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Palermo, Corini si presenta: «Salvezza? Io ci credo»

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foschi sallai

Il nuovo allenatore del Palermo, Eugenio Corini, si è presentato quest’oggi in conferenza stampa. Ecco le sue prime parole

Eugenio Corini, nuovo tecnico del Palermo, ha parlato in conferenza stampa nel giorno della sua presentazione: «Cosa devo fare per salvare la situazione? Oggi ho parlato con la squadra, ho cercato di capire come stanno le cose. Adesso voglio dare una spinta morale. Dobbiamo saper nuotare sott’acqua. Viviamo in una città di mare, dunque la metafora è semplice. Ho visto calciatori faticare nell’effettuare passaggi di cinque metri. Bisogna cambiare questa inerzia: io voglio trasmettere coraggio e forza. E’ dalle piccole cose che si costruiscono le grandi cose. Sono convinto che questa squadra ha i mezzi per uscire dal momento negativo. La salvezza? Credo che nulla sia compromesso, anzi. Penso che anche chi ha qualche punto in più rispetto alle quattro in fondo alla classifica, debba temere: appena si vincono due o tre gare di fila, cambia tutto. Come mi ha convinto Zamparini? Per me quando si parla di Palermo, si parla di qualcosa di speciale. Sono contento che Zamparini mi abbia chiamato. Ci siamo sentiti ed ho visto che ha motivazioni. Subentrare oggi vuol dire assumermi delle responsabilità. Ora per ottenere la salvezza bisogna avere equilibrio e forza di non abbattersi quando le cose vanno male. Mi sento di dover salutare De Zerbi, di cui ho seguito il lavoro in queste settimane. Il momento è difficile, è palese. Se ho deciso di tornare, però, è perché ho sentito di dover dare il mio contributo per conseguire questo importante obiettivo. La salvezza oggi vale un po’ come l’Europa negli anni passati. Bisogna dare il massimo per agguantare questo traguardo. Bisogna tornare ad avere la spinta della nostra gente, ci serve avere empatia con loro. Il rapporto con Zamparini? La trattativa è stata semplice. Ho firmato per un anno più rinnovo automatico in caso di salvezza. Non c’è nessuna clausola anti-esonero. Vivrò questo momento in apnea, verso la salvezza. Io e Zamparini, anche quando giocavo, non è che parlassimo sempre. Abbiamo sempre avuto un rapporto franco e diretto. Nella vita tutto va avanti, fermarsi su quello che è accaduto non ha senso. Ora comincia una nuova avventura, il trascorso da calciatore c’entra poco. Porterò la mia esperienza, possiamo farcela: ci credo». 
SUL MERCATO«Che mercato mi aspetto dopo l’addio di Faggiano? Non c’è niente di ufficiale. Dovesse accadere davvero, ne sarei dispiaciuto. Non conosco la situazione e non voglio entrare in queste scelte personali. I tempi sono stretti, non c’è stato tempo di parlare di mercato, ma solamente di campo. Ora penso solo alla Fiorentina. Non ho chiesto calciatori in particolare, bensì profili capaci di reggere la pressione di Palermo. E’ questo l’importante, non il mercato. A gennaio fare mercato è sempre difficile, perché chi ha calciatori importanti se li tiene. Sarà una valutazione che faremo man mano. Prima dobbiamo concentrarci sulle partite da giocare: la mia mente è su quelle partite. Il gruppo? Non misuro la qualità della squadra nei singoli, bensì nella capacità di creare un’armonia. Abbiamo tanti bravi ragazzi, ma devono essere contestualizzati. Bisogna creare l’alchimia giusta. I più esperti devono aiutare i più giovani. Se riusciamo in questo, tutto sarà più semplice. Se questa situazione è simile a quella del Chievo di qualche anno fa? Be’ sì. Il paragone può anche starci. Queste situazioni le ho vissute. In questi casi occorre trovare la luce, la giusta motivazione. Diamanti? La squadra ha bisogno di certezze, ma alcune individualità possono diventare importanti. Dobbiamo sfruttare i calciatori che stanno vivendo momenti positivi come Nestorovski. L’ho visto in allenamento quest’oggi: è uno di quelli che non si risparmia mai. Il tifo? La tifoseria palermitana è molto importante per me. Riesce a dare linfa vitale alla squadra ed ai calciatori. La stagione può cambiare anche grazie a loro. Qual è il problema principale di questa squadra? Ci sono più cose che non vanno. Diciamo che la cosa principale riguarda la mentalità. In Serie A non si possono concedere cali di tensione. Bisogna avere equilibrio. Credo che se difendi bene, attacchi anche bene. De Zerbi ha lavorato bene, ma ora c’è bisogno di una scintilla. Sta a noi trovarla  e se lo faremo i tifosi ci seguiranno. Noi ed i tifosi siamo una famiglia. Voglio dirgli che in famiglia si vivono momenti belli e brutti: i belli erano quelli in cui ero calciatore ed arrivammo in Europa, i brutti sono questi ad esempio. Gli infortuni? Sta bene fisicamente è fondamentale. La società sta puntando sul recuperare gli infortunati. Io sto provando a capire come evitarli. Una delle cose che vorrei fare è quella di anticipare gli allenamenti perché ho visto che nel tardo pomeriggio c’è tanta umidità».