Juventus, Allegri: «Critiche ingiuste. Scudetto? Nessuna fretta»

Sul Real Madrid: «Sono galattici ma dobbiamo giocare con consapevolezza»

«I ragazzi sono stati criticati oltremodo dopo la partita con il Monaco, al momento, questa squadra di più non può fare: è in semifinale di Champions League, è prima in campionato ed è in finale di coppa Italia. Secondo me ci sono state delle critiche eccessive, questo gruppo sta migliorando quanto fatto negli anni precedenti, e non è giusto criticare per una partita fatta un po’ peggio delle altre». Così Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, in conferenza stampa alla vigilia del derby con il Torino.

GLI ALTRI TEMI – Sugli infortunati: «Pogba? Tutti stiamo facendo il possibile per averlo nella semifinale di ritorno, e stiamo cercando di recuperare anche Asamoah e Romulo, due recuperi importanti anche per il finale di stagione». Sullo Scudetto e sul derby: «Dobbiamo ancora fare 6 punti per la matematica. Domani abbiamo il derby e affronteremo un Torino che sta facendo grandi cose ed è ancora in lotta per un posto in Europa League. La partita di domani sarà molto difficile, dovremo essere bravi e concentrati. Non c’è fretta di chiudere il campionato, c’è la necessità di fare dei risultati. Abbiamo una settimana importante per chiudere il discorso e dobbiamo pensare partita per partita. Turnover? Domani, Evra a parte, saranno tutti a disposizione. Oggi dopo l’ultimo allenamento valuterò chi mettere in campo e sicuramente andrà in campo la migliore formazione. Bruno Peres? All’andata potevamo fare meglio ma lui è stato molto bravo». Sulla semifinale con il Real Madrid: «Real Madrid? Le motivazioni sono alte e passano sopra a un’eventuale stanchezza. Giocheremo la semifinale contro i campioni d’Europa in carica, una squadra galattica, giocatori straordinari con un allenatore in panchina che ha vinto un bel po’ di Champions. Noi dobbiamo avere la consapevolezza di poter arrivare in finale consci delle difficoltà di giocare una semifinale e della grandezza del Real Madrid, altrimenti siamo fuori di testa».