Inchiesta Calcionews24: è la stagione dei giovani, Serie A all?Anno Zero - Calcio News 24
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2012

Inchiesta Calcionews24: è la stagione dei giovani, Serie A all?Anno Zero

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Un processo avviato dalla Roma della nuova proprietà americana nella scorsa stagione e consacrato definitivamente dalle attuali scelte societarie in casa Milan ed Inter: il campionato italiano è pronto al rinnovamento, impossibile competere con sceicchi e con tornei in cui la fiscalità che grava sulle società ha un’incidenza nettamente minore. I top player scelgono altri lidi, la linfa vitale può arrivare da due strade: fiducia ai giovani e correttezza delle scelte. Quando gravitano intorno al calcio meno assegni milionari c’è più spazio per il merito. Ecco una panoramica dei giovani più interessanti dei top club nati dal 1989 in poi.

MILAN – Chi transiterà per caso a Milanello penserà che il Milan possa aver cambiato sede. Spazzato via per limiti d’età raggiunti lo spogliatoio degli ultimi trofei, la società ha ricamato la transizione con le cessioni milionarie di Thiago Silva ed Ibrahimovic al Psg. Parte dell’incasso andrà a ripianare il debito di bilancio: non c’è spazio per colpi folli, ma per la crescita di giovani di valore. El Shaarawy in tal senso può prendersi il Milan: classe ’92, negli sprazzi di campo concessi da Allegri ha già dimostrato una potenzialità da fuoriclasse. La partenza di Ibra libera spazio per tutti, sta al giovane talento ligure ora scalare posizioni nelle gerarchie tecniche. Si attende la consacrazione di Pato, che per chi lo avesse dimenticato è un classe ’89, e a detta di Galliani importanti chance saranno concesse a due laterali quali Mattia De Sciglio – classe ’92 e figlio delle giovanili rossonere – e Didac Vilà, classe ’89 e reduce da un buon campionato con la maglia dell’Espanyol.

INTER – Il discorso è similare a quanto applicato per i cugini rossoneri: la società ha dato il benservito a diversi interpreti di un ciclo tanto vincente quanto al termine delle sue forze, confermando i soli Samuel, Chivu, Cambiasso, Zanetti e Milito. Il presidente Moratti ha dettato la linea della gioventù: Obi, classe ’91, può ritagliarsi uno spazio importante nel centrocampo nerazzurro dopo aver mostrato la sua fisicità in una stagione complessa come quella passata. Sarà l’anno di Coutinho: per Stramaccioni è un intoccabile, classe ’92, dopo qualche difficoltà di ambientamento è esploso in prestito all’Espanyol ed è pronto a conquistare l’Inter. La società nerazzurra ha il faro puntato sull’imminente Olimpiade calcistica: occhi sul Brasile, c’è da comprendere se il difensore centrale del ‘91 Juan Jesus possa rappresentare una pedina affidabile per il futuro, ma più di ogni cosa l’imperativo è lanciare l’assalto al fenomeno emergente del calcio brasiliano Lucas Moura. Classe ’92, i 40 milioni richiesti dal San Paolo per il suo cartellino risultano un investimento certo: la speranza di un intero movimento calcistico è quella di poterlo accogliere a braccia aperte.

ROMA – L’unico club, per precisa strategia e non casualmente, ad aver inserito valore nel campionato italiano nella scorsa estate. Soltanto innesti di prospettiva, tra cui dall’89 in poi: Josè Angel ’89, Kjaer ’89, Pjanic ’90, Lamela ’92, Bojan ’90, Borini ’91, Nico Lopez ’93. Una strada rischiosa, ma dal futuro assicurato: qualcosa nel reparto difensivo probabilmente si è errato, ma gli acquisti di attori del calibro di Pjanic e Lamela sono un inno alla politica dei giovani di valore, potenziali fenomeni. E’ proprio in tale ottica che non è risultata chiara la cessione di Fabio Borini al Liverpool, attaccante che si era imposto con 10 reti, grinta ed abnegazione in una stagione condizionata da un infortunio. Quest’anno si sono aggiunti il promettente laterale sinistro Dodo, brasiliano ex Corinthians classe ’92, il centrocampista greco Tachtsidis, classe ’91 e tra i calciatori più validi del recente torneo cadetto, si attende soltanto l’ufficialità per il terzino destro Piris, paraguaiano classe ’89 e freccia del San Paolo. Oltre a quel Mattia Destro di cui si parlerà in seguito.

NAPOLI – La milionaria cessione di Ezequiel Lavezzi al Psg avrebbe, secondo il parere di tanti, dovuto aprire le porte del club ad un approdo di pari valore: la società al contrario ha deciso di puntare sui due giovani attaccanti già a disposizione: Lorenzo Insigne ed Eduardo Vargas, con Pandev a fare da chioccia alla crescita dei due talenti. Storie diverse: Insigne, classe ’91, è un prodotto di casa Napoli, proveniente da una stagione pazzesca in prestito con la maglia del Pescara in B agli ordini del maestro Zeman; Vargas, classe ’89, è l’investimento pesante dello scorso gennaio. Dodici milioni per l’astro del calcio cileno e per superare l’agguerrita concorrenza dei club inglesi, arrivo anticipato di sei mesi per agevolare un ambientamento poi risultato comunque complesso: ora De Laurentiis in prima persona non vuole rinunciare all’investimento effettuato ed invoca spazio per l’attaccante sudamericano.

UDINESE – Una politica capillare, di una precisione svizzera che prosegue da anni grazie ad un sistema di scouting tra i più riconosciuti a livello mondiale. L’Udinese è una fucina di talenti, un luogo di continuo ricambio generazionale in cui il processo “scoperta talento – valorizzazione – cessione con plusvalenza – scoperta talento” è divenuto un vero e proprio ciclo. Il meticoloso lavoro di Guidolin nel corso degli ultimi anni ha consentito al club friulano di affermarsi anche ad alti livelli: forse la Champions risulta un livello troppo alto per l’efficacia di tale schema, ma ormai ad Udine è un must e si procede così. Cessioni illustri, ma i centrocampisti centrali Battocchio ’90 e Badu ’90, l’esterno argentino classe ‘91 Pereyra già sbocciato nella scorsa stagione, l’acquisto del ’91 ex Inter Davide Faraoni e gli attaccanti Diego Fabbrini – classe ’90 e già ambientato nel sistema Udinese – e Luis Muriel – classe ’91, rientrante dal prestito al Lecce e reduce da un’ottima stagione – sono pronti a prendersi l’Udinese.

JOVETIC E DESTRO – Gli uomini copertina. Il primo è l’oggetto del desiderio dei club di punta nel panorama europeo: classe ’89, è un predestinato per qualità tecniche, fantasia calcistica e lampi da campione autentico. I Della Valle hanno fissato il prezzo: un gentle agreement con il montenegrino per una cifra pari a 30 milioni di euro cash. Sembrava essere il sostituto perfetto per Lavezzi, il candidato ideale a rimpiazzare la cessione dell’asso argentino prima che la società partenopea non virasse sulla scelta che abbiamo precedentemente raccontato. Ora è uno dei top player designato in casa Juve: Marotta e Paratici seguiranno ogni strada possibile per mettere le mani su Van Persie, ma intanto trattano con la Fiorentina per uno sconto difficilmente ottenibile. Mattia Destro, classe ’91, è indiscutibilmente l’uomo mercato dell’estate in corso: la Roma si è mossa con anticipo ed insistenza e attende di ufficializzare l’operazione, Juventus, Inter e Milan si sono concretamente interessate alle sorti del centravanti marchigiano. Un giovane attaccante di valore che attende soltanto di consacrarsi dopo la stagione che lo ha portato agli onori delle cronache: fisico possente, buon livello tecnico e dinamismo, gran fiuto del gol. Un investimento ottimo nel presente, garanzia per il futuro. Senza dimenticare quel Poli, centrocampista completo classe ’89, conteso da Napoli e Juventus. E manca ancora più di un mese al termine della finestra estiva di mercato: chissà che la strada sia ormai segnata e non possano approdare in Italia altri talenti che vadano ad arricchire e consolidare un fenomeno in piena evoluzione.