Di Napoli: «Non so se sarò un bravo allenatore, ma il Di Napoli uomo non si tocca» - Calcio News 24
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2014

Di Napoli: «Non so se sarò un bravo allenatore, ma il Di Napoli uomo non si tocca»

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Sulla sua squadra: «Cerchiamo la cattiveria, la fame di fare bene, che serve per concretizzare ciò che creiamo in termini di gioco»

Inizio di stagione con qualche difficoltà per il Savona di Arturo Di Napoli, che dopo la fantastica carriera da calciatore ha intrapreso questa nuova avventura di guida tecnica. La sua squadra ha avuto molta sfortuna nelle prime gare, raccogliendo meno di quanto meritato, in un ambiente caotico nell’ultimo periodo, con la querelle tra l’ex tecnico dei liguri Ninni Corda ed il club. La redazione di Calcionews24.com ha contattato “Re Artù” per parlare di questo, ma non solo.

Un inizio di stagione con tante difficoltà per il Savona, con cinque punti in sei gare. Quest’oggi inizia il ritiro di Calizzano: l’obiettivo è unire il gruppo?

«Siamo a Calizzano per lavorare tranquillamente e preparare al meglio la partita. Non è un ritiro punitivo, abbiamo preso questa scelta perchè stiamo attraversando un momento non semplice, ed è necessario fare gruppo. Bisogna trovare quella compattezza necessaria per venirne fuori. Cerchiamo la cattiveria, la fame di fare bene, che serve per concretizzare ciò che creiamo in termini di gioco. Nelle scorse partite meritavamo qualcosina in più, ma dobbiamo commentare il responso del campo».

Ha in mente qualche cambio dal punto di vista tattico?

«Io ho un’idea tattica ed i ragazzi l’hanno incorporata con consapevolezza: cambiare potrebbe portare solo altra confusione. Questo sistema di gioco porta risultati fino ad un certo della gara, poi subentra la paura di fare risultato e qualcosa non va per il meglio. Non dobbiamo guardare ai quartieri alti: stiamo facendo il campionato che una squadra che lotta per la salvezza deve fare. Però la cattiveria agonistica è necessaria, a prescindere da qualsiasi schema di gioco».

Quella con l’Ascoli, squadra che arriva da tre pareggi ed una sconfitta, potrebbe essere la gara della svolta?

«Io penso che ogni partita possa essere quella della svolta. L’Ascoli è una squadra importante, che ha fatto un’ottima campagna acquisti e che vuole fare un campionato diverso dal nostro. Non la vedo in difficoltà, ogni squadra ha qualche problema. Noi nelle prime sei partite abbiamo giocato quattro partite fuori e due in casa, contro avversari del calibro di Pisa e Spal. Il nostro cammino è abbastanza difficile, ma anche fuori casa abbiamo raccolto poco e niente rispetto a ciò che meritavamo. Non parlo comunque di una squadra in difficoltà di gioco, ma in difficoltà di risultati: i ragazzi sanno ciò che devono fare, c’è una logica, prendiamo troppi gol da palla inattiva, ma cambieremo qualcosa. Non sono per niente preoccupato, ho una squadra che mi segue: questo per un allenatore è importante».

Avete intenzione di ricorrere al mercato fin da subito? Se avete avuto delle idee a parametro zero…

«Idee ne abbiamo, ma abbiamo un gruppo numeroso. Abbiamo fatto una campagna acquisti fatta da due allenatori, quando sono arrivato in ritiro ho fatto una valutazione dei calciatori ed ho cercato di portare in organico calciatori adatti alla mia idea di gioco: qualcuno sta facendo molto bene, qualcun altro sta avendo delle difficoltà. E’ chiaro che è complicato così intervenire sul mercato degli svincolati. A gennaio se ci sarà da intervenire lo faremo, ma sono molto fiducioso della mia squadra».

Negli ultimi giorni è stato vero e proprio caos tra l’ex tecnico del Savona Ninni Corda e la società ligure, ed anche lei è stato coinvolto. Cosa può dire a riguardo?

«Io sono una persona trasparente, che cercherà di crescere in questa nuova veste di allenatore. So che posso andare verso errori di valutazione ma ho sempre operato in maniera onesta e sana, nel rispetto delle regole vigenti. Poi ognuno è libero di dire e fare ciò che crede: ci saranno persone che valuteranno chi o meno ha sbagliato. Ci atteniamo a ciò che il protocollo sportivo ci attiene di fare. Siamo in un paese democratico, quando uno esprime un pensiero ne deve essere responsabile. Se ho un pensiero mio e lo voglio esprimere, mi assumo in toto la responsabilità di ciò che dico. Se ci sono presupposti per cui la mia immagine è stata lesa mi difenderò: se sarò un grande allenatore sarà il campo a dirlo, ma ho fatto una carriera più che dignitosa con quasi 300 presenze in Serie A. In tutto l’arco della carriera ho operato in maniera sana, nella legalità: ho pagato sulla mia pelle eventuali altre valutazioni di scarso impegno, magari potevo farne 500 di presenze in Serie A, con la maglia dell’Inter. Ma non permette a nessuno di infagare ciò di grande che ho fatto nella mia carriera: salvaguarderò la mia dignità di uomo e di sportivo. Non permetto a nessuno di toccare ciò di grandioso che sono riuscito a fare. Gli errori che ho fatto li porto con me e cerco di trasmetterli ai miei ragazzi perchè il treno passa una volta sola. Sarò anche un pessimo allenatore, che avrà fatto una squadra pessima, ma sono un uomo leale, che segue le regole. Mi difendo e ripeto: non so se sarò un bravo allenatore, ma il Di Napoli uomo non si tocca».