Juventus, Marotta: «Tutto ancora in gioco. Buffon...» - Calcio News 24
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2013

Juventus, Marotta: «Tutto ancora in gioco. Buffon…»

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L’ad bianconero vuole una svolta dalla squadra, a partire dal match contro il Real Madrid.

JUVENTUS MAROTTA – Difficile da dimenticare la batosta di Firenze per la Juventus, che anzi deve trovare delle spiegazioni alla sconfitta. L’amministratore delegato bianconero ha provato a cancellare il crollo del Franchi per focalizzare l’attenzione sull’appuntamento con il Real Madrid: «Bisogna avere la forza di voltare pagina senza cercare tante motivazioni perché sarebbe difficile trovarne. E’ arduo vedere una squadra che domina per un’ora e poi perde in un modo così evidente. E’ una sconfitta che non ci lascia alibi. Ora dobbiamo andare al Bernabeu per onorare al meglio una competizione che ci dà lustro. L’allenatore e i giocatori sono scafati. Sanno come si fa», ha detto Beppe Marotta ieri mattina a Milano a margine del 2° Premio “Fair-play e calcio tv”.

Il dirigente bianconero ha poi rincarato la dose: «Tutto è ancora in gioco. Conte è un vincente, così come i giocatori. A Madrid ci aspetta una partita di grandissima difficoltà contro una delle squadre più forti del mondo. La affrontiamo con rispetto, ma anche con la consapevolezza di potercela giocare da protagonisti. Dovremo conquistarci con i denti i punti disponibili in Champions. Siamo reduci da un periodo costellato da vittorie esaltanti. E’ da due anni che mostriamo certezze calcistiche e lo abbiamo fatto anche fino al 70’ della partita con la Fiorentina. Conte aveva ripetuto più volte che questo sarebbe stato un anno difficile anche perché il valore degli avversari è diverso. Patiamo il fatto di avere fatto da lepri per due anni. Tutto è ancora in gioco e nessuno è sul banco degli imputati. Non parlerei di crisi, ma di stanchezza psicologica. Noi abbiamo tra dieci e quattordici calciatori che sono anche componenti delle loro Nazionali. Gli italiani in particolare vengono da un’annata nella quale hanno fatto duecento giorni di ritiro. Il nostro compito ora è migliorare l’aspetto mentale. Prendiamo Vidal: ha dovuto fare quindici ore di volo per arrivare in Cile, poi sette per andare in Colombia e ancora quindici per tornare in Italia. Sono stress che vanno al di là dell’aspetto agonistico. E, se la mente non è lucida, le prestazioni ne risentono».

E su Buffon: «E’ un campione, il nostro capitano e il nostro leader. E’ stato ed è il portiere più forte al mondo. Ci ha abituato a cose straordinarie, così quando non para tutto riceve critiche esagerate che non merita assolutamente. In questo momento subisce reti che lo espongono a critiche, ma dobbiamo riconoscere quello che ha fatto e sta facendo».