Faceva il carpentiere, ora illumina la Premier: la favola di Gayle - Calcio News 24
Connettiti con noi

2013

Faceva il carpentiere, ora illumina la Premier: la favola di Gayle

Pubblicato

su

Basso, gracile ma geniale. Dwight Gayle è il giocatore più pagato della storia del Crystal Palace: è difficile ma non impossibile capire il perché. E ieri ha realizzato il suo sogno

Osservatelo. Ha il fisico gracile, le spalle curve e il volto quasi inespressivo: un portamento tipico dello stereotipo dello sfigato presente in diversi film americani più che di un calciatore che gioca nella Premier League. È vero, sono tanti i fenomeni che hanno scritto la storia di questo sport nonostante fisici poco atletici e volti poco televisivi. Ma Gayle non appartiene certo alla categoria dei giocatori capaci di stregarti col pallone tra i piedi. Anzi, nel corso di un match, riesce spesso difficile riuscire a beccare l’attimo esatto in cui il trequartista inglese stia gestendo un pallone; e quando ce l’ha non incanta certo. Eppure, Dwight Gayle non è proprio uno qualunque. È il giocatore più pagato della storia del Crystal Palace, che per strapparlo al Peterborough ha sborsato 4,5 milioni di sterline più bonus, assicurandosi quel giocatore che, secondo il manager Holoway, avrebbe colmato il vuoto offensivo lasciato da Zaha. Ma, alla fin fine, quello sguardo da labrador ispira simpatia e tifo perché quando si muove goffamente e colpisce maldestramente il pallone, speriamo che l’azione finisca il prima possibile e che Gayle riesca a mantenere una reputazione quantomeno dignitosa. C’è soprattutto tanta curiosità nell’attrazione gravitazionale con cui, appena il Crystal Palace gestisce palla, gli occhi si posano su di lui. Holloway non è uno sprovveduto, il Crystal Palace non ha la possibilità di buttare via i soldi (come qualcun altro): qualcosa questo ragazzo dovrà pur saper fare. 

Chi ha avuto la possibilità di vederlo contro il Sunderland, nel posticipo di Premier League di ieri, sarà probabilmente in grado di svelare l’arcano. Anzitutto, Gayle è uno che di gavetta ne ha fatta tanta, che è partito dalla nona divisione inglese quando guidava gli Airportmen dello Stansted facendo, part-time, il carpentiere e che solo due anni fa giocava nel Bishop’s Strotford tra i dilettanti. La personalità non gli manca, ma soprattutto Gayle è un pozzo di forza di volontà e di voglia di mettersi in gioco. Basta un numero per capirlo: è il 16. Ce l’aveva Zaha, il calciatore più forte che il Crystal Palace ha avuto da anni a questa parte. Gayle, pensando evidentemente che essere il giocatore più pagato della storia della società non potesse dargli sufficienti pressioni, decide di vestire proprio la maglia numero 16.

Ma veniamo a ieri: a Londra c’era il sole e i tifosi del Crystal Palace hanno cantato e ballato per tutti i novanta minuti, consapevoli che il primo urlo di gioia in Premier League per loro fosse nell’aria. Gayle tocca pochi palloni (come sempre) ma si muove tanto e quasi sempre in modo perfetto, avendo l’intelligenza di farsi trovare sempre dove non c’è nessun difensore con i tempi giusti. Eccoci, siamo al 79′, un rimpallo nella metà campo del Sunderland manda il pallone tra O’Shea e il portiere Westwood. Tra di loro c’è Gayle, appunto. Dwight arpiona la palla e poi viene falciato dall’ex difensore del Manchester United. L’arbitro fischia: è rigore. Manco a dirlo, a prendere repentinamente la palla sotto il braccio è proprio il 23enne di Londra. Gayle tira, il rigore non è perfetto, è centrale ma va proprio sotto il braccio di Westwood, quasi spinto in rete dal destino. «È l’emozione più grande che abbia mai provato» spiegherà a fine partita un emozionatissimo Gayle, cercando di raccontare la sua prima rete in Premier League. Poi la corsa festante verso la bandierina, simulando un aeroplanino, alla Montella. Ma non è la stima dell’ex centravanti blucerchiato il motivo di tale esultanza, quanto piuttosto un omaggio alla prima maglia che ha vestito, quella dello Stansted, gli Airportmen. Perché Gayle non dimentica il passato, ma vuole spiccare il volo. E noi lo assisteremo, con curiosità e simpatia. 

@FlavioMorrone84