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Juventus, scatta il piano Marchisio 2.0

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L’obiettivo è averlo a disposizione per la fase a gironi della Champions

La speranza di Claudio Marchisio è di replicare quanto fatto da Antonio Conte, che nel novembre del 1996 riportò la rottura del legamento crociato anteriore. L’ex centrocampista della Juventus si fece operare nella stessa struttura torinese – la Clinica Fornaca – e dallo stesso chirurgo, il professor Flavio Quaglia. L’attuale commissario tecnico della Nazionale si rialzò alla grande dopo l’infortunio: visse da protagonista altre due finali di Champions League e festeggiò quattro scudetti. Per fare lo stesso, però, Marchisio deve seguire la tabella di marcia bianconera.

IL PROGRAMMA – Per qualche giorno è previsto riposo totale, poi si rimetterà al lavoro. Nel giro di 7-10 comincerà, dunque, l’operazione “Marchisio 2.0” per tornare a disposizione di Massimiliano Allegri a metà settembre per tornare protagonista a ridosso di ottobre, cioè in tempo per le partite decisive della fase a gironi di Champions League. I tempi precisi di recupero verranno stabiliti dai prossimi controlli e, come riportato da Tuttosport, in base alle risposte alle prime terapie: Marchisio, infatti, comincerà con la fisioterapia (e massaggi), dopo un mese si sposterà in palestra e in piscina per rinforzare i muscoli e dal terzo mese comincerà a correre con il preparatore atletico. Dal quarto mese, dunque, riprenderà il lavoro con il pallone a intensità crescente, sia a livello fisico che tecnico. Il ritorno in gruppo è previsto al quinto mese per dedicare il sesto alla preparazione in vista delle partite ufficiali. Proprio Marchisio dovrebbe essere il primo juventino a svolgere la rieducazione al J-Medical.