Conte: «La mia Italia sarà orgogliosa, umile e cattiva» - Calcio News 24
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2014

Conte: «La mia Italia sarà orgogliosa, umile e cattiva»

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Prima a Coverciano per il tecnico azzurro

ITALIA CONTE CONFERENZA STAMPA – Dopo tante chiacchiere, è il momento dei fatti. È ufficialmente iniziata l’avventura di Antonio Conte come commissario tecnico dell’Italia. Oggi gli azzurri si sono ritrovati a Coverciano, dove sono subito scesi in campo per allenarsi. A breve la conferenza stampa dell’ex Juventus, la prima ufficiale da ct azzurro, ritardata a causa dell’ice bucket challenge a cui Conte si è sottoposto poco fa.

PRIMO GIORNO – «Ai ragazzi ho raccontato le mie emozioni, a Coverciano ci sono entrato per la prima volta 30 anni fa, con l’Under 15. Questo centro trasmette grandi emozioni, fa venire i brividi. Oggi come allora, dobbiamo vivere con entusiasmo, gioia e con onore, per riportare l’Italia dove merita. Dopo il Brasile, siamo la Nazionale più importante al Mondo. Ice Bucket Challenge? La doccia gelata nella vita la fanno tutti, questa ha uno scopo benefico importante e mi auguro di aver contribuito a servire come monito per migliorare la ricerca».

CONVOCATI – Quanto ai convocati, Conte ha spiegato le scelte che lo hanno portato a escludere Mario Balotelli: «Io e il mio staff abbiamo visionato tutte le gare, tra i convocati ci sono calciatori che abbiamo valutato e seguito, e altri con cui si è già lavorato. Balotelli? Non devo mandare nessun messaggio a nessuno, non regalo niente, qui c’è chi merita di vestire questa maglia. Oggi, però. Perché non è detto che chi c’è oggi ci sia anche domani, bisogna dimostrare sul campo. Per arrivare dove sono arrivato ho sempre faticato, e così sarà per la mia squadra. Non c’è nessuna preclusione nei confronti di chi non c’è».

PROBLEMA ITALIA – Tante le difficoltà per gli italiani, a partire dalla scarsa considerazione dei club nei loro confronti: «Ultimamente c’è anche il problema con le squadre italiane, nel senso che i giocatori azzurri non vengono praticamente mai impiegati. Ci sono uno o due giocatori massimo, e questo è davvero un problema. La Nazionale in questo senso proverà a fare da traino, ma servono anche delle riforme». Poi il tecnico salentino ha parlato della dimenticanza della Figc del campionato di B vinto col Siena: «È una vittoria di cui vado orgoglioso, come tutti gli altri campionati vinti. È stata una dimenticanza, finisce lì».

SFIDA – «È un’esperienza nuova, ma sono molto attratto dal vedere se e come riuscirò in minor tempo a dare un’idea di gioco a questa squadra. Ho fatto i miei calcoli prima di accettare questo incarico, è un’esperienza molto formativa e una sfida con me stesso. Ma sono convinto di riuscire a vincerla. C’è molto da lavorare, me ne sono accorto in questi dodici giorni, in cui sono stato a contatto con club e giocatori e tantissime altre attività. A casa pensavano di avermi un po’ di più, ma credo che ci sarò di meno».

NOVITA‘ – In attacco si può parlare di rivoluzione, visto che degli attaccanti convocati al Mondiale ne è rimasto uno solo, Ciro Immobile: «Ai Mondiali si giocava solo con un attaccante di riferimento, noi faremo qualcosa di diverso. Penso di aver fatto le scelte giuste, in base a quello che è il mio pensiero. Qualcuno ha detto che ci sono pochi titolari, eccezion fatta per Zaza… Certo, se andiamo a vedere i titolari sono tutti stranieri in A, per cui non è che posso inventarmelo io. Abbiamo un ottimo parco attaccanti, El Shaarawy può diventare importante ma ne seguiamo anche altri. Devono integrarsi bene con la mia filosofia di gioco e avere tanta fame, le porte sono aperte per tutti».

