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Brilla la stella di James: inaccessibile un panchinaro del Real?

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James Rodriguez protagonista – poco a sorpresa – della Copa America del Centenario

Era la gara più attesa del Gruppo A della Copa America del Centenario, quella tra Colombia e Paraguay, nel raggruppamento complessivamente più competitivo e dunque equilibrato della fase a gironi: hanno avuto la meglio i Cafeteros con il risultato di 2-1, decisivi i timbri di James Rodriguez e del nostro Carlos Bacca. Uomini di Pekerman già qualificati ai quarti di finale, l’Albirroja – che ha finora deluso le aspettative iniziali – dovrà invece battere i padroni di casa degli Stati Uniti per andare avanti nella rassegna.

APPORTO TOTALE DI JAMES RODRIGUEZ – Il calcio di rigore che ha chiuso la sfida d’esordio con gli Usa, poi l’infortunio alla spalla che avrebbe dovuto estrometterlo dalla gara con il Paraguay: a sorpresa James Rodriguez è sceso in campo dal primissimo minuto – con tanto di siparietto per la monetina che non voleva assegnare il campo ad una delle due compagini – e come spesso gli accade in nazionale ha lasciato il segno. L’assist perfetto a Bacca per il vantaggio della sua Colombia, poi il personale raddoppio in diagonale, ben servito dall’ottimo Cardona. Due anni fa, nello scenario di Brasile 2014 che lo rese grande, il titolo di capocannoniere del Mondiale e quel ruolo da protagonista che gli calzava a pennello: la strada intrapresa nella Copa America del Centenario non sembra essere tanto dissimile.

MA NEL REAL MADRID… – La prima stagione, quella post-Mondiale e trasferimento da 80 milioni di euro, disputata da stella tra le stelle: 17 reti complessive e quello status centrale in una realtà tutta votata all’attacco ed all’imposizione della propria proposta calcistica. Il limite reale fu un Barcellona marziano che non lasciò briciole alla concorrenza: Triplete e tutti a casa. La stessa rilevanza aveva assunto in avvio della seconda annata – quella appena trascorsa – sotto la guida Benitez: superato un fastidioso infortunio, il tecnico iberico lo aveva eletto perno centrale del suo 4-2-3-1. Al colombiano è però costato caro l’avvicendamento alla guida tecnica: Zinedine Zidane ha preferito un centrocampista in più – il saggio equilibratore Casemiro – e di conseguenza un trequartista in meno. Inamovibili Ronaldo e Bale a supporto di Benzema, a farne le prese è stato proprio James Rodriguez: tanta panchina – solo 28 minuti complessivi in Champions League dai quarti di finale in poi – e quella sensazione di essersi d’un colpo ritrovato ai margini del progetto tecnico.

FUTURO – La nazionale per ritrovare il sorriso: del resto il feeling tra James Rodriguez e la sua Colombia è di quelli poco comuni. Come detto, fu proprio l’exploit in maglia gialla a spingere il Real verso l’esborso super di 80 milioni di euro, quanto allora richiesto dal Monaco per la cessione, con Florentino Perez costretto a rispondere al colpo Suarez messo a segno dal Barcellona. Con Zizou Zidane confermatissimo al timone del club campione d’Europa, non può esserci certezza sulla (felice) permanenza della stella colombiana. Che non ha il carattere del comprimario. Accessibile in chiave calciomercato? Guardando agli 80 milioni appena riportati assolutamente no. O meglio, assolutamente no per le italiane, plausibile per la ricca Premier League. James Rodriguez è nell’elite di quei pochissimi calciatori che fanno realmente la differenza: tra i club italiani, oggi, soltanto la Juventus sembrerebbe potersi sedere al tavolo della trattativa. Non su quelle cifre, ovviamente, ma impostando la trattativa su altre basi e contropartite. Il Napoli concentrerà i propri sforzi su altri settori di campo, le altre non hanno la Champions League (la Roma incerta) e dunque il suo blasone ed i suoi fondi per agire sul mercato. Sogno che non s’ha da fare, a meno di colpi di scena. Beh, quanto servirebbe a rilanciare con forza l’immagine della nostra Serie A