prestazioni di uno dei migliori calciatori della scorsa edizione della Serie A. L’acquisto, seppur decisamente oneroso, pare essere perfetto: classe ’94, mentre classe ’92 è l’opposto Rodriguez. Il Milan si è assicurata due esterni dal presente radioso e dalla traccia futura inestimabile: bene così se l’obiettivo era quello di ripartire realmente e non far finta di farlo. Il Diavolo in tal modo cambia veste – come appena dimostrato – anche sotto il profilo tattico: diventa polivalente, polifunzionale ma senza improvvisazione. Può realmente ed agevolmente trasmigrare da un sistema difensivo all’altro senza che la squadra ne risenta oltremodo sul piano individuale: un terzo centrale da impiegare, nel caso, si trova tra quelli già a disposizione in organico. Ammesso che non arrivi dal mercato. Zapata, Paletta, Gomez… un discorso è affidargli la tenuta della difesa, altro è affiancarli a due interpreti del calibro di Musacchio e Romagnoli in un eventuale impianto a tre. Spetterà a Montella trovare la quadra, senza necessariamente incastrare il Milan in un dogma: ora gli strumenti non mancano. Ed il calciomercato può riservare ulteriori – quanto gradite – novità.