CN24, il pagellone di mercato: Napoli - Calcio News 24
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2014

CN24, il pagellone di mercato: Napoli

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Gli azzurri rinunciano al salto di qualità: alle parole non seguono i fatti

SERIE A CALCIOMERCATO NAPOLI PAGELLONE – Il calciomercato è ormai alle spalle e per i club di Serie A è già tempo di bilanci nonostante la stagione sia appena iniziata. Da qualche ora le porte dell’Ata Hotel Executive sono chiuse e chi si aspettava un colpo in extremis del Napoli sarà rimasto deluso. Ma in fondo Benitez era stato chiaro già qualche giorno fa: l’arrivo di David Lopez ha di fatto chiuso le operazioni in entrata dei partenopei. Partenopei che, nonostante le parole di De Laurentiis durante il ritiro di Dimaro, in sede di mercato non hanno confermato quanto di buono fatto nelle precedenti sessioni. Pochi, infatti, sono stati gli acquisti arrivati per rinforzare la rosa a disposizione del tecnico spagnolo. In ordine cronologico l’ultimo è stato proprio l’ex mediano dell’Espanyol, arrivato negli ultimi giorni escludendo definitivamente un possibile arrivo di uno tra Fellaini, Sandro e Lucas Leiva. Eppure il Napoli si era mosso con largo anticipo confermando gli acquisti di Andujar e Koulibaly già nei mesi passati ma, dopo la lunga trattativa per portare Michu dallo Swansea all’ombra del Vesuvio, qualcosa ha improvvisamente frenato le operazioni degli azzurri. Il preliminare di Champions League contro l’Athletic Bilbao, finito tra l’altro in malo modo, non ha contribuito a dare un’accelerata alle strategie di De Laurentiis e Bigon che tra l’andata e il ritorno della sfida europea hanno portato alla corte di Benitez il solo De Guzman, jolly arrivato dal Villarreal dopo il prestito allo Swansea e già decisivo durante la prima giornata di campionato. Sul fronte cessioni, inoltre, il Napoli ha perso quattro importanti pedine che negli ultimi anni hanno contribuito a portare la squadra ai livelli attuali. Il primo a salutare è stato Valon Behrami, messo ai margini del progetto tattico e passato all’Amburgo per trovare più continuità tra i titolari. Discorso diverso invece per Fernandez: il difensore argentino era un punto fermo della retroguardia fino a pochi mesi fa, ma i 10 milioni messi sul piatto dello Swansea hanno convinto la dirigenza al sacrificio sportivo. Nelle ultime ore, inoltre, è stata la volta di Dzemaili e Pandev passati al Galatasaray di Prandelli. Per chiudere il quadro, infine, il mancato riscatto di Reina e le partenze di Doblas e Reveillere in scadenza di contratto hanno completato una sessione estiva che ha lasciato quasi tutti un pò stupiti. E non in positivo.

IL MIGLIORE ACQUISTO – Per il momento, stando anche alle prime uscite stagionali, il Napoli sembra aver mantenuto la stessa ossatura dello scorso anno per ciò che riguarda lo scacchiere tattico di Benitez. I nuovi acquisti fino ad ora non hanno scalzato i titolarissimi dal loro posto, con il solo Koulibaly sempre sfruttato dal tecnico spagnolo viste anche le condizioni non ottimali di Henrique arrivato in ritardo a causa del Mondiale. Il difensore centrale potrebbe contendere la palma di miglior acquisto a Jonathan De Guzman, forse l’arrivo più azzeccato vista la sua duttilità tattica. Il centrocampista naturalizzato olandese, infatti, è una mezz’ala naturale ma ha già dimostrato di poter giocare sia da trequartista centrale che da mediano. E grazie alle sue caratteristiche potrebbe rappresentare l’arma in più dei partenopei soprattutto a gara in corso: non è un caso che i primi tre punti stagionali siano arrivati grazie ad una sua rete siglata da subentrato al 95′.

LA PEGGIOR CESSIONE – I partenopei nelle ultime settimane hanno ceduto quattro elementi che avrebbero potuto dare ancora tanto alla causa azzurra. Tuttavia, “ciò che poteva essere e non è stato” è forse la peggior operazione in uscita di questo Napoli: il mancato riscatto di Pepe Reina passato in un secondo momento Bayern Monaco. Al momento Rafael ha già dimostrato tutte le sue qualità, ma visto il lungo stop per l’infortunio al legamento sarebbe stato forse più sicuro confermare anche l’ormai ex portiere del Liverpool. Per non parlare del carisma e del peso nello spogliatoio dell’estremo difensore spagnolo: lo scorso anno è stato tra i trascinatori del primo Napoli di Benitez e la sua permanenza non avrebbe potuto che far bene alla squadra.

LA POSSIBILE SORPRESA – Neanche a dirlo, Kalidou Koulibaly potrebbe essere una gradita sorpresa per i partenopei. Benitez crede in lui tanto da schierarlo sempre titolare nelle prime uscite stagionali nonostante le pressioni dovute dall’importanza degli incontri disputati. Classe 1991, l’ex centrale del Genk ha già dimostrato le sue qualità e la sua determinazione nonostante la giovane età, ma per ben figurare a questi livelli ha bisogno di maturare ulteriormente. E’ forse ancora troppo acerbo per strappare il posto da titolare a giocatori d’esperienza come può esserlo Henrique, ma per il momento il calciatore francese si gode questo exploit iniziale.

VOTO 5 – La stagione del Napoli era iniziata con una promessa da parte di De Laurentiis: «La squadra lotterà per lo scudetto». Alle parole del patron però non sono seguiti i fatti visto che il mercato estivo non è servito a colmare le lacune mostrate durante la passata stagione. Nonostante le qualità indiscusse di Koulibaly, ai partenopei avrebbe fatto comodo un difensore d’esperienza internazionale da affiancare ad Albiol viste soprattutto le incredibili sbavature rivissute anche durante le prime tre gare stagionali. Anche a centrocampo si poteva fare di più: con le cessioni di Behrami e Dzemaili, l’arrivo di David Lopez e il rientro di Gargano dal prestito non garantiranno agli azzurri quel salto di qualità tanto proclamato dalla piazza. Cambiare tanto per cambiare, inoltre, non è stata forse la scelta migliore: il Napoli si schiererà infatti con gli stessi undici (o quasi) dello scorso anno e, con le principali rivali per lo scudetto che hanno rinforzato i rispettivi organici migliorando le rose già sulla carta più competitive, puntare al titolo non sarà cosa semplice per i ragazzi di Benitez. Mercato insufficiente che ha inciso pesantemente anche sulla mancata qualificazione in Champions League in un’annata che avrebbe potuto significare molto in vista del futuro. Ma la stagione è appena iniziata e Rafa ha già dimostrato di sapere il fatto suo: in certi casi è forse meglio partire senza il favore del pronostico.