GdS: «Un talento a testa alta». Mandragora e la Juve: un affare sfumato nel 2011 - Calcio News 24
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2014

GdS: «Un talento a testa alta». Mandragora e la Juve: un affare sfumato nel 2011

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I bianconeri lo scartarono perché troppo esile

GENOA MANDRAGORA SERIE A – Tu mi hai scartato? E io ti ho fermato. Rolando Mandragora, centrocampista classe ’97 del Genoa, ha restituito alla Juventus, mercoledì sera, quel piccolo scherzetto che i bianconeri gli avevano giocato nel 2011. Al pari di Roma, Palermo e Atalanta, la dirigenza della Vecchia Signora scartò il talento campano, forte tecnicamente, sì, ma troppo esile fisicamente. Ad aggiudicarselo fu il Genoa, che lo portò via da Napoli (è cresciuto nella scuola calcio dei fratelli Cannavaro), inserendolo prima nei Giovanissimi, poi negli Allievi A e infine negli Allievi B.

TESTA ALTA– Oggi gioca con la Primavera, ma spesso e volentieri Gasperini se lo porta dietro: il rapporto tra i due è nato in Austria, durante il ritiro di Neufisit. «Si distingueva — racconta Michele Sbravati, responsabile del settore giovanile del Genoa, ai microfoni de ‘La Gazzetta dello Sport’ —. E, paradossal- mente, non era una… primissima scelta, altrimenti club più forti ci sarebbero arrivati prima di noi. Con la Juve ha interpretato la partita come gli aveva chiesto Gasperini, ma lui è più regista di centrocampo, uomo d’ordine e l’accostamento con Thiago Motta ci sta. Un mancino che gioca sempre a testa alta».

COMPLIMENTI – A completare la due giorni da urlo del ‘deb’ più giovane di questa Serie A, Mandragora ha ricevuto i complimenti del Ct della Nazionale, Antonio Conte.