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2015

Rivivi il LIVE – Milan: Destro, Bocchetti, Antonelli, Paletta e Suso si presentano

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La conferenza stampa di presentazione dei cinque rinforzi

Giornata di presentazioni in casa Milan: oggi pomeriggio l’amministratore delegato Adriano Galliani in conferenza stampa ha presentato Mattia Destro, Salvatore Bocchetti, Luca Antonelli, Gabriel Paletta e Suso, rinforzi arrivati dalla finestra invernale di calciomercato. Di seguito, dunque, vi riportiamo le parole dei protagonisti.

GALLIANI – «Prima volta che presentiamo cinque giocatori contemporaneamente. Benvenuti ai giocatori, li lascio alle vostre domande. Questi cinque giocatori sono stati fortemente voluti dalla società e dall’allenatore. Siamo soddisfatti di aver raggiunto questi giocatori, alcuni dei quali avevamo già cercato in precedenza. Sono tutte trattative diverse. Al citofono sotto casa Destro? Dimostra quanta voglia avevamo di prenderlo. Ci avevo provato già in estate, ma l’amico Sabatini aveva avanzato una richiesta un pochino alta. Ho avuto l’intuizione di andare a Roma. Il citofono era complicato e poi non mi ha detto sì subito, lo ha fatto la mattina dopo, perché voleva pensarci. Chi mi ricorda Destro? Un attaccante va misurato con i gol e lui ne ha fatti 18 in 36 partite a Roma. Ha una media altissima. Nessuno è uguale a un altro. Cercavamo un centravanti per rinforzare il nostro reparto offensivo e lo consideriamo l’innesto ideale. Bocchetti? Quando era a Genova ci interessava. Nessuna preclusione per i calciatori stranieri, certamente non è casuale la scelta di puntare sugli italiani. Questa mattina leggevo di Conte possibile allenatore, ma abbiamo già Inzaghi di italiani. Comunque abbiamo una decina di giocatori nel giro della Nazionale. E’ stata una campagna acquisti massiccia soprattutto per il numero degli infortunati, che non avevamo fino a dicembre. Eravamo in una buonissima posizione in classifica, andava tutto bene e poi a gennaio abbiamo registrato 10-11 infortunati. Continuo a pensare che abbiamo una rosa importantissima. E’ difficile capire dove possa arrivare. Non abbiamo un problema di organico, fino a dicembre eravamo da Champions. Juventus? Noi abbiamo vinto di più nel mondo, loro in Italia e tutti siamo contenti. Stadio? Sarebbe meraviglioso avere uno stadio nostro, è un sogno, speriamo si possa realizzare. Oggi ne abbiamo parlato per più di tre ore io e Barbara Berlusconi. Suso? Lo abbiamo seguito da tempo. Io ho buonissimi rapporti con il Real e so che lo cercavano anche loro, ma lui scelse il Liverpool. Bisogna dargli il tempo per crescere. Terzo posto? Ogni volta che ne parlo va male, quindi non lo faccio. Silenzio e pedalare. Taarabt? Non è venuto perché avevamo già tanti esterni. Destro squalificato? Ha preso ammonizione al primo fallo della partita. Gliel’avevo detto che era in diffida e quando ho visto il giallo… Non vi dico cosa ho pensato o detto. Mexes? Se parliamo di centrali siamo pochi. Rientrerà assolutamente, abbiamo ritenuto di non farlo giocare contro la Lazio. Una volta scontata la “pena” tornerà. Noi abbiamo un’abitudine buona: non abbiamo mai presentato ricorso. Abbiamo parlato col giocatore, che sta sistemando il suo ginocchio. Ha un programma di recupero funzionale, visto che non può giocare. E’ la stessa cosa che succede ad Armero, che si sta curando. Munoz? Non abbiamo firmato nulla. Poteva essere un obiettivo per luglio, ma ora è arrivato Paletta. Non abbiamo alcun impegno e lo abbiamo detto a Zamparini e Ferrero. Rinnovi Abate e De Jong? Per ora non ne parliamo, ne parleremo a fine stagione. Berlusconi? E’ stato scritto il contrario di quello che ha detto. Nessuno ha mai pensato di mandar via Inzaghi se non andiamo in Europa, né il contrario. Non è in discussione, non ci sono ultimatum, ha un contratto anche per l’anno prossimo. Mancano ancora tante partite, andiamo avanti e cerchiamo di far bene. Non capisco cosa sia successo a gennaio».

DESTRO – «Sicuramente il Milan è il Milan, non c’era bisogno di convincermi. Ho voglia di far bene e questa è la società perfetta per riuscirci. Galliani a casa? Sono rimasto incredulo. Fa piacere che sia venuto da Milano per me. Voglio dimostrare tanto con questa maglia. Roma? Arrivo con uno spirito positivo e con la voglia di mettermi in mostra. Sono venuto qui per aiutare la squadra, come faranno i miei compagni. Chiamate da Inzaghi o Berlusconi? Ci sono stati segnali importanti, ma il gesto di Galliani è stato decisivo. Sono molto orgoglioso di questo ed è stata una scelta più convinta. Il Milan ha avuto grandissimoi attaccanti, a partire dal mister, percorrere metà della loro carriera sarebbe importante. Nazionale? Cercherò di convincere il ct a convocarmi. Gruppo italiano? Sono scelte della società. Ho trovato un gruppo unito, dobbiamo solo giocare e vincere. Ho lasciato la Roma per la proposta del Milan, una grandissima società. Indossare la maglia del Milan è stupendo. Roma? Preferisco parlare solo del Milan, non sono più un giocatore della Roma».

BOCCHETTI – «Mi sono sentito subito in una grande famiglia. Sono felicissimo. Ero qui da due-tre giorni e sembrava di conoscerli da tempo. Ringrazio anche i collaboratori, che mi hanno messo nelle condizioni di far bene. I compagni mi hanno aiutato tanto. L’esperienza allo Spartak Mosca non è stata sfortunata, non è stata una parentesi negativa. Non ero al 100%, ma ora sono qui e penso a fare bene con il Milan. Nazionale? Credo che sia una conseguenza delle prestazioni con il proprio club, quindi ora conta far bene con il Milan. Gruppo italiano? Non ho alcuna preclusione, sono stato accolto benissimo, queste sono questioni che spettano alla società».

ANTONELLI – «Ringrazio il Genoa per avermi fatto crescere come uomo e calciatore. Mi è dispiaciuto non poter salutare i tifosi del Genoa. Milanello è il centro sportivo più bello al mondo. Inzaghi? E’ un allenatore preparato, daremo il massimo per lui. Seconda stella? Spero di essere io il prossimo Antonelli a vincere una stella. Papà era contentissimo per il mio ritorno a casa, non potevo chiedere di più».

PALETTA – «Difesa Milan? Dobbiamo lavorare, io in primis. Devo imparare i movimenti difensivi che vuole il mister. Per sabato saremo all’altezza per far bene. Sono dispiaciuto per esser andato via così dal Parma. Juventus? Hanno un attacco forte, ma possiamo anche batterli. Conoscevo la maggior parte del gruppo. Passarella o Samuel? Non ho un modello da seguire, cerco di apprendere da tutti per migliorare».

SUSO – «Il calcio in Italia è più tattico e anche un po’ più tecnico. In Inghilterra si lavora maggiormente dal punto di vista fisico, ma alla fine il calcio è un linguaggio universale. Credo che sia necessario un po’ di tempo per adattarmi alla squadra e all’allenatore. Stiamo attraversando un momento un po’ difficile, ma quando il mister vorrà chiamarmi in causa mi farò trovare pronto».