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Diamanti e la delusione Palermo: «Hanno cercato di togliermi la passione»

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Alessandro Diamanti, centrocampista del Palermo, si è sfogato in una lunga intervista nella quale ha espresso tutta la sua delusione nei confronti della società rosanero

Il suo arrivo estivo in Sicilia ha fatto sognare per qualche settimana tutti i tifosi del Palermo. Alessandro Diamanti si ritrova invece ora, a qualche mese di distanza, a raccontare una parentesi della sua carriera non certo esaltante che si concluderà probabilmente con la retrocessione dei rosanero in Serie B. Queste le dichiarazioni di Alino in un’intervista rilasciata al Corriere dello Sport: «Ero venuto con un entusiasmo che non provavo da anni e per dmostrare quel che potevo, e posso, ancora dare. L’avvenutara al Sud così come la piazza calda mi affascinavano, anche se molti amici mi avevano messo in guardia. Gilardino ad esempio ricordava tante cose belle dell’esperienza in rosanero ma altrettante che non andavano. A Palermo città mi sono trovato benissimo per la genuinità della gente e il grande affetto». Sulle cose andate storte: «Non mi sento salvatore della patria o fenomeno, ma messo nelle giuste condizioni posso essere un valore aggiunto. Zamparini mi ha voluto poi l’ho visto di rado. Non credo ci sia nulla da chiarire io sono sempre stato al mio posto, ma non auguro a nessun collega di nessuna categoria il trattamento che mi hanno riservato qui. Sono stato bistrattato, hanno cercato di togliermi la passione. In vent’anni di carriera non mi era mai capitato». Sugli allenatori della disastrosa stagione: «Ballardini l’ho sentito per due minuti, uno quando è arrivato e uno quando andava via. De Zerbi invece è un gran lavoratore, ha le palle ed è l’unico che mi ha fatto sentire parte integrante del progetto. Con la squadra nei momenti di difficoltà non ci siamo mai compattati, ma anzi ci siamo sciolti. Da quando ci sono io siamo sempre stati un gruppo di ragazzi, mai una squadra». Sul futuro: «Vorrei rimanere anche in B, lo devo ai tifosi».