Michel Platini: «Comunque vada, lascerò l'UEFA entro il 2019» - Calcio News 24
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2015

Michel Platini: «Comunque vada, lascerò l’UEFA entro il 2019»

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Le Roi però non si sbottona sul suo programma elettorale in vista della corsa alla presidenza FIFA: «Saprete tutto a breve»

QUI PRINCIPATO Fumata grigia oggi a Monte Carlo al termine della due giorni dei sorteggi UEFA legati a Champions ed Europa League 2015/2016. Alla sua prima, affollatissima conferenza-stampa dopo la prevedibile notizia (29 luglio scorso) della sua candidatura alla presidenza FIFA, Michel Platini ha preferito nascondersi dietro un elegante ‘no comment’ riguardo al suo programma elettorale per quel che riguarda la poltrona lasciata vacante dal dimissionario Sepp Blatter. «Questo non è il luogo né il momento adatto.», ha riferito l’attuale Presidente dell’UEFA di fronte ad un affollato parterre di giornalisti stranieri più qualche collega italiano. «Le elezioni della FIFA avveranno entro sei mesi (il prossimo 26 febbraio 2016, NdR) e a breve conoscerete tutti i miei progetti. Ci sarà modo di parlarne dettagliatamente tra sei/otto settimane».

ULTIMA FERMATA: 2019 Assediato successivamente da domande più o meno celate sull’argomento “caldo” dell’autunno calcistico, Le Roi – tra un sorriso di circostanza e l’altro – si è comunque lasciato sfuggire un «Sì, stavolta mi fermerò qui» lasciando intendere che, comunque andrà a finire la corsa elettorale chez FIFA, è sua intenzione non ricandidarsi per la quarta volta consecutiva alla presidenza dell’UEFA dopo i fortunati precedenti del 2007, 2011 e 2015 (la sua ultima rielezione risale al 24 marzo di quest’anno). Al momento Platini parrebbe (Zico permettendo…) l’unico candidato plausibile alla successione del contestatissimo Blatter nonostante l’opposizione politica del principe Ali bin Hussein di Giordania, attuale vice-presidente del massimo organismo calcistico mondiale.

JUVENTINO E TRASPARENTE La conferenza di Monaco è poi proseguita citando i recenti successi dell’UEFA che vanno dall’unificazione dei profitti monetari di Champions ed Europa League (buona notizia: ne godranno molti più club di prima, compresi i meno famosi) all’applicazione del famigerato FFP/Financial Fair Play (Gianni Infantino, Segretario Generale: «Il nostro obbiettivo resta lo stesso di tre anni fa anche se fortunatamente non siamo più in regime di stretta austerity.») passando per l’introduzione delle 24 squadre (troppe?) per la fase finale dell’Euro 2016 (Platini: «Abbiamo riportato il grande calcio in nazioni piccole e molto appassionate tant’è che al momento le richieste dei biglietti per l’Europeo francese superano già gli 11 milioni di unità») fino alla tolleranza zero nei confronti di vandali travestiti da tifosi, intimidazioni razziste, intemperanze negli stadi o giocatori indisciplinati che non rispettano l’autorità arbitrale («Le sceneggiate in campo sono inammissibili e dovranno progressivamente sparire», UEFA docet). Spazio infine ad una piccola battuta conclusiva. Interrogato sulla sua mai del tutto celata fede juventina, l’indimenticato numero 10 francese ha ammesso ai cronisti: «Ebbene sì, simpatizzo per la Juventus: cosa c’è di male? Diversi dirigenti coltavano la propria passione verso questa o quella squadra e così faccio anch’io senza alcuna malizia. Essere trasparenti e super partes è uno dei pregi principali dell’UEFA.»