La rivincita di Allegri - Calcio News 24
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2015

La rivincita di Allegri

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Il tecnico, contestato al suo arrivo, è già entrato nella storia della Juventus

Arrivato tra contestazioni, fischi e insulti, Massimiliano Allegri, comunque vada a finire la stagione della Juventus, si è già preso la sua rivincita sugli scettici. L’ex tecnico del Milan (arrivato primo, secondo e terzo prima dell’esonero al quarto anno, uscendo due volte agli ottavi e una ai quarti di finale nonostante il depauperamento costante della rosa rossonera), catapultato nel mondo bianconero inaspettatamente («se non fosse arrivata la chiamata della Juve ora sarei al mare» ha detto il livornese nei giorni scorsi) dopo l’addio dell’amato Antonio Conte, è entrato in punta di piedi nell’ambiente juventino e ha pian piano conquistato tutti arrivando ad incidere il suo nome in calce nella storia della Juventus al suo primo anno a Torino.

IL MOMENTO GIUSTO – Allegri è l’uomo del momento in casa Juventus. I tifosi bianconeri lo acclamano, la squadra lo segue e ha saputo trarre il meglio dagli insegnamenti del tecnico toscano che non ha ripetuto l’errore di alcuni suoi colleghi in passato (basti pensare a Rafa Benitez che, arrivato all’Inter, voleva ‘cancellare’ il lavoro di Josè Mourinho, gesto poco apprezzato dallo spogliatoio nerazzurro che ha remato contro il tecnico spagnolo fin dal suo arrivo a Milano e la sua avventura con Moratti terminò già a dicembre). Tutto è iniziato nel segno del 3-5-2. Allegri, inizialmente, non ha stravolto la Juventus puntando sul modulo che negli ultimi anni ha fatto le fortune dei bianconeri, nonostante l’assenza, per (quasi) tutta la stagione del miglior marcatore (nel senso di difensore) presente nella rosa, ovvero Andrea Barzagli. Allegri ha saputo scegliere il momento decisivo per cambiare modulo e per calcare la mano impossessandosi della Juventus. La sfida di ritorno nei gironi di Champions League contro l’Olympiacos è stata sicuramente uno dei momenti topici della stagione. In quella gara Allegri e la Juve si giocavano molto e l’allenatore ha deciso di rischiare tutto passando dal 3-5-2 al 4-3-1-2. Una scelta vincente che ha permesso ai bianconeri di battere i greci e di qualificarsi in seguito agli ottavi di finale. Allegri, con il nuovo sistema di gioco, ha potuto sfruttare al meglio tre dei nuovi arrivati, ovvero Evra (che ha faticato all’inizio con la difesa a 3), Pereyra, spesso decisivo tra le linee e Alvaro Morata (per molti era incompatibile con Tevez ma i fatti hanno smentito i critici e hanno dato, ancora una volta, ragione all’allenatore e alla dirigenza bianconera che ha strappato lo spagnolo al Real Madrid) lasciando in panchina Llorente (autore di 16 gol nello scorso campionato) e superando così le assenze dei vari Asamoah, Romulo, Caceres ma anche l’infortunio iniziale di Pirlo.

MEGLIO DI CONTE E CAPELLO, EGUAGLIATO LIPPI – In nemmeno un anno alla guida della Juventus, Massimiliano Allegri ha già fatto meglio di Antonio Conte e Fabio Capello e ha eguagliato una leggenda bianconera come Marcello Lippi. Allegri è stato bravo ad ereditare il lavoro di Conte e a costruire la sua Juventus vincente sui successi del predecessore, non snaturando la formazione bianconera ma mutando a sua immagine e somiglianza la Juve. Allegri ha vinto lo Scudetto con 5 giornate d’anticipo (ma il titolo era già in cassaforte da mesi a causa delle titubanze della Roma), ha conquistato la decima coppa Italia della storia della Vecchia Signora, riportando il trofeo nazionale a Torino dopo 20 anni (l’ultimo successo era datato 1995, era la Juve di Marcello Lippi, quella che conquistò il double Scudetto-coppa Italia, perdendo l’occasione del mini triplete con la sconfitta in coppa Uefa nella finale con il Parma) ed è arrivato in finale di Champions (l’atto conclusivo della massima competizione europea si giocherà il 6 giugno a Berlino e vedrà i bianconeri opposti al Barcellona). Con Conte la Juventus ha conquistato tre Scudetti consecutivi e due supercoppe italiane, quest’ultima unico neo fin qui della stagione bianconera (il trofeo è andato al Napoli). Ma Allegri non ha fatto meglio solo di Conte ma anche di Capello. L’ex tecnico di Milan, Real Madrid e Roma vinse due campionati (poi revocati) ma in Champions League non andò mai oltre i quarti di finale (proprio come la Juve di Conte che al secondo anno si arrese al Bayern Monaco campione di tutto) così come in coppa Italia.

IL FUTURO – Alla fine della stagione mancano ormai 3 partite. Due possono essere considerate un mero allenamento per la Juventus che affronterà Napoli e Verona nelle ultime 2 giornate di campionato, la vera partita, quella cerchiata in rosso, è la finale di Champions League con il Barcellona. Dagli ottavi in poi la Juventus ha incassato 3 gol (quello di Marco Reus su gentile concessione di Chiellini, scivolato nell’occasione, e i due di Cristiano Ronaldo nelle semifinali con il Real Madrid), meglio del Barcellona che ne ha subiti 5 (2 dal Psg e 3 dal Bayern), del Real Madrid (7) e del Bayern Monaco (9). Una difesa granitica che dovrà sostenere l’esame più duro per la consacrazione europea: quel tridente MessiSuarezNeymar capace di segnare ben 115 gol in questa stagione. Ma comunque vada a Berlino, Allegri ha già iscritto il suo nome nella storia della Juventus prendendosi una rivincita su chi lo aveva criticato senza prima vederlo all’opera.