Mourinho: «Sousa umile, Juve in ripresa» - Calcio News 24
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2015

Mourinho: «Sousa umile, Juve in ripresa»

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Sull’Inter: «Tra le pretendenti per lo scudetto». Poi stoccata a Capello

I risultati del Chelsea sono davvero negativi e José Mourinho non intende nascondere la realtà. Il tecnico portoghese fatica a trovare una spiegazione, ma resta fiducioso per il futuro: «Vi assicuro: sto lavorando come non mai e ne usciremo. E c’è anche la Champions che non abbandono certo», ha dichiarato Mourinho a La Gazzetta dello Sport, rivelando di aver apprezzato particolarmente il comunicato con il quale il Chelsea ha smentito l’ipotesi del suo esonero: «Dimostra la fiducia di Abramovich nei confronti del tecnico che ha vinto tre Premier con questo club. Lo ringrazio e continuo a lavorare».

LA SORPRESA – Mentre cerca una soluzione per rilanciare il Chelsea, Mourinho osserva la Serie A, che vede spiccare al primo posto la Fiorentina con un suo connazionale, Paulo Sousa: «E’ un grande, sono felice per lui. Ha lavorato tanto e duramente per arrivare fin qui. Ci sono allenatori che hanno cominciato subito in grandi club, senza fare esperienze fondamentali. Lui è stato umile, ha viaggiato e lavorato in Ungheria, Israele, nella B inglese, in Svizzera. E soltanto adesso che è pronto e preparato è arrivato in Italia. Studia. Si informa. Si vede la sua mano nella Fiorentina».

IN RIPRESA – Lo Special One ha parlato poi della “sua” Inter, che ha perso nell’ultimo turno di campionato il primato, e della Juventus, che ha paragonato al Chelsea: «Rispetto agli ultimi anni l’Inter sta facendo molto bene, è partita per lottare per lo scudetto. E’ nel gruppo delle pretendenti: mai la Serie A è stata aperta a così tante squadre come oggi. La Juve mi sembra sia partita un po’ come il Chelsea, a fatica, e come il Chelsea si riprenderà: è soltanto questione di tempo. Roma e Napoli sono quelle che possono approfittare di una stagione senza bianconeri superfavoriti».

LA STOCCATA – Infine, Mourinho ha replicato a Fabio Capello, che lo ha accusato di bruciare un po’ i giocatori: «Penso che un allenatore con la sua storia avrebbe fatto meglio a parlare di calcio senza commentare il lavoro dei suoi colleghi. Allora io avrei potuto commentare il suo lavoro quando allenava la nazionale inglese o quella russa e non l’ho mai fatto. Perché preferisco rispettare i momenti negativi dei colleghi: mi piace molto di più parlare di Fabio Capello nei tanti momenti belli della sua carriera ricca di straordinari successi».