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Derby Roma-Lazio: i conti delle operazioni Iturbe e Hoedt

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Il Derby della Capitale Roma-Lazio si gioca anche nei bilanci. Le ultime operazioni di calciomercato dei clubs capitolini possono esaltare o deprimere gli animi di tifosi e dirigenti.

Juan Iturbe era arrivato alla Roma dal Verona nell’estate 2014, annunciato in pompa magna dalla dirigenza giallorossa che lo aveva strappato alla concorrenza della Juventus, vincendo un’asta che aveva appassionato e non poco i fans romanisti.

Iturbe doveva essere il giocatore che, con le sue accelerazioni improvvise, avrebbe dato vivacità ed imprevidibilità agli schemi di Rudi Garcia, sebbene il costo totale dell’operazione non fosse leggero. Il calciatore arrivò dal Verona per 22 milioni, più bonus pari a 2,5 milioni. Inoltre ci fu l’onere aggiuntivo pari a 7 milioni di euro versati al suo agente Mascardi che deteneva il 30% del cartellino dell’attaccante. In totale la cifra sborsata fu dunque pari a €31,5 milioni.

Dopo un anno e mezzo di permanenza con un rendimento decisamente inferiore alle attese, la dirigenza decise per il prestito oneroso (€1,2M) in Inghilterra al Bournemouth (stagione 2015-16), club neopromosso in Premier League. 4 misere presenze per complessivi 188 minuti giocati dicono già tutto.

Ritornato alla Roma per la stagione 2016-17, Iturbe non venne quasi mai considerato da Spalletti, tanto che scese in campo in 5 gare per totali 38 minuti. A gennaio l’occasione di mandarlo in prestito (gratuito) al Torino sperando nella cura rigenerante di Mihajlovic. Il paraguaiano tornò perlomeno al goal (vs Sampdoria), sebbene l’impiego avvenne sempre con il contagocce con 16 presenze per 588 minuti.

A Monchi, nuovo ds della Roma, dopo l’addio di Totti al calcio, è toccata così la “grana” da risolvere. Come evitare un salasso per le casse? Ecco che i messicani del Club Tijuana si muovono per un prestito annuale di €5M, con riscatto condizionato dal numero delle presenze facilmente raggiungibile.

Vediamo ora l’impatto sul bilancio. Calcoliamo l’ammortamento, riprendendo il costo (€31,5M) e la durata del contratto con la Roma (5 anni): la quota annuale è pari a € 6,3M (=31,5/5).

Nel giugno 2018, quando il club messicano effettuerà il riscatto (quasi certo), la Roma avrà ammortizzato dunque 4 anni, ovvero €25,2M (=6,3 x 4). La quota restante di €6,3M va sottratta all’importo che i giallorossi incasseranno €5M, determinando un valore di -€1,3M (=5-6,3). Va poi sottratto l’importo incassato dal prestito al Bournemouth (€1,2M). In conclusione l’operazione Iturbe, sotto l’aspetto finanziario, non è stata poi particolarmente onerosa, in quanto la minusvalenza generata è di appena €100mila (=1,2M – 1,3M). Non male per Monchi che è riuscito a tappare un buco che poteva diventare una voragine.

Sull’altra sponda del Tevere, i cugini della Lazio invece gongolano di sicuro. Con la quasi certa cessione del difensore olandese Wesley Hoedt in Premier League al Southampton per 17 milioni di euro, comprensivi di bonus, patron Lotito si frega le mani.

Hoedt era arrivato in maglia biancoceleste nell’estate 2015, firmando un contratto di cinque anni, proveniente dai Paesi Bassi, ceduto a titolo gratuito dall’AZ Alkmaar, il club che lo aveva cresciuto.

Ebbene, nei due anni successivi il centrale difensivo ha garantito un buon rendimento, inanellando 61 presenze complessive fra Serie A, Europa League e Coppa Italia, con l’aggiunta di 4 reti. C’è da essere soddisfatti, considerando appunto il costo pari a zero che non ha inciso sul bilancio, tranne ovviamente per l’ingaggio e determinando così la plusvalenza straordinaria di €17 milioni!!!

Il passaggio in Inghilterra dovrebbe permettere ad Hoedt di avere garanzie di un maggior utilizzo, ed inoltre premia ancora una volta la sagacia di Lotito e Tare, che stanno dimostrando negli ultimi tempi di essere ottimi ragionieri.

La cessione del giocatore è infatti la quarta più remunerativa della gestione post-Cragnotti. Hoedt, a pari merito con Biglia al Milan, segue Kolarov (22,7), Candreva (22) ed Hernanes (18). Nella classifica di tutti i tempi, è invece la decima in assoluto della storia della Lazio, considerando anche i grandi addii del passato di Vieri, Veron, Nedved, Crespo, Nesta e Salas.