Matteo Guazzo riparte da Chiavari: «Sono felice. Grazie Lotito» - Calcio News 24
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2014

Matteo Guazzo riparte da Chiavari: «Sono felice. Grazie Lotito»

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matteo guazzo

“Il Principe” Matteo Guazzo ci racconta i suoi obiettivi ed il suo stato d’animo dopo il passaggio alla Virtus Entella

Da Salerno a Chiavari. Settecentonove chilometri di strada per ritrovare serenità. Matteo Guazzo riparte dalla Virtus Entella per un nuovo ciclo. Per l’attaccante di Acqui Terme, dura e sofferta e’ stata la scelta di salutare i colori granata. A suon di gol aveva conquistato l’ambiente salernitano. Il “Principe ” era entrato nel cuore dei tifosi. Un amore nato da subito e cresciuto nel tempo. Un principe spedisce i suoi uomini in guerra. Matteo Guazzo invece non si è mai tirato indietro. Ha onorato quella maglia e lottato in prima persona per quella squadra dalle grande ambizioni. La storia ci racconta che, un vero giocatore ma soprattutto un vero uomo, deve avere il coraggio di fare un passo indietro quando si rende conto di non poter più essere utile alla propria gente, alla propria squadra. Detto fatto!

E ora Matteo Guazzo ricomincia da Chiavari. Per rimettersi in gioco, riappropriarsi di se stesso e di quella vita che per un attimo gli era sfuggita di mano. Abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche battuta con il calciatore, che ci ha raccontato le sue sensazioni dopo il cambio di casacca.

Domenica ci sarà l’esordio con la maglia dell’Entella, in casa contro Lumezzane. Cosa ti aspetti da questa tua nuova avventura?

«Spero di lasciare un segno già da questa prima partita. Mi aspetto di riuscire a coronare il sogno che tanto attendo da quando sono giocatore: approdare in Serie B. Farò di tutto per portare la mia nuova squadra in cadetteria».

Qualcuno, nel mondo del calcio, afferma che un giocatore di 31 anni è sulla strada per appendere le scarpette al chiodo. A quanto pare non è il tuo caso. Hai voluto ricominciare da un club che ha tutti i requisiti per sognare la Serie B. La tua è una sorta di ‘seconda giovinezza’ o solo la voglia di un grande epilogo?

«Credo di poter dare ancora tanto al calcio e togliermi tante soddisfazioni. Non nego che mi piacerebbe concludere la mia carriera nel migliore dei modi e, chissà, magari approdando nella serie cadetta».

Facciamo un passo indietro per riavvolgere il nastro del tuo tanto discusso addio alla Salernitana e al Presidente Lotito. Addio discusso e polemizzato soprattutto dalla tifoseria granata. In molti ti hanno definito un traditore o un codardo. Ci spieghi cosa realmente ti ha spinto a fare questa scelta?

«La mia avventura a Salerno mi ha lasciato sicuramente un segno indelebile. Purtroppo, però, nella vita, ad un certo punto ti ritrovi davanti ad un bivio dove bisogna scegliere le tue priorità in quel momento. La mia decisione, sofferta e difficile da prendere, è stata dettata dalla voglia di ritrovare me stesso come uomo. Mi sono reso conto di aver bisogno degli affetti familiari per ricominciare. Stavo attraversando un momento non facile psicologicamente e volevo ritrovarmi come uomo. La mia scelta è caduta sull’Entella sia per la splendida realtà che è questa squadra, ma anche per la vicinanza ad Acqui Terme, dove vivono i miei genitori. Ora sono felice. Capisco la delusione dei tifosi granata ma bisogna capire che noi giocatori siamo prima uomini. Non sono un traditore».

Otto gol da inizio stagione, numeri importanti,  qualcuno però sostiene che tu sia una “testa calda” in campo. Genio e sregolatezza spesso sono sinonimo di talento. Credi che nel tuo caso, il tuo carattere, abbia compromesso la tua carriera?

«Sicuramente se avessi avuto una personalità più tranquilla, o se avessi fatto scelte più ponderate in passato, forse sarei riuscito a calcare palcoscenici diversi. Comunque, non mi lamento di come sia andata la mia carriera fino ad oggi».

Fuori dal campo invece come ti definisci?

«Mi definisco una persona equilibrata e tranquilla. Ho profili diversi: quello da giocatore e quello da uomo, ma entrambi mi consentono di essere un discreto attaccante e un ragazzo voluto bene da molti».

Che tipo di presidente è Claudio Lotito?

«Il presidente Lotito è una persona eccezionale, un professionista. È vulcanico, ma è proprio questo che lo rende vincente. Chi mette passione in quel che fa non può che avere successo. Mi fa piacere sottolineare che, quando gli ho comunicato il mio desiderio di andar via, motivando la mia scelta, lui, nonostante abbia cercato di trattenermi, ha capito che questa sarebbe stata l’unica soluzione per regalarmi serenità. Lo ringrazio di cuore».

Possiamo augurarci che, dopo aver conquistato da bomber il “Regno delle due Sicilie“, il “Principe” ora sia pronto a dominare, a suon di reti, anche il nord Italia e il girone A?

«Ma certo! Sono pronto ad aiutare la mia nuova squadra e mi auguro di farlo regalando tanti gol».

So che sei tifoso della Juventus. Quest’anno i bianconeri hanno una rivale in più, la Roma di Garcia, che si è insinuata nelle prime posizioni. Come vedi questa lotta scudetto? Esiste? Oppure, anche quest’anno, soprattutto in questo girone di ritorno, ci sarà un dominio assoluto della Juve, che la porterà alla conquista del terzo scudetto consecutivo?

«Sicuramente nel mercato estivo le avversarie si sono rinforzate e adeguate alla Juventus ma posso dire che ad oggi la squadra di Conte resta, per me, la regina di questa serie A. Non voglio però fare pronostici per scaramanzia».

Si ringrazia Matteo Guazzo per la gentilezza e la disponibilità.