Juventus, Agnelli: «Stagione straordinaria. La finale di Milano? Sarà difficile» - Calcio News 24
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2015

Juventus, Agnelli: «Stagione straordinaria. La finale di Milano? Sarà difficile»

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Su Allegri: «Ha avuto coraggio. Complimenti anche a Marotta, Paratici e Nedved»

Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha parlato in conferenza stampa tirando le somme della stagione bianconera, culminata con la sconfitta in Champions League nella finale contro il Barcellona.

IL RESOCONTO – «E’ un momento importante. Abbiamo chiuso un anno che ci rende estremamente orgogliosi. Usciamo da sensazioni miste dalla partita di Berlino. Quando uno gioca una finale di Champions League la gioca per vincere, così come qualsiasi partita che la Juventus gioca. La dimensione europea della Juventus è tornata ad essere quella che ai bianconeri compete. La Juventus ha giocato 8 finali di Champions League, 6 ne ha perse, ma conta anche giocarle. Non è quella di ieri che ci deve lasciare l’amaro in bocca, quella di Atene, quella di Manchester, quella di Monaco. La partita di Dortmund e la semifinale con il Real Madrid sono state le svolte della stagione. Con il Barcellona abbiamo subito un gol dopo pochi minuti, un gol che avrebbe potuto uccidere qualsiasi squadra ma la Juve ha reagito e avrebbe anche potuto vincere una partita in cui ci sono stati degli episodi importanti, con il Barcellona che ha segnato un gol in contropiede. Milano è vicina ed è comoda arrivarci ma questo non ci deve far pensare che l’anno prossimo saremo in finale, la conquista della finale di Berlino ci ha dato grande ambizione ma non sarà facile. Io voglio vedere uno stage affrontato in maniera diversa, vorrei che la squadra fosse già agli ottavi alla quinta giornata. Lavoreremo per essere a Milano l’anno prossimo ma non è semplice».

ALLEGRI – «Abbiamo vinto lo Scudetto, la coppa Italia: è stata una stagione straordinaria. Siamo partiti il 16 di luglio, presentando Massimiliano Allegri e non posso che cominciare da questo fatto per ringraziare la parte gestita da Marotta, Paratici e Nedved perchè in quei giorni concitati hanno dimostrato tutta la loro professionalità. Allegri è arrivato in punta di piedi, inserendosi gradualmente con il suo staff, con un dialogo continuo con la dirigenza. Oltre ai dirigenti non posso non ringraziare Massimiliano per il coraggio che ha avuto ad accettare una sfida del genere ma il suo modo di essere e la sua consapevolezza di poter far crescere ulteriormente la squadra, ha fatto sì che si inserisse nel migliore dei modi nel club e nella squadra».

SI FA SQUADRA – «Per raggiungere un risultato come questo c’è bisogno di grande sintonia tra le componenti. Una squadra di calcio è sempre divisa in tre componenti: la società, l’allenatore e il suo staff, e poi la squadra ma quello che continua a spingere la Juventus è il fatto di essere tutti un solo gruppo, qui siamo tutti utili e nessuno è indispensabile, la forza del gruppo fa la differenza. Il progetto della Continassa, che speriamo di inaugurare entro 2-3 anni, creando un vero mondo Juventus, lasciando a Vinovo la casa dei ragazzi. Ringrazio per la crescita della società Aldo Mazzia e Francesco Calvo. Abbiamo raddoppiato il fatturato, portandolo a 315 milioni di euro, quest’anno i risultati verranno pubblicati a settembre ma essere arrivati alla stagione 13-14 a questi numeri, è un risultato che ci permette di poter affrontare le grandi potenze europee sul campo. Una stagione deve essere pensata di successo dal numero degli obiettivi ancora raggiungibili in Primavera. Tutti vogliamo vincere tutto, questo è nel nostro dna, ma non si può vincere sempre. Noi non vogliamo fermarci, io voglio garantire la continuità della crescita della Juventus nei prossimi 2-3 anni. Il successo dellla Juventus in Champions League, le semifinali raggiunte da Napoli e Fiorentina in Europa League, non sono il successo del calcio italiano ma il successo di tre società che hanno lavorato bene, Juventus, Fiorentina e Napoli non hanno fatto bene perchè il calcio italiano ha lavorato bene ma perchè le loro società hanno svolto un buon lavoro e il calcio italiano, a livello dirigenziale, deve crescere molto. Io presidente in futuro? Sono molto felice del mio ruolo, sono giovane, ho ancora grosse sfide da raggiungere. Stella per la decima coppa Italia? No, non apportiamo nulla. Morata? Oggi è il presente, per il futuro dovrete parlare con Marotta».