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Da Meghni a Gerson: i 5 acquisti flop di Walter Sabatini

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Walter Sabatini è stato nominato coordinatore tecnico delle squadre di Suning. Nella sua storia tante plusvalenze e pochi trofei

È di pochi giorni fa la notizia che Walter Sabatini è diventato il nuovo coordinatore tecnico delle squadre di Suning. L’ex direttore sportivo della Roma gestirà il mercato di Inter e del club cinese Jiangsu Suning. Fin dagli albori della sua carriera, partendo da Perugia e Lazio per finire a Palermo e Roma, la figura di Sabatini è sempre stata ammantata da una sorta di aura di grandezza: forse più per i suoi modi di fare che per il reale valore del dirigente umbro. Se da un lato è innegabile la sua dote di grande conoscitore di calcio e di abile negoziatore, qualità che gli hanno permesso di realizzare grandi affari sia in entrata che in uscita; dall’altro è evidente anche una certa inclinazione all’innamoramento facile per giocatori molto fumosi e poco concreti che spesso gli ha fatto perdere di vista la costruzione generale della squadra. Numeri alla mano, nella bacheca di Sabatini ci sono più plusvalenze che trofei. E non è detto che questo dispiaccia alla proprietà cinese. In attesa di scoprire quali colpi ha in serbo per il prossimo calciomercato vi presentiamo i 5 acquisti flop della storia di Walter Sabatini:

LAZIO – Meghni

Il primo grande incarico in serie A Sabatini lo ottiene come direttore sportivo della Lazio, dopo le esperienze in serie minori con Triestina e Arezzo. Nella sua ultima stagione in biancoceleste prova a piazzare il colpo ad effetto e preleva dal Bologna Mourad Meghni, sborsando 2,5 mln di euro per la metà del suo cartellino. Arrivato a Roma con il soprannome di “petit Zizou”, per le sue origini franco-algerine, in quattro anni collezionerà 48 presenze e 0 reti in serie A. Dopo aver girovagato il Qatar, con una parentesi nel calcio a 5, sta chiudendo la sua carriera in Algeria.

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PALERMO – Maccarone

Nell’estate del 2010 Sabatini, passato intanto al Palermo, fa una corte spietata a Massimo Maccarone che la stagione precedente aveva segnato 12 gol in serie A con il Siena. Il Palermo sborsa 4 milioni di euro per assicurarsi le sue prestazioni, una cifra considerevole per la realtà di Zamparini. Big Mac però non ripaga l’investimento e in campionato realizza solo 2 gol in 18 partite. A gennaio la società lo mette ai margini della rosa e decide di svenderlo: lascerà la Sicilia dopo appena 6 mesi.

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ROMA – Iturbe

Dopo la parentesi con il Palermo Sabatini torna nella capitale, questa volta sponda Roma. Per la prima volta in carriera gli viene affidata una squadra che punta allo scudetto. Nei primi tre anni la Roma non ingrana, sia per i continui cambi di allenatore sia per alcuni acquisti non azzeccati. L’estate del 2014 i giallorossi sono decisi a fare il salto di qualità: Sabatini sfida la Juve per l’acquisto di Manuel Iturbe, il crack della stagione precedente. Alla fine la spunta Walter che si aggiudica il giocatore per una cifra di poco superiore ai 24 mln di euro. In due stagioni e mezzo con la Roma collezione 5 gol in 68 partite, finendo prima in prestito al Bournemouth e poi al Torino.

ROMA – Doumbia

Mercato di gennaio 2015, la Roma prova a lanciare la rincorsa alla Juve e decide di acquistare un centravanti prolifico e che sappia giocare con la squadra. Gli occhi di Sabatini si posano sull’attaccante del CSKA Mosca Seydou Doumbia, fresco vincitore della coppa d’Africa con la Costa d’Avorio. La Roma sborsa 16 mln ma in giallorosso collezionerà solo 14 presenze con 2 gol e già 6 mesi dopo viene rispedito in Russia. Inizia un giro di prestiti che ora lo ha portato a giocare con il Basilea ma, visto che gli svizzeri non lo riscatteranno, a giugno rientrerà a Roma.

ROMA – Gerson

L’acquisto di Gerson è il testamento ideologico che Walter Sabatini ha voluto lasciare alla Roma. Il dirigente umbro ha strappato il talento brasiliano al Barcellona che era fortemente interessato al giocatore e che si è defilato quando il prezzo del trequartista della Fluminense è iniziato a lievitare. A dir la verità collocarlo nei flop non è stata una scelta facile sia per la sua giovane età (19 anni) che per gli sprazzi di calcio mostrati in Brasile. Tuttavia i 16,5 mln sborsati dalla Roma la scorsa estate non possono essere giustificati a fronte di 130’ minuti giocati in campionato, praticamente una partita e mezza. È ancora presto per le bocciature ma per ora si è rivelato una delusione.