Fabio Fognini eroe azzurro di Davis. Con Andy Murray partita perfetta - Calcio News 24
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2014

Fabio Fognini eroe azzurro di Davis. Con Andy Murray partita perfetta

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La partita perfetta. E’ quella che ha vissuto Fabio Fognini in Coppa Davis contro Andy Murray. Quella che non dimenticherà mai perchè insieme ad essa ha colto il suo “scalpo” più importante nell’occasione più importante, giocando se non la partita migliore della sua carriera -ma personalmente sospetto che lo sia stata – certamente la più importante fino ad oggi. Fabio aveva fin qui battuto 2 soli top-ten, Berdych e Gasquet, entrambi a Montecarlo. Ma Murray rispetto a loro è un campione di Wimbledon, di un Us Open, di una medaglia d’oro olimpica. Insomma altra roba, rispetto a Berdych (una sola finale di Slam) e Gasquet (manco quella). E batterlo in un incontro di Coppa Davis che significa per l’Italia tornare in semifinale a distanza di 16 anni dall’ultima volta, e per la prima volta dacché Barazzutti è capitano, non è come batterlo in un qualsiasi incontro senza troppo significato. Ribadisco (e ribadirò più volte): perfetta!

Perfetta perchè Andy Murray non sarà il più grande specialista del mondo sulla terra battuta – è certamente più forte sul cemento e sull’erba – ma è pur sempre uno che ha raggiunto semifinali a Montecarlo, a Roma e al Roland Garros. Ed è anche uno che in Davis aveva vinto tutte le ultime 19 partite disputate, dopo aver perso la primissima, all’esordio. Perfetta perchè la sconfitta nel doppio, in buona parte dipesa dallo stesso Fabio, aveva reso in un certo senso più “drammatica” (in senso sportivo) la sua sfida a Murray. Una sorta di ultima spiaggia. Perfetta perché il cielo di Napoli era come… nel blu dipinto di blu. Perfetta perchè il pubblico che aveva lasciato un paio di migliaia di posti vuoti sia venerdì sia sabato, stavolta aveva affollato lo stadio in ogni ordine di posti. Tanti hanno seguito il memorabile match vinto alla grande da Fabio addirittura in piedi, altri seduti sugli strapuntini. Perfetta perchè c’era una meravigliosa atmosfera, un pubblico caloroso, un bel sole, un piacevolissimo caldo e sullo sfondo, alle spalle della tribuna opposta alla statua equestre del generale Diaz, anche il lento scorrere di alcune barche a vela che rendevano più suggestiva l’intera incomparabile cornice. Perfetta perchè Fabio da un anno era sì riuscito a dar maggior continuità ai suoi risultati, ma quasi mai una incredibile continuità nell’ambito di uno stesso match importante. O cominciava male…, O se cominciava bene attraversava però dei momenti di pausa, di “bassi” nel corso dello stesso match. Che poi poteva vincere o perdere ma lasciando sempre dubbi riguardo alla sua consistenza.

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