Caso biglietti Juve, mercoledì di nuovo all'Antimafia - Calcio News 24
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Caso biglietti Juve, mercoledì di nuovo all’Antimafia

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agnelli relazione finanziaria

Il presidente della Juventus è stato deferito dalla Procura Federale per il caso biglietti: le sue dichiarazioni in conferenza stampa

Deferimento Agnelli e biglietti Juventus: una settimana calda – 20 marzo, ore 8.05

La Juventus sul campo vince, ma nei palazzi di giustizia deve giocare una nuova partita. Inizia una settimana caldissima per i bianconeri, l’inizio del processo a Torino sarà importante nel calendario di impegni. Innanzitutto mercoledì a Roma proseguirà l’audizione del legale del club Luigi Chiappero alla Commissione Antimafia, un lavoro già iniziato mercoledì scorso. Giovedì invece via alla prima udienza a porte chiuse a Torino e, scrive La Gazzetta dello Sport, c’è curiosità per le scelte degli indagati, su tutti Rocco Dominello, figlio di un presunto boss della ‘ndrangheta. Inoltre l’avvocato dei Dominello, Domenico Putrino, vorrebbe querelare per diffamazione il procuratore federale Pecoraro per le parole usate nelle settimane scorse. Qualora non si dovesse andare al rito abbreviato, potrebbero essere chiamati a testimoniare alcuni dirigenti della Juventus.

Deferimento Agnelli: i rischi per il presidente – 19 aprile, ore 8.22

Andrea Agnelli, l’ex direttore commerciale Francesco Calvo, il security manager Alessandro D’Angelo e il responsabile della biglietteria Stefano Merulla rischiano pesanti stop. Nel processo sportivo verrà richiesta l’inibizione per molti mesi, almeno tre, ma dipenderà tutto dalla responsabilità individuale: gli estremi per un processo sembrano esserci, stando a quanto pensa Pecoraro e quanto riporta La Gazzetta dello Sport, lo si evince dalla motivazione del deferimento. Sembra che il procuratore possa chiedere l’inibizione temporanea dei quattro deferiti e la Juventus non patteggerà: bene ricordare che giustizia sportiva e codice penale sono diversi, se i pm di Torino non hanno riscontrato reati commessi dai dipendenti Juve, la procura federale potrebbe comunque aver visto violazioni del codice di giustizia sportiva. L’esito della sentenza sarà comunque stabilito in tempi brevi e forse tra aprile e maggio, il primo grado dovrebbe arrivare prima della fine della Serie A.

Deferimento Agnelli, le motivazioni: «Non impedì i rapporti con la malavita» – 18 marzo, ore 21.25

La Procura Federale ha deferito il Presidente della Juventus, Andrea Agnelli, per non aver impedito “a tesserati, dirigenti e dipendenti della Juventus di intrattenere rapporti costanti e duraturi con i cosiddetti ‘gruppi ultrà’, anche per il tramite e con il contributo fattivo di esponenti della malavita organizzata”. Questo è quanto si può leggere nelle motivazioni della Procura.

Deferimento Agnelli: il pensiero di John Elkann – 18 marzo, ore 18.33

Il caso biglietti si arricchisce di una nuova dichiarazione, stavolta è stato Elkann a toccare l’argomento. Ecco quanto si legge sul sito della Juventus: «Sono certo che la piena disponibilità della Juventus a collaborare con la giustizia farà emergere la totale estraneità della Società agli addebiti mossi. Desidero ribadire la mia totale fiducia nell’operato di mio cugino Andrea, che ha guidato la Società e il suo gruppo dirigente fino ad oggi e che continuerà a farlo anche in futuro».

Deferimento Agnelli: parla il Presidente – 18 marzo, ore 16.16

Il presidente della Juventus, Andrea Agnelli, è stato deferito dalla Procura Federale per il caso biglietti e i presunti rapporti con la criminalità organizzata. Il numero uno bianconero, in una conferenza stampa convocata a sorpresa, ha dichiarato: «Questa società, i suoi dipendenti e il sottoscritto non hanno nulla da nascondere o da temere ed è questo il motivo per cui sono qui oggi davanti a voi, seppur per pochi minuti. Nei mesi scorsi i dipendenti della Juventus, che godono della mia massima fiducia, hanno collaborato con la Procura della Repubblica di Torino in veste di testimoni, nel quadro di un’indagine riguardante alcuni personaggi legati al mondo della criminalità organizzata – si legge sul sito ufficiale della JuventusMi difenderò, difenderò i nostri collaboratori e soprattutto difenderò il buon nome della Juventus che per troppe volte è già stato infangato o sottoposto a curiosi procedimenti sperimentali da parte della giustizia sportiva. Tale difesa avverrà nelle sedi opportune, ma vi invito fin da oggi ad approfondire con grande attenzione le tematiche di un’inchiesta che ha visto curiosamente scomparire dalla scena mediatica gli accusati di reati mafiosi, per essere sostituiti da testimoni che hanno l’unica colpa di lavorare in una società molto famosa e sulla bocca di tutti. Per evidenti motivi non rispondo nel merito del provvedimento oggi davanti a voi, perché penso che sia doveroso farlo davanti alla giustizia sportiva. Vi invito tuttavia ad essere a vostra volta testimoni e non strumenti per conclusioni pregiudiziali che sarebbero a mio avviso sbagliate e in pieno contrasto con quelle tratte dalla giustizia penale. Come ho scritto alcuni giorni fa, non ho mai incontrato boss mafiosi. A cadenze regolari come è noto ho incontrato tutte le categorie di tifosi, siano essi Club Doc, Member o gruppi ultras. E’ sempre stata un’attività fatta alla luce del sole e che penso rientri a pieno titolo nei doveri di un presidente di una società calcistica. Se alcuni di questi personaggi hanno oggi assunto una veste diversa agli occhi della giustizia penale, questo è un aspetto che all’epoca dei fatti non era noto, né a me, né a nessuno dei dipendenti della Juventus. E all’argomento che qualcuno di voi potrebbe opporre, che gli ultras o i loro capi non sono stinchi di santo, io vi dico che condivido ma rispetto le leggi dello stato e queste persone erano libere e non avevano alcuna restrizione a frequentare lo stadio e le partite di calcio». In ultimo, Agnelli ha anche chiarito i dubbi sul futuro della dirigenza bianconera: «So che alcuni di voi si sono esercitati nei giorni scorsi in ipotesi riguardanti il cambio del management della Juventus. Mi dispiace deludervi, ma questo gruppo dirigente, formato dal sottoscritto, dal vicepresidente Pavel Nedved, dall’amministratore delegato Giuseppe Marotta e dal direttore sportivo Fabio Paratici, ha intenzione di continuare a far crescere la Juventus ancora per parecchio tempo».