La Rudiger dipendenza - Calcio News 24
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2015

La Rudiger dipendenza

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Roma, spartito invertito: un anno fa segnava col contagocce ma subiva poco, oggi ha il miglior attacco ma soffre in difesa

Il calcio è anche questo: può cambiarti lo spartito in un lasso di tempo talmente rapido da costringerti a rivedere e riadattare alcune convinzioni che fino a qualche istante prima i dati certificavano con fermezza. La Roma, rispetto alla scorsa stagione, è una squadra con pregi e difetti totalmente irriconoscibili: dopo sette turni segna più di tutti – miglior attacco della Serie A con 17 gol, l’anno scorso chiuse all’ottavo posto – ma si attesta come la decima difesa del campionato con 9 reti incassate. Un anno fa fu la seconda alle spalle della Juventus.

CENTROCAMPISTI IN DIFESA – E non va meglio in Europa, dove la prima mezzora della disfatta di Borisov parla talmente chiaro da rendere superfluo qualsiasi approfondimento. L’adattamento di due centrocampisti di ruolo quali De Rossi e Florenzi (quest’ultimo peraltro dalle evidenti attitudini offensive) non funziona: fattore che prescinde dai risultati, per intenderci la soluzione non ha convinto neanche nella vittoria ottenuta contro la rivale Juventus, lì dove nel finale soltanto un miracolo di Szczesny ha salvato la Roma dalla clamorosa rimonta bianconera in inferiorità numerica. Alessandro Florenzi, a determinati livelli sia chiaro, non può giocare da terzino: ha problemi nella lettura delle diagonali perché (sempre a certi livelli) è un ruolo che non ha mai svolto, ha limiti nella marcatura pura e non gode della statura propria di un difensore affidabile.

EMERGENZA EVITABILE – A maggior ragione poi che siamo palesemente di fronte ad uno dei centrocampisti più forti d’Europa, potenzialmente ad un fenomeno, e privarlo del suo ruolo naturale sa di eresia. Analogo discorso può essere applicato a Daniele De Rossi: non ha il passo del difensore centrale e quando preso in velocità da un attaccante di determinate caratteristiche in progressione paga inevitabilmente dazio. Tra i due adattamenti, ad ogni modo, lascia meno perplessità quest’ultimo. Seppur non convince. Ma come si è giunti a queste soluzioni di ripiego? Nella sessione estiva di calciomercato la dirigenza giallorossa ha probabilmente fatto pieno affidamento sui recuperi di Castan e Maicon ma i due brasiliani non hanno risposto presente: o meglio, non hanno convinto mister Garcia. Il primo è sulla carta a piena disposizione ma non viene impiegato e gli si preferisce un centrocampista di ruolo, il secondo è spesso out per questioni fisiche che pongono più di un dubbio sulla totale affidabilità.

LE SOLUZIONI – In capitolo fascia si è ovviato con Torosidis: subentrato all’intervallo della sfida di Borisov per tamponare le falle aperte sulla corsia destra, il suo ingresso ha riequilibrato la Roma e di fatto cambiato il volto della gara con i giallorossi vicinissimi al pareggio nel finale. Il greco non sarà il massimo ma almeno – deve aver ragionato Garcia – è un terzino di ruolo. Nel mezzo al fianco di Manolas si attende a mo’ di preghiera Antonio Rudiger: l’acquisto è di livello, ancora una volta bravo il direttore sportivo Sabatini nel dimostrare ampia conoscenza del calcio internazionale. Il classe ’93 tedesco ha però manifestato più di un problema fisico nell’ultima stagione con la maglia dello Stoccarda e mettersi nelle condizioni di dipendere totalmente da lui – almeno fino a gennaio – è probabilmente risultata mossa ardita. Con Rudiger la Roma può schierare una difesa di difensori affidabili, senza è spazio ai centrocampisti. Quando in casa c’era comunque un Romagnoli, prodotto del proprio settore giovanile, da accudire e lanciare. Magari, per far quadrare i conti, rinunciando ad un intervento in attacco. O, almeno, non lasciandosi scappare l’agevole riscatto di Astori. Obiettivo scudetto, con una tenuta da verificare. Partita dopo partita.