Esclusiva: lo tsunami Rosanna - Calcio News 24
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2013

Esclusiva: lo tsunami Rosanna

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Una donna con i tacchetti a spillo

ESCUSIVA ROSANNA MARANI – Un giornalista molto esperto una volta mi disse: “Per essere un buon professionista bisogna evitare di esprimere concetti ovvi o scrivere nozioni che già tutti conoscano”. 

Eviterò dunque di trascrivere la biografia di Rosanna Marani e di dire che fu la prima giornalista a riuscire ad intervistare un Gianni Rivera in silenzio stampa da sei mesi, nel 1973. Non vi parlerò del fatto che fu la prima donna a lavorare per la Gazzetta dello Sport, la prima donna a diventare giornalista professionista sportiva in Italia e in Europa (nel 1976) e pure la prima giornalista a condurre una trasmissione sportiva in TV. 

 

Eviterò anche di soffermarmi a raccontare come negli anni settanta abbia creato i testi di alcune canzoni di Domenico Modugno, tra gli altri,  e di come, grazie ad una sua idea  per dare sostegno ai bambini rimasti orfani nella tragedia del terremoto dell’Irpinia, siano nate le  “gare di solidarietà benefiche” che oggi vediamo tra le varie testate. 

Però non posso evitare di parlarvi del suo titolo di Cavaliere dell’ordine al Merito della Repubblica Italiana:  Per aver aperto la strada alle donne ad una professione, quella del giornalismo sportivo, a loro preclusa prima del suo avvento”. 

Mai titolo fu più azzeccato, pennellato sul corpo e sulla personalità di una grande professionista. Un titolo meritato per chi, come lei, ha giocato e vinto la guerra contro il pregiudizio e il maschilismo nell’ambiente del giornalismo sportivo. 

ROSANNA L’AVANGUARDISTA – Una battaglia tutt’altro che personale. Rosanna è stata una pioniera a cui tutto il mondo dell’informazione, non solo quella al femminile, deve molto. 

Franco Bruna la ritrasse come Giovanna D’Arco, racchiudendone l’essenza per il suo libro “Una donna in campo”. Una combattente la cui parola è lo scudo e la penna la lancia. 

Rosanna è ancora quella eroina e oggi ci apre la porta della sua casa, oltre che quella dei ricordi.  Con lei l’inseparabile amico, il cucciolo Toi. Parliamo di tutto: dell’amore (uno solo, quello grande della vita), dei figli (tre), dei nipotini (anche se: “Non sarò mai una nonna che prepara merende”), dell’albero Poldo a cui tutte le mattine augura il buongiorno dalla finestra della sua camera da letto, come un rito. Parliamo non ultimo della sua dedizione per il lavoro, della lotta quotidiana per i diritti degli animali. Parliamo anche di musica, poiché indovinare la colonna sonora giusta nella vita è tutto. 

Ci racconta come è cominciata la sua carriera, tra un caffè e una sigaretta, e le ore ci sembrano minuti. 

TRA CAPARBIETA’ E PERSEVERANZA – Rosanna ci racconta, quasi come fosse una favola, quanti per lungo tempo hanno voluto vedere in lei solo la bella donna e non la professionista. Di come sia stata difficile da abbattere quella barriera fatta di sfiducia e presunzione – “Certo faceva male sentire i commenti dei colleghi, le allusioni continue al mio abbigliamento e al mio sesso, come se, solo per il fatto di nascere con un utero, si debba pagare un prezzo più alto. Ma non mi sono mai arresa ne mai mi arrenderò, perché se la vita è dura, io sono più dura. Ho imparato a dire le parolacce, a non vergognarmi e a non arrossire e poi, una volta metabolizzato, l’ho insegnato anche ai miei figli, insieme ad altre due cose che considero importantissime: la prima è la capacità di saper dire NO, poiché è molto più difficile da pronunciare a dispetto di qualunque Sì, ed in seguito ho insegnato a dire GRAZIE, la riconoscenza oggi forse non è più un valore, ma per me ancora lo è. Nella vita, non dobbiamo mai dimenticare chi ci ha aiutato e saper ringraziare è un grande dono”. 

Questa donna dall’immenso carisma e dalla grande tenacia, colpo dopo colpo è riuscita ad abbattere le resistenze e a guadagnare ben più di un lavoro. E’ riuscita a conquistare il rispetto dei colleghi e dei lettori. Quel rispetto nel corso degli anni non ha potuto che trasformarsi in stima, grazie anche ai numerosi successi ottenuti sul campo e, coloro che per lungo tempo hanno dimostrato diffidenza, si sono dovuti arrendere di fronte alla professionalità ed al talento, ingredienti che insieme all’istinto compongono l’anima palpitante del vero giornalismo. 

QUELLA VOLTA CHE… – Come possiamo non menzionare poi gli esilaranti video in cui calciatori e dirigenti calcistici travestiti rilasciavano pertinenti interviste calcistiche. Persino Maradona, lo scorso ottobre, alla conferenza stampa in occasione della presentazione dei suoi video autobiografici per la Gazzetta dello Sport, ha ricordato l’indimenticabile costume da Babbo Natale

Il più simpatico? – continua Rosanna- è stato senza dubbio Boniperti, ma anche i tre Re Magi Vialli, Mancini, Cerezo (Ndr. quel cortometraggio è persino stato menzionato al Festival Internazionale del Cinema Sportivo di Roma), memorabile è stata l’intervista al Patron dell’Inter Pellegrini vestito da Zorro, oppure Pagliuca in veste di uomo delle caverne.  Devo ammettere, che mi sono divertita sempre oltre ad aver fatto divertire. Erano tutti molto disponibili e riuscivano a non prendersi sul serio pur parlando seriamente. I miei sketch sono diventati dei veri tormentoni. Inconsapevolmente sono stata persino la fautrice di quello che sarebbe diventato  quasi un manifesto culturale per Trapattoni. Non dire gatto finché non ce l’hai nel sacco era una mia frase ricorrente da bambina. Era uno scherzo nato durante un’intervista e che poi è stato interiorizzato da Giovanni. Negli anni sono riuscita ad arrivare ad intervistare tutti i più grandi. Persino molti politici si sono prestati alle mie interviste. Ricordo per esempio che Craxi nella sua formazione di 11 titolare ideale aveva messo la Thatcher come centravanti”

 

VIVERE EMOZIONI E PORTARE SCOMPIGLIO – Quando le chiediamo che consiglio darebbe a quanti desiderino seguire le sue orme Rosanna spiega che per fare questo lavoro occorre principalmente cuore e istinto, oltre alla capacità di rinnovarsi, senza aver paura di essere creativi ed il coraggio di “cantare fuori dal coro”. 

Rischiare, provare ogni nuova esperienza ed entusiasmarsi, sempre. Questo lo spirito ardente di Rosanna. Una vera donna, uno “tsunami” (come lei stessa si definisce) di idee e creatività che, smessi i panni da giornalista sportiva, ha saputo vestirne molti altri con grandi successi e soddisfazioni, come quando ha conquistato la seconda edizione del Premio “Alda Merini”, oppure come quando aiuta il prossimo perchè, come ci dice,  “essere dalla parte degli ultimi per me è il più grande motivo di orgoglio”. Siamo pronti a scommettere che Rosanna in futuro ci riserverà ancora molte sorprese perchè, come scrisse lei stessa in un articolo del 1975,  “La sua vita non è davvero soltanto un gol”