L’ansia che divora Mou nella notte del grande assente: che stecca Cavani! - Calcio News 24
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2014

L’ansia che divora Mou nella notte del grande assente: che stecca Cavani!

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Una defaillance da 64 milioni. E’ ancora incubo Blues anche per Lavezzi, è incubo Champions per Ibra nella notte di Mourinho

CHAMPIONS LEAGUE CHELSEA PSG – Al 92’ minuto, su un corner calciato dal Psg con il Chelsea in procinto di qualificarsi in semifinale, il cameraman pesca il jolly ed inquadra il volto di Josè Mourinho divorato da ansia e tensione: sì, proprio lui, proprio il maestro in tal senso, una divinità del calcio moderno che seppur per un attimo si mostra umano come gli altri. E’ lo splendore della Champions League.

L’IMPRESA DI MOURINHO – Poche storie: non c’è competizione per club – che sia un campionato o un’altra manifestazione – in grado di regalare le sensazioni lasciate in eredità una sfida di Champions League. E’ il luogo naturale dove si esaltano i massimi interpreti di questo fantastico sport: uno di questi è senza ombra di dubbio Josè Mourinho. Uno stratega si ama dire, ed è vero, ma la sua ultima vittoria è un successo totale: il tecnico portoghese ha dato il là al suo personale spartito già nel pre-gara, quando – dopo una stagione intera vissuta nel contenimento delle proprie ambizioni – si è dichiarato certo del passaggio del turno. Poi una sfida quasi giocata fisicamente: Mourinho ha rincorso avversari, ha scosso la squadra quando la palla non sembrava voler entrare, ha azzeccato i cambi ed ha avuto la folle lucidità nell’impartite lezioni tattiche ai suoi nello scenario caotico che ha immediatamente seguito il gol decisivo di Demba Ba. Un assolo che ha sgombrato ogni dubbio: è lui, è ancora lui il migliore di tutti.

CAVANI E LAVEZZI, LA STORIA SI RIPETE – Sembra una vita ma parliamo soltanto di due anni fa: i due forti attaccanti sudamericani con la maglia di un Napoli che sta facendo parlare di sé nell’Europa dei grandi, agli ottavi di Champions League la sorte riserva il grande Chelsea ed al San Paolo è un trionfo. Un perentorio 3-1, magro bottino per l’enorme prestazione, targato proprio Lavezzi-Cavani: il sogno qualificazione si infrange però nell’inferno dello Stamford Bridge, con la sfida ai supplementari ed i Blues in grado di ribaltare il risultato. E’ un incubo tutto blu che puntualmente si ripete: il Pocho dà tutto sé stesso ma il suo apporto non basta, il Matador è il grande assente della sfida, ha due occasioni nitide a tu per tu con Cech ma le fallisce clamorosamente. Segnale di un’integrazione mai riuscita: Lavezzi è parte fondante di questo Psg, ha un ruolo definito e s’intende – in campo e non – con i suoi compagni mentre Cavani fatica a sentir suo un progetto che di fatto lo ha nuovamente relegato sulla fascia. Quando c’è Ibra è lui a dettare legge. Il Napoli ringrazia, si gode (neanche troppo) i suoi cento milioni e quasi ride sotto il baffo.

UN INCUBO ANCHE PER IBRA – Quando c’è Ibra decide lui, si diceva: ieri però lo svedesone è stato costretto a dare forfait a causa di un problema muscolare e la sua assenza è probabilmente risultata determinante. Ha giocato Cavani da riferimento centrale ma l’uruguaiano non sente la fiducia generale e di fatto non è stato in grado di sostituire l’apporto totale di un giocatore totale. Di un Ibra che questa volta ci è rimasto peggio del solito: qualcuno ricorda uno Zlatan tanto preso dalle vicende della sua squadra (e dunque non strettamente personali) da seguirla fino in trasferta? Da incitarla costantemente dalla prima fila della tribuna? Ibrahimovic quest’anno ci credeva, vedeva crescere il gruppo in termini di maturità tanto da pensare potesse essere l’anno buono. Così non è ed ora via ai processi. Chi resta e chi va, per Ibra si fa sempre più tardi e lo spettro della coppa con le orecchie è sempre più tetro.