Chievo, Gamberini: «Da Empoli inizia un trittico fondamentale» - Calcio News 24
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Chievo, Gamberini: «Da Empoli inizia un trittico fondamentale»

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Smaltita la delusione per la sconfitta con il Milan, il Chievo Verona si prepara a tre scontri diretti in sette giorni. Alessandro Gamberini presenta la sfida di Empoli e racconta le qualità dei suoi, sottolineando l’importanza del trittico di fine ottobre: «Metterei la firma per sette punti».

TRITTICO – Inizia dal Castellani un tris di partite cruciali per il Chievo Verona, che dopo i toscani affronterà Bologna e Crotone. Alessandro Gamberini in conferenza stampa sottolinea il momento: «La partita con l’Empoli vale tanto, abbiamo tre partite in sette giorni che per noi sono importantissime. Ci aspettano tre scontri diretti per quello che è il nostro obiettivo principale, la salvezza. Saranno tre partite difficili, da interpretare con un approccio speciale. Noi siamo cresciuti molto dal punto di vista della consapevolezza, queste gare si vincono facendo emergere le proprie qualità a prescindere dall’avversario. L’Empoli cercherà di partire forte, giocano in casa e hanno bisogno di punti. Gilardino? E’ un grandissimo attaccante, i numeri parlano per lui e credo che sia perfino sottovalutato. Lo stesso si può dire per Maccarone, non puoi distrarti un secondo perché può cambiare la partita. Metterei la firma per sette punti in queste tre gare, è una settimana che inciderà tanto sul prosieguo del campionato».

COLLETTIVO – La squadra veronese riparte dalla batosta interna di domenica scorsa: «Contro il Milan era un test che ci ha messo a confronto con una squadra più blasonata di noi. C’è rammarico per come è finita ma anche tanta voglia di ricominciare a pedalare. Il marchio di fabbrica del Chievo da diversi anni è la pressione sempre alta, la lotta su ogni pallone: è un’attitudine che parte dagli attaccanti e permette a noi difensori di stare più alti. Il calcio sta virando verso un maggior peso del lavoro collettivo, lo dimostra anche il buon avvio di campionato di diverse squadre che sulla carta partivano per soffrire».