Ferrero: «Guai a chi tocca Mihajlovic e i tifosi» - Calcio News 24
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2014

Ferrero: «Guai a chi tocca Mihajlovic e i tifosi»

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Ed è polemica sullo stadio: «Il sindaco non risponde»

SAMPDORIA FERRERO – Ci ha mosso poco Massimo Ferrero a lasciare il segno nel mondo del calcio, nonostante sia al timone della Sampdoria da pochi mesi. Un vulcano di energia e idee è il patron blucerchiato, che ai microfoni del Corriere dello Sport ha parlato del feeling con Sinisa Mihajlovic:  «E’ il miglior allenatore al mondo. Potevo fare altre scelte e altre poteva farne lui. Quando abbiamo fissato il primo incontro c’era grande attesa da parte mia, forse anche tensione. Ma ero contento di incontrarlo. E’ una persona fantastica. L’impatto con lui è stato complesso. E’ un uomo di spessore. All’inizio era sulla difensiva, fa parte del suo ruolo. Mi ha detto una frase: presidente, allora, salvezza? Gli ho risposto: no, Europa. E mi sono rovinato», ha spiegato Ferrero, che ha dovuto accontentare le richieste dell’allenatore e per questo è finito fuori budget di 3-4 milioni di euro. Il mercato ha poi soddisfatto Mihajlovic: investimento totale di 10 milioni di euro per la Sampdoria, che contava di cedere Romero: «Eravamo convinti che il signor Raiola portasse Romero in una piazza alla sua altezza. Niente da dire sul portiere, ma il suo ingaggio non è in linea con i nostri parametri».

I TIFOSI – Ferrero ha parlato poi del rapporto con i tifosi blucerchiati, con i quali molto spesso si confronta su Twitter. Il presidente è però consapevole di dover fare attenzione alla comunicazione, visto quanto sta accadendo al “collega” De Laurentiis a Napoli: «A Napoli lo stanno trattando male. Ha trascurato il cinema per la squadra. Tutti lo odiano, lui è timido. Ma è un business man, quello che tocca diventa oro. Forza Aurelio! I nostri sostenitori devono stare tranquilli, io sono il primo tifoso». E sul mancato arrivo di Pablo Daniel Osvaldo, trasferitosi poi all’Inter: «E’ saltato per vari motivi, i miei collaboratori mi hanno detto che non potevamo permettercelo, non rientrava nel budget. Quando sono arrivato ho trovato 80 giocatori, ora sono 26 in rosa e 13 a spasso a valorizzare le città».

RETROSCENA – Ferrero, però, è legato inevitabilmente a Roma: «Ho frequentato l’Olimpico, ci andavano molti amici, era il modo per fare due chiacchiere. Sono stato anche sponsor della Roma, qualche anno fa. Ho acquistato l’abbonamento ai palchetti. Tutta la mia famiglia è romanista. Contatti? Qualcuno, però volevo la Samp… (ride). Sono stato conquistato dai colori e da molti calciatori blucerchiati. Da Sinisa e dalla gradinata. Sono orgoglioso di avere tifosi come i nostri. Guai a chi tocca Sinisa, non volevo perdere il mio gladiatore, lo difenderò sempre». Ma il patron della Sampdoria ha avuto contatti con altri club prima di quello blucerchiato: «All’inizio la Fiorentina, ma non volevo fare uno sgarbo a Cecchi Gori. Poi fui interpellato per la Lazio, ma è una realtà che non mi appartiene, sono antilaziale. Mi contattò il sindaco di Salerno, ma ho risposto che di Salerno mi basta la moglie. Poi il Bologna, nella precedente gestione. Ma non ero ancora sufficientemente pronto. Quando ho saputo che il mio avvocato conosceva la famiglia Garrone, l’ho chiamato tre volte al giorno».

I COLLEGHI – Ferrero ha poi espresso dei giudizi su alcuni “colleghi”: «Zamparini? Quando l’ho incontrato pensavo fosse una persona di grande spessore e invece sono rimasto male. Non mi riconosco nel suo modello. Lotito? Troppe chiacchiere, per me Claudio è un grande lavoratore. Se non porterà a termine le riforme che ha promesso sarà il primo a dimettersi, altrimenti sarei molto deluso. Vi racconto solo questo. In una delle mie prime riunioni di Lega, si stava infuriando per evitare un’ingiustizia a un altro club, ha perso l’aereo per risolvere quella situazione. Preziosi? E’ l’ultimo dei miei pensieri. E’ lui che pensa a me, credo che si sia innamorato di me e mi pensa tanto, Io non lo penso proprio, ho altro in testa durante le mie giornate. A Preziosi penserò nel giorno del derby».

LA POLEMICA – Infine, Ferrero, che ha tante idee per cambiare la Sampdoria, si è bloccato sulla questione stadio e non meno problemi ha incontrato per sistemare le strutture di Bogliasco: «Ho visto un campo che faceva pietà. Sono disposto a investire cinque milioni per rifare il campo di allenamento e un piccolo stadio per la Primavera e campi da tennis. Aspetto le concessioni del sindaco. Stadio? Non capisco perché il sindaco di Genova non risponda alla mia proposta di creare una struttura che sia attiva 7 giorni su 7, dove si possa fare entertainment e cultura. Un investimento da 80, 100 milioni che creerà lavoro in questo momento particolare in una città timida, attesa e sospesa». E Ferrero ha deciso di rincarare la dose lanciando una proposta: «Mi dia il Ferraris, che oggi è indecoroso e fa schifo. Voglio gestirlo io. Sugli spalti puoi prendere un’infezione. Oggi io e l’altra squadra di Genova paghiamo 1,2 milioni per l’affitto di uno stadio del quale mi vergogno. Sono pronto a investire in quello stadio fiori di milioni, per fare lavori, a cominciare dal terreno di gioco che non drena. Il sindaco non solo non risponde a me, ma neanche ai nostri tifosi e questo lo trovo molto scorretto».