SUPERVISORE – Concetti chiari, comunque, per quello che non è un semplice commissario tecnico, ma anche supervisore del settore giovanile: «Ho trovato un settore tecnico all’altezza, merito del lavoro di Sacchi e del suo vice, Viscidi. A lui, che è molto competente, affianco Mauro Sandreani, che ha un’esperienza simile alla Juventus. Io dall’alto monitoro un po’ tutto, ma non sono qui per tagliare teste: con me vince la meritocrazia, chi non merita va fuori. È un momento non semplice, di crisi e noi dobbiamo ripartire, ma con orgoglio, umiltà e responsabilità. E la risposta di Bari, dove saremo supportati da un grande pubblico, ci deve inorgoglire».

PROBLEMI – Osvaldo rischia già di tornare a casa, essendo alle prese con un problema muscolare: «Daniel ha qualche problema agli adduttori, oggi ha preferito non allenarsi, e entro domani mattina valuteremo. Se non ci darà la responsabilità tornerà a casa e chiameremo qualcun altro. Sarebbe importante riuscire a mantenere cinque attaccanti, perché devo iniziare ad inculcare in loro i meccanismi della squadra».

NUOVI METODI – Dopo due settimane, i nuovi metodi del ct sembrano aver già convinto il resto degli allenatori: «Il fatto di avere questa vicinanza con i club è molto positiva, possiamo confrontarci anche sulle metodologie di allenamento. Parlare con allenatori che non mi nascondono niente è essenziale. Per far diventare la Nazionale un club bisogna avere questo di tipo di rapporto. Sono stati tutti disponibili e questo mi ha fatto enormemente piacere. Convocazioni? Io ho una rosa ampia di calciatori da cui scegliere, mi piacerebbe che fossero tutti titolari nelle loro squadre. E spero che la Nazionale per qualcuno rappresenti uno stimolo, per riconquistare la maglia da titolare nel club».

ENTUSIASMO – «Emozioni, entusiasmo e voglia di far bene sono le stesse di tre anni fa, quando, dopo aver vinto due campionati di B, mi veniva offerta un’occasione grandiosa, quella di allenare un top club. Oggi alleno un top top club e devo trasmettere questi sentimenti ai miei calciatori. Oggi abbiamo fatto un allenamento di cinquanta minuti e sono stato molto contento: sembrava che allenassi questa squadra da molto tempo. Le sensazioni sono state molto positive». 

A NOZZE CON ME – Al gruppo presto si aggregherà Mattia Destro, che oggi si sposa: «Fosse per me, Destro avrebbe dovuto tagliare la torta e tornare subito con noi. In realtà poi lasceremo qualche ora in più a Mattia e a sua moglie, poi ci sarà una macchina che lo riporterà a Coverciano per l’allenamento di domani mattina. Da lui mi aspetto tanto, cogliamo l’occasione per fargli gli auguri. Il primo agosto del 2016 sarò contento se si dirà che è una bella Italia, se sarò riuscito a riportare l’orgoglio di tifare da Italia e se saremo stati da esempio».

NIENTE TENSIONI – «Parrucche a Firenze? A fine partita feci i complimenti al tifoso, quando c’è goliardia bisogna saper essere elastici anche con se stessi. Ho trovato entusiasmo e rispetto, io oggi sono l’allenatore di tutti e farò di tutto affinché la Nazionale possa tornare a vincere. Ma non è una novità nella mia storia: sono sempre stato il primo tifoso della mia squadra e mi sono messo contro tutto e tutti per difendere i miei ragazzi. Questa Nazionale dovrà essere umile, cattiva e orgogliosa. Io agitato in panchina? Sono sempre stato così da Arezzo, se uno nasce tondo non può morire quadrato. È anche un modo per farmi sentire da arbitri e giocatore: io ci sono».