Mediano sinistro d’attacco - Calcio News 24
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2015

Mediano sinistro d’attacco

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La presentazione di Sinisa Mihajlovic, neo allenatore del Milan. Mattatore il presidente Berlusconi che ha parlato anche di El Shaarawy

Il Milan si è oggi presentato nella sua nuova dimora, Casa Milan, e nelle sue nuove vesti: sarà un Diavolo che punterà dritto allo scudetto, l’imperativo quello di spodestare la Juventus e tornare in Champions League, il palcoscenico che meglio si addice a storia, dna e gusti rossoneri. L’obiettivo dichiarato in primissima persona da Silvio Berlusconi va protetto dal neo allenatore rossonero Sinisa Mihajlovic, ad onor del vero apparso tutt’altro che spaventato.

SINTONIA – Dalle battute significative della conferenza stampa odierna è emersa una particolare comunione d’intenti tra Silvio Berlusconi e Sinisa Mihajlovic: siamo in piena luna di miele e ci mancherebbe altro, guai non fosse così già oggi, ma la sensazione è che si possa remare nella stessa direzione. Attaccareee… così il presidente rossonero motivava soltanto qualche mese fa lo spaurito Milan di Inzaghi e sopra ogni eventuale discordia – tra proprietà e guida tecnica – vigilerà proprio questa sorta di tacito accordo. Il Diavolo, lo dimostrano con forza le prime battute della sua campagna acquisti, sarà votato alla fase offensiva e toccherà proprio al serbo garantire l’equilibrio complessivo senza dare la sensazione di badarci troppo.

SOVRAFFOLLAMENTO – Carlos Bacca, Luiz Adriano, Jeremy Menez, Alessio Cerci, M’Baye Niang, Alessandro Matri, Keisuke Honda, Suso e… Stephan El Shaarawy. Nove attaccanti, troppi in una stagione in cui il club rossonero non prenderà parte alle competizioni internazionali. Ma prima di arrivare al Faraone andiamo con ordine: il Milan ha appena prelevato due attaccanti di livello assoluto – nelle piene evoluzioni delle rispettive carriere, forti e prolifici, sudamericani, dinamici e compatibili – che si candidano credibilmente a vestire le due maglie titolari del tandem offensivo di Mihajlovic. Anche qualora lo slavo dovesse optare per un’alternanza – come accaduto alla Sampdoria – tra 4-3-1-2 e 4-3-3, in quest’ultimo caso il terzo posto spetterebbe ad una pedina in grado di aiutare la fase difensiva e dunque non ad un attaccante di ruolo.

IL CASO EL SHAARAWY – Tradotto