D'Amico: «Criscito in Italia? Difficile, costa troppo. Giovinco resta bianconero» - Calcio News 24
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2014

D’Amico: «Criscito in Italia? Difficile, costa troppo. Giovinco resta bianconero»

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Il noto agente in diretta telefonica a Platinum Calcio, trasmissione di Giorgio Micheletti

Intervenuto ai microfoni di Italia 7, durante la trasmissione Platinum Calcio, Andrea D’Amico, noto agente sportivo, nonché grande conoscitore del calcio italiano, ha rilasciato alcune dichiarazioni per trattare a tutto tondo la situazione di svariati suoi assistiti e del calciomercato di Serie A in genere.

Ogni anno si parla di un ritorno in Serie A per Domenico Criscito, pensa che possa essere la volta buona quest’estate, soprattutto per riavvicinare un giocatore al calcio italiano vista anche la recente e deludente esclusione dai convocati di Cesare Prandelli? «Ancora è presto per parlare di contatti, siamo alle prime schermaglie del calciomercato ed è tutto troppo prematuro. I club italiani si sono sempre mostrati interessati a Criscito, ma non ci sono state mai le basi per completare un suo trasferimento, anche perché lo Zenit spara alto per il suo cartellino. Ha un contratto con il club russo fino al 2016, vedremo le prossime evoluzioni, ma la sensazione è che possa rimanere in Russia almeno un altro anno. Sicuramente il campionato di Serie A continua a essere una competizione competitiva, soprattutto sotto il profilo tecnico, ma non ci sono più gli investimenti di una volta.»

Si era parlato molto del Napoli a gennaio, Benitez potrebbe rivalutare gli esterni in rosa e Criscito farebbe al caso degli azzurri… «Il Napoli lo ha cercato con insistenza a gennaio, ma lo Zenit ha chiesto una cifra molto corposa e non c’è stato modo di chiudere la trattativa.» Si può sapere la cifra? «Nì… non mi piace entrare in merito su questi argomenti, sono cose che competono solitamente ai club. Posso dire che per Criscito al Napoli lo Zenit aveva chiesto più di 20 milioni di euro… Il campionato italiano tende ormai a valorizzare giocatori, anche e soprattutto stranieri, per poi venderli a un prezzo maggiore e realizzare una plusvalenza. È una triste realtà, ma la Serie A è diventata più uno “snodo” per alcuni giocatori piuttosto che un punto di arrivo in una carriera di un giocatore.»

Beh, sì: una cifra molto elevata. Pensa che ci siano club di Serie A in grado di permettersi un investimento del genere, a prescindere dalle qualità di un giocatore come Criscito? «No, purtroppo penso proprio di no.»

Passando a un altro argomento: l’interruzione della formula della compartecipazione può creare problemi alla conclusione di operazioni e in particolar modo alla sua categoria, ci riferiamo agli agenti sportivi? «No, non penso. Credo che questo sia un “falso problema”. Anzi, trovo positivo che ci si sia finalmente allineati a una politica già intrapresa altrove. Ci saranno altre maniere per realizzare delle operazioni simili [i.e.: prestito con diritto, od obbligo, di riscatto].»

Riguardo un altro suo assistito, ossia Sebastian Giovinco, ci potrebbe essere un cambiamento in vista la prossima stagione? Un possibile addio dalla Juventus, nonostante in panchina sia rimasto Conte che nutre una grande stima nei confronti del ragazzo?

«Ha detto bene, con Conte in panchina, il futuro di Giovinco è sicuramente alla Juventus. Interessi dall’estero? Fanno piacere, certamente, ma come ho già detto: con Conte in bianconero, Giovinco non si muove. Neanche con un cambio di modulo.» Che mercato sarà secondo lei quest’estate: ricco, povero o pressoché nullo? «Sarà sicuramente una sessione complicata, dove prevarranno le competenze tecniche degli addetti ai lavori sugli investimenti fatti, questo senza ombra di dubbio.»

Gattuso ha recentemente rilasciato alcue dichiarazioni a Milan Channel, durante un’intervista, dove ha parlato di un suo possibile passaggio alla Roma e alla Fiorentina durante la sua carriera. Sono fatti che ci può confermare? «Sì, sono storie vere, ma non si sono concretizzate. Io Ringhio lo ho sempre seguito, sin da quando giocata con i Glasgow Rangers, quando mi chiamò David Murray, allora presidente, per sapere se c’erano club italiani interessati al ragazzo e riuscimmo a chiudere la trattativa con la Salernitana per una cifra importante: 10 miliardi di vecchie lire. Poi la sua storia la conosciamo tutti, la sua ascesa è partita da Salerno, poi l’exploit al Milan e l’approdo in Nazionale nel 2000, che poi non ha più lasciato fino a fine carriera. In che squadra Gattuso è diventato Ringhio? Ma lui è nato Ringhio… (ride, ndr).»

Un’ultima battuta riguardo un altro suo assistito: Riccardo Meggiorini, che dopo il rifiuto del ricorso del Parma da parte dell’Alta Corte del CONI, pare giocherà la prossima edizione dell’Europa League proprio con i granata… «Innanzi tutto mi spiace per il Parma. Non voglio entrare in merito per quanto riguarda questi avvicendamenti. Sicuramente fa piacere per Riccardo, che è un ragazzo umile e lavora con grande abnegazione. E chissà che la vetrina europea non possa servire per far arrivare qualche offerta da altri club… (ride, ndr).»