Champions League, le avversarie: Bayer Leverkusen - Calcio News 24
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2015

Champions League, le avversarie: Bayer Leverkusen

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Champions League, Roma nel gruppo E con Barcellona, Bayer Leverkusen e Bate Borisov: l’analisi della squadra tedesca

Tutt’altro che agevole il girone eliminatorio di Champions League spettato in sorte alla Roma di Garcia: dalla prima fascia arriva lo splendido Barcellona campione d’Europa e di Spagna, dalla seconda un avversario probabilmente sottovalutato. Il Bayer Leverkusen ha appena eliminato i cugini biancocelesti della Lazio dai playoff di accesso e promette di far valere tutto il suo talento per elevare le quote qualificazione: contenderà la seconda piazza alla Roma, più indietro chiaramente nelle gerarchie i bielorussi del Bate Borisov.

IL MIGLIOR GIOCATORE – Hakan Calhanoglu, per distacco. Talento, tecnica di base, inventiva, rapidità d’esecuzione, gioventù (classe ’94). Ma soprattutto: calci piazzati. Un cecchino infallibile, un calcio di punizione è tramutato dal suo piede destro in qualcosa di molto simile ad un rigore. Il trequartista turco nel Bayer Leverkusen fa un po’ tutto: cerca palla dai centrocampisti, la riceve e poi sceglie la soluzione. Individuale o di gruppo, comunque vada crea una situazione pericolosa per gli avversari. La carta d’identità lo incorona tra i prospetti più interessanti a livello globale.

PUNTI DI FORZA – La produzione offensiva: detto di Calhanoglu, gli esterni Bellarabi e Mehmedi completano un terzetto dinamico e prolifico alle spalle del riferimento Kiessling. Chiedere alla Lazio insomma. La velocità sui lati, la classe nel mezzo, il fiuto del gol del centravanti ed una mediana di assoluto valore: nel 4-2-3-1 di Schmidt sono Bender e Kramer – tornato dal prestito biennale concesso al Borussia Moenchengladbach, fattore della grande stagione che ha portato gli uomini di Favre alla qualificazione in Champions League – a costituire una mediana simultaneamente solida ed abile in fase di costruzione.

PUNTI DEBOLI – La difesa, oltre ogni ragionevole dubbio. Ed è per questo fattore che crescono i rimpianti della Lazio: non essere riusciti ad aggredire almeno per una parte della gara il Bayer Leverkusen alla BayArena nel tentativo di realizzare un gol e spaventare i tedeschi. Il pacchetto centrale – Tah e Papadopoulos – balla sia quando preso in velocità che se scavalcata in profondità, non va particolarmente meglio sugli esterni dove Hilbert e Wendell ricorrono troppo spesso al fallo per attutire le avanzate avversarie.

L’ALLENATORE – Roger Schmidt. Bravo, innovativo: il Bayer Leverkusen gioca bene a calcio e lo fa anche quando perde, vedi nella gara d’andata all’Olimpico contro la Lazio. Il risultato fu una sconfitta di misura, ma per una larga fetta di partita i tedeschi hanno imposto il proprio credo calcistico. Vige il dinamismo, il tecnico tedesco sembra anche molto lucido sui cambi: Kruse e Brandt, che entrano praticamente sempre a gara in corso, sono in grado di cambiare il corso del finale. Unico dubbio: la tenuta difensiva. Non avendo calciatori di primo livello a disposizione, il compito di Schmidt è quello di attenuare le lacune individuali e di conseguenza l’organizzazione della sua difesa.

PRECEDENTE – Risale alla stagione 2004-05: fase a gironi della Champions League, vittoria dei tedeschi alla BayArena con il risultato di 3-1 e pareggio (1-1, gol fantastico di Berbatov) all’Olimpico di Roma. Due particolari curiosità: in quel Gruppo B giocava anche il Real Madrid che terminò secondo alle spalle proprio del Bayer Leverkusen, con i giallorossi ultimi nel raggruppamento grazie al solo punto ottenuto nel pareggio con i tedeschi.