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Caso Donnarumma e Raiola: duro comunicato ufficiale della Curva Sud

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Il Milan è alle prese con il caso Donnarumma. Ecco il comunicato ufficiale della Curva Sud sul portiere e su Raiola

I tifosi del Milan hanno preso una posizione ufficiale sul caso Donnarumma e Raiola. La Curva Sud ha infatti diramato un comunicato ufficiale accusando pesantemente l’agente, raccontando così il proprio punto di vista sulla vicenda che tiene banco da diversi giorni in casa rossonera. «Dopo Mattarella il 31 Dicembre è la volta di Mino Raiola a reti unificate su tutti i canali sportivi. Ovviamente con i SUOI giornalisti, con domande precedentemente concordate e il tutto registrato, perché sia mai che ci scappi un dibattito, con domande vere». Proseguono i tifosi milanisti accusando ancora una volta il procuratore: «Ci appare strano sentir pronunciare parole come “clima ostile”, “forzature” e “minacce” che traslati economicamente hanno un valore di 25mln in 5 anni fascia di capitano e circa 6 mesi di riflessioni per poi arrivare a giugno e dire che gli hanno messo fretta».

IL COMUNICATO DEI TIFOSI SUL CASO DONNARUMMA – I tifosi sostengono di aver riservato a Gigio un trattamento esemplare, infatti è stato il primo, dopo diversi anni, a ricevere un coro personalizzato da parte della Curva, e rilanciano accusando l’agente di aver distrutto l’immagine di Donnarumma davanti agli occhi dei tifosi milanisti e del mondo intero: «ci appare strano che Raiola con il suo italiano forbito e la sua infinita cultura non abbia appreso il semplice senso di uno striscione a lui riferito!». Infine la Curva si è dissociata dalle minacce ricevuto dal giocatore e dall’agente e ha lanciato un chiaro messaggio a Gigio e un ringraziamento alla nuova società: «Non ci appare strano nemmeno che chi bandiera voleva esserlo davvero (Hamsik) si sia allontanato da questo personaggio, diventando capitano della società che ha scelto di amare. Crediamo possa ancora esserci la possibilità di rifarsi, ma è ormai legata all’estromissione dai suoi affari di chi lo ha spinto a farsi del male, rovinandogli l’immagine».