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Lazio, Lulic: «Il 26 maggio è per sempre»

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Hoedt: «Qui un sogno». E Keita: «Razzismo? Non dovrebbe esistere»

Prosegue in casa Lazio l’evento “Dalla scuola allo stadio, il modo giusto per sostenere lo sport”: visita all’Istituto San Giuseppe al Trionfale, a Roma, per Wesley Hoedt, Senad Lulic e Keita stamattina.

PER SEMPRE – Il primo a prendere la parola è il centrocampista: «Più il tempo passa e più mi rendo conto di cosa abbia significato quel 26 maggio e di quanto sia stato importante il mio gol. Per me e per tutta la squadra è stata un’emozione incredibile, un derby come quello non si vince ogni anno: rimane per sempre. Se preferivo giocare nella Juventus? No, sono contento alla Lazio. La squadra che ci fa più paura? Non abbiamo paura di nessuno, ma abbiamo rispetto per tutti. Si scende in campo sempre per vincere, non abbiamo paura».

TRA RAZZISMO E SOGNI – Poi, come riportato dai colleghi di LazioNews24.com, tocca all’attaccante: «La vita di un calciatore non è semplice, magari qualcuno crede sia così. È vero che abbiamo una bella vita, ma facciamo anche tanti sacrifici e passiamo momenti difficili. Il razzismo? Non dovrebbe esistere. Spesso in campo esce il lato peggiore di una persona per colpa del risultato o il momento. Non vedo si faccia per cattiveria, purtroppo però accade». Infine, il difensore: «Il giorno più bello della carriera è quando mi sono trasferito alla Lazio».