I dieci doppi ruoli nell’Italia di un maniacale Conte - Calcio News 24
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I dieci doppi ruoli nell’Italia di un maniacale Conte

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Rubrica “Italia Anno Zero”: i due criteri nelle scelte di Antonio Conte per Euro 2016-05-31

Le scelte definitive di Antonio Conte in vista di Euro 2016 sono improntate su un criterio logico assai preciso: un’Italia che sappia rispondere alla corazzate europee sul piano del ritmo. Del dinamismo, degli spazi, del calcio senza palla: le assenze di Pirlo, Marchisio e Verratti hanno costretto il commissario tecnico all’edificazione di un’Italia non basata sul palleggio. L’unica alternativa plausibile è quella di provare a rispondere in termini di tempi di gioco: ecco ad esempio Sturaro e non Jorginho.

SARA’ 3-5-2 – Con un solo playmaker, non inteso nel senso stretto del termine quanto invece più posizionale, scelta dunque ricaduta su De Rossi e Thiago Motta: fisici abbastanza per schermare la difesa, tecnici quanto basta per non difettare nel passaggio. Le due mezzali – Florenzi e Parolo di ruolo, Giaccherini e Candreva adattati, Sturaro la riserva – sono deputate a far sopravvivere l’Italia alle esigenze del calcio europeo del 2016: polmoni e contrasti per difendere, polmoni e scelta dei tempi d’inserimento per offendere. Non siamo sui ritmi compassati della Copa America, dove prevale tuttora l’abilità nei fondamentali, ma nel continente del ritmo incessante e della completa evoluzione dinamica: trotterellare in campo – a meno che tu non sia Pirlo – ti costa figuracce da chiunque. Per intenderci: l’Islanda ti fa a pezzi.

L’ELENCO DEI DOPPI RUOLI – Nelle convocazioni di Antonio Conte risiede un altro elemento logico di notevole interesse: la propensione per calciatori che possano risultare funzionali sia al suo 3-5-2 base che eventualmente alterando il modulo iniziale. Di seguito l’elenco, limitato al solo 3-5-2:

Matteo Darmian: esterno di centrocampo (su ambedue le corsie), terzo difensore

Mattia De Sciglio: esterno di centrocampo su ambedue le corsie

Daniele De Rossi: regista di centrocampo, difensore centrale

Thiago Motta: regista di centrocampo, mezzala di posizione

Alessandro Florenzi: mezzala interna, esterno destro di centrocampo

Emanuele Giaccherini: mezzala interna, esterno di centrocampo (entrambi ruoli già ricoperti con Conte)

Federico Bernardeschi: esterno di centrocampo (ruolo cucitogli addosso da Sousa), seconda punta

Antonio Candreva: esterno destro di centrocampo, mezzala interna

Stephan El Shaarawy: esterno di centrocampo (ruolo in cui lo ha rilanciato Spalletti), seconda punta

Martins Eder: seconda punta di ruolo, centravanti di una squadra senza riferimenti offensivi

ULTERIORE POLIVALENZA – Abbiamo estrapolato ben dieci pedine votate alla duttilità tattica fermandoci al solo 3-5-2, impianto base con cui l’Italia di Conte si presenterà nello scenario francese: c’è da sbizzarrirsi prendendo in considerazione l’ipotesi di evolvere il modulo in corso d’opera o – in base alle contingenze ed all’avversario – dal primo minuto. Ed allora ecco Insigne che da seconda punta può trasformarsi nel perfetto esemplare di attaccante esterno di un 4-3-3 o 3-4-3, e come lui El Shaarawy e Bernardeschi. I difensori centrali così come quelli esterni hanno ampiamente dimostrato di essere collaudati sia in un impianto a tre che a quattro, i vari Candreva e Giaccherini resterebbero buoni da mezzali, ma altrettanto funzionali da attaccanti esterni per garantire equilibrio tattico alla compagine azzurra. Sono insomma due le direttive a cui sembra essersi attenuto il ct Antonio Conte nella scelta dei suoi 23: ritmo e polivalenza. Per il resto – non è una questione di mettere le mani avanti – basta una punta d’intelligenza per comprendere come questo non sia propriamente il momento aureo del calcio italiano (non a caso la nostra rubrica, nata due anni fa, si intitola “Italia Anno Zero”): chi vuole bene a questi colori remi nella stessa direzione e metta da parte (almeno per un mese) appartenenze varie. In nome di un’unica fede comune: quella nazionale.