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Libro autobiografia Icardi: Wanda Nara urla al malinteso

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Inter, libro autobiografia di Icardi: l’argentino racconta anche del proprio ritorno a Marassi, contro l’ex Sampdoria, suscitando le ire dei tifosi blucerchiati. Eppure, proprio grazie alla Samp, conobbe Wanda Nara. Sull’Italia: «Rifiutai la convocazione in Under 19, io sono argentino»

Parole di fuoco quelle che Mauro Icardi ha riservato nel suo libro non soltanto verso i tifosi dell’Inter, ma anche verso altri personaggi e/o squadra. Una di queste è la sua ex, la Sampdoria, club a cui l’argentino si dice molto legato, tanto da dedicargli ventidue pagine della sua autobiografia, e per cui nutre rispetto, ma con cui ha vissuto un rapporto anche di odio. Nel 2014 l’attaccante torna a Marassi da avversario: l’Inter vince 4 a 0 sulla Sampdoria e Icardi segna alla grande: «Mi hanno fischiato per l’intera durata della partita urlandomi di tutto. “Tra-di-to-re” era il coro che andava per la maggiore. Dalla panchina un mio ex compagno (Andrea Costa, ndr) ha lanciato un’offesa ai danni di mia madre, ma non gli ho dato soddisfazione – racconta l’argentino – . I tifosi sembravano essersi dimenticati che era stata la società a vendermi per incassare i 13 milioni del mio cartellino. Dopo il primo gol che ho segnato proprio sotto la curva dei tifosi blucerchiati (vi lascio immaginare la loro esplosione di rabbia) mi sono girato verso di loro facendo segno di gridare più forte. Loro stavano già urlando a squarciagola, ma così li ho fatti incazzare ancora di più». Non bene.

ICARDI: «NON SONO ITALIANO, QUANDO CONOBBI WANDA…» – In quella Sampdoria giocava Maxi Lopez, che a inizio partita negò il saluto all’acerrimo rivale, reo di avergli soffiato l’ex moglie Wanda Nara. Eppure fu proprio Lopez, qualche anno prima, quando Icardi era alla Sampdoria, a fargliela conoscere… «Ha invitato subito me e Patrizia, la mia fidanzata, per un asado a casa sua. È stato in quell’occasione che mi sono presentato a Wanda». Icardi ricorda anche di quando rifiutò la convocazione per l’Italia Under 19: «Non vado, non voglio giocare nella nazionale italiana perché sono argentino e voglio onorare il mio paese». Peccato che, qualche anno dopo, proprio in Argentina lo avrebbero rifiutato.

LE FRASI CHE HANNO FATTO INFURIARE I TIFOSI“Mi tolgo maglia e pantaloncini e li regalo a un bimbo. Peccato che un capo ultrà gli vola addosso, gli strappa la maglia dalle mani e me la rilancia indietro con disprezzo. In quell’istante non ci ho più visto, lo avrei picchiato per il gesto da bastardo appena compiuto. E allora inizio a insultarlo pesantemente: ‘Pezzo di merda, fai il gradasso e il prepotente con un bambino per farti vedere da tutta la curva? Devi solo vergognarti, vergognatevi tutti’. Detto questo gli ho tirato la maglia in faccia. In quel momento è scoppiato il finimondo. Nello spogliatoio vengo acclamato come un idolo… I dirigenti temevano che i tifosi potessero aspettarmi sotto casa per farmela pagare. Ma io ero stato chiaro: ‘Sono pronto ad affrontarli uno a uno. Forse non sanno che sono cresciuto in uno dei quartieri sudamericani con il più alto tasso di criminalità e di morti ammazzati per strada. Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo’. Avevo sputato fuori queste frasi esagerate per far capire loro che non ero disposto a farmi piegare dalle minacce”.

Una settimana dopo un capo ultras della Curva avvicinò il calciatore pretendendo le sue scuse. Ecco la risposta di Icardi“Non devo chiedere scusa a nessuno di voi, se vi va bene perfetto, altrimenti ciao… Oggi fra me e i tifosi della Nord c’è rispetto reciproco, come è giusto che sia. Anche loro hanno un ruolo importante per il successo della squadra”. Il rigore sbagliato in Inter-Cagliari e la partita gettata al vento dai nerazzurri hanno poi acceso i toni nel dopo partita. I tifosi nerazzurri hanno infatti esposto uno striscione sotto casa di Icardi: «Noi ci siamo, quando arrivano i tuoi amici argentini ci avvisi o lo fai da infame…?». Il messaggio si riferisce appunto a quanto scritto da Mauro Icardi nella propria autobiografia, “Sempre avanti”, circa il retroscena del post Sassuolo-Inter dello scorso febbraio 2015 nella quale Icardi replicò così in merito agli ultras che evidentemente se la sono legati al dito: «Quanti sono? Cinquanta, cento, duecento? Va bene, registra il mio messaggio, e faglielo sentire: porto cento criminali dall’Argentina che li ammazzano lì sul posto, poi vediamo». Secondo quanto testimoniato dall’ex calciatore Massimo Brambati, che vive nello stesso stabile, ai microfoni di 7Gold, ci sarebbe stata anche una tentata aggressione: «Erano in 40 ad aggredire la macchina di Icardi di cui una decina ferma, il peggio è stato scongiurato dall’intervento del custode che si è presentato fuori dal condominio con una pistola in bella vista».

L’ALLENATORE DEL CAGLIARI NON CI STA – «Si parla troppo del caso Icardi e troppo poco della prestazione del Cagliari. Vince con l’Inter non è una cosa semplice per una squadra come la nostra. Nel primo tempo i nerazzurri stavano facendo de loro meglio e la gente sugli spalti non si lamentava. Dal 55′ in poi, però, il Cagliari è cambiato è ciò ha cambiato le carte in tavola. Icardi ha solo 23 anni e magari ha sofferto la situazione, ma ciò che conta è la trasformazione della mia squadra. Nell’intervallo ho chiesto ai ragazzi di salire un po’, sapendo che l’Inter non è equilibrata quando attacca con molti giocatori, soprattutto quando perde palla, e noi ne abbiamo approfittato». 

LE DICHIARAZIONI DI ZANETTI – Anche Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, ha commentato il nuovo caso Icardi scoppiato dopo le frasi dell’argentino sul suo libro autobiografia: «Icardi? Ci saranno dei provvedimenti purtroppo, i tifosi sono la cosa più importante e tutti dobbiamo rispettarli. Sono delle cose che non possiamo accettare, ogni singola persona che lavora con noi si deve saper comportare. La fascia? Vedremo. Ora pensiamo alla sfida con il Cagliari, poi valuteremo il da farsi. Ognuno di noi è responsabile di quello che dice e di quello che scrive e ognuno di noi deve stare attento perché non deve danneggiare l’immagine e la  storia della società. Purtroppo esistono i social, utilizzati in maniera negativa. Noi dobbiamo salvaguardare la società e far rispettare i tifosi dell’Inter».

WANDA NARA – Moglie e agente di Mauro Icardi, attaccante e capitano dell’Inter, è tornata a parlare ai microfoni: «Mauro è giovane, ha successo ed è una brava persona. Si cerca sempre qualcosa per attaccarlo. In un certo momento ho anche capito, perché se c’è una cosa di cui m’intendo questa è il marketing, che quando nasce un triangolo amoroso è impossibile sfuggire alla cosa. Quando Mauro comincerà a giocare in nazionale, ci resterà per parecchi anni. Ha almeno due Mondiali davanti da giocare. Lui è molto tranquillo è sa che il suo momento arriverà». Wanda Nara ha intanto postato su Instagram una foto col pancione incinta. Una bella consolazione per Icardi che vive ore difficili vista la contestazione dei tifosi dell’Inter dopo l’uscita dell’autobiografia in cui Maurito ha scritto frasi pesanti contro la Curva Nord nerazzurra.

LA DECISIONE DELL’INTER – E’ terminato l’incontro tra la società interista e l’attaccante: ecco la decisione presta dall’Inter. I tifosi come detto non hanno preso bene il racconto di Icardi e, parte della curva lo ha criticato aspramente con degli striscioni allo stadio e anche sotto casa. L’Inter ha reagito incontrando questo pomeriggio l’attaccante. Mauro Icardi sarà multato ma chi chiedeva anche di togliere la fascia da capitano all’attaccante non sarà accontentato perché l’argentino dovrebbe essere ancora il capitano dell’Inter. A breve uscirà un comunicato ufficiale del club che motiverà le scelte della società.

IL COMUNICATO – «F.C. Internazionale, a seguito dell’incontro avvenuto questa mattina tra i dirigenti e Mauro Icardi, comunica che per il capitano nerazzurro sarà applicata la sanzione prevista per aver violato il Regolamento Interno del Club, sottoscritto da ogni giocatore».

IL COMMENTO – Mauro Icardi ha commentato la decisione del club ai microfoni del sito ufficiale nerazzurro: «Ho vissuto una parentesi triste della mia storia nerazzurra. L’Inter è una grande famiglia e come in ogni famiglia possono capitare dei momenti difficili. Tutto nasce da una pagina del mio libro, che probabilmente è stata buttata giù troppo d’istinto. Una pagina dove alcuni toni sono inappropriati e sono davvero dispiaciuto che ci siano andati di mezzo proprio i tifosi dell’Inter. Questo ha offeso tanta gente e mi scuso con chiunque si sa sentito offeso, tradito e minacciato e mi impegnerò affinché queste pagine non ci siano più. Oggi ho parlato con la Società, abbiamo chiuso questa brutta parentesi e, tutti insieme, abbiamo un solo obiettivo: il bene dell’Inter, perché niente è più grande dell’Inter. Accetto con serenità la decisione del club e sicuramente in futuro farò molta attenzione. Ora, uniti più che mai, prepariamo i prossimi impegni con la massima determinazione». Dunque sarà ritirato il libro di Icardi che a sue spese provvederà a pubblicarne una nuova senza la parte incriminata.

LA DIGOS – Dopo la tensione tra Mauro Icardi e parte dei tifosi nerazzurri, la Digos di Milano ha visionato e analizzato attentamente le registrazioni delle telecamere di video-sorveglianza della palazzina in cui abita Icardi, ma non ha rilevato pericoli per la sua incolumità. Tuttavia, la polizia continua a tenere d’occhio la situazione che non viene ritenuta pericolosa per l’argentino.

LA REPLICA DI WANDA – Lady Icardi ha affidato ai microfoni di Fox Sports Argentina ulteriori delucidazioni sulla questione: «I tifosi dell’Inter vogliono bene a Mauro: è questa la verità. C’è stato un problema, tutto è nato dal malinteso legato alle traduzioni. Ieri non è accaduto proprio nulla: nessuna aggressione all’auto o a casa. La fascia da capitano è di Mauro, non c’è niente su cui discutere».

NO COMMENT MORATTI – L’ormai ex numero 1 della società lombarda non ha voluto commentare la situazione, rispondendo brevemente ai cronisti: «È un grande caos in cui non voglio entrare».

AUTOBIOGRAFIA ICARDI: IN RISTAMPA, CORRETTA – Icardi si è impegnato a sue spese a ritirare e a mandare in ristampa una autobiografia senza la parte incriminata. Quelle pagine verranno riviste a livello di scrittura e bisognerà limare dei passaggi burocratici con la casa editrice.