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2014

Il Meazza ai loro piedi

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La Milano nerazzurra innamorata di Kovacic ed Icardi

SERIE A INTER KOVACIC ICARDI – Non è il 7-0 al Sassuolo, la storia recente peraltro insegna che ci possa stare: è invece quanto si è visto al San Siro a confermare le impressioni personali di chi vi scrive. L’Inter può essere la vera sorpresa del campionato, spinta nel suo nuovo ciclo dal valore dei suoi due eccellenti giovani interpreti: Mateo Kovacic e Mauro Icardi.

LA GENIALITA’ DI KOVACIC – Dopo un ampiamente perdonabile anno e mezzo di ambientamento (classe ’94), il croato è ufficialmente la stella del nuovo corso nerazzurro: una meraviglia guardarlo palla al piede, tecnica di base strabiliante abbinata ad un talento purissimo e ad un’impressionante velocità d’esecuzione. Kovacic corre con il pallone incollato al suo piede destro ed arginarne l’avanzare risulta opera davvero complessa: ha l’intelligenza per servire l’assist perfetto ed ora – dopo essersi sbloccato anche in Serie A con il primo gol siglato quest’oggi al Sassuolo – sta prendendo confidenza con la porta avversaria (quarta rete stagionale). L’approdo di un mediano tutta sostanza quale Medel lo ha parzialmente liberato da alcuni compiti difensivi, il carico di autostima ha fatto il resto e può consegnarci un centrocampista di indiscutibile fattura. Valore aggiunto nelle ambizioni dell’Inter di Thohir.

DEVASTANTE ICARDI – Può ambire al titolo di capocannoniere dell’attuale Serie A. Le ragioni: l’impianto tattico di Walter Mazzarri esalta per sua definizione il rendimento del centravanti, l’argentino ha tutte le carte in regola per raccogliere in tal senso l’eredità di Cavani perché ha fisicità, fiuto del gol, qualità e varietà di soluzioni. Classe ’93, l’irrazionalità e la sfrontatezza del bomber argentino si candidano a diventare tra gli elementi più determinanti nell’evoluzione della stagione appena iniziata: il physique du  role si era già intravisto nel girone di ritorno dello scorso campionato, l’anno giusto – per tutta l’Inter – però è questo ed Icardi lo ha cominciato alla perfezione. Ha faticato a Torino, vero, oggi però ha messo in mostra tutte le sue caratteristiche essenziali: una tripletta che sa di grido di battaglia. Icardi c’è, se gira l’Inter pochi limiti.

ENTUSIASMO INTER – Ritrovato. Assolutamente ritrovato: nella Milano sponda nerazzurra si respira un’aria nuova. Tutta da vivere: siamo appena agli inizi e le conferme in tal senso dovranno essere continue. L’Inter di Mazzarri però può gestire la sua futura vita sott’esame: il tecnico toscano ha accumulato esperienza nell’intensa – per usare un eufemismo – esperienza napoletana e può farne virtù, la squadra è strutturata ottimamente in termini di equilibrio tra giovani leve ed interpreti di esperienza. Handanovic, Vidic, Hernanes, Palacio asse centrale di conclamata maturità, Kovacic ed Icardi la forza della gioventù (possono affermarsi anche Juan Jesus e Dodò), il responsabilizzato capitan Ranocchia idealmente legame tra le certezze dei senatori e l’esuberanza dei ragazzini. Nell’Inter di Thohir non può essere casuale che le luci siano accese dai fari Kovacic ed Icardi: prima di tutto viene la prospettiva, il guardare avanti ed oltre al proprio naso, il sogno. Sogno che oggi porta il nome di questi due terribili ventenni e poco importa del 7-0 al Sassuolo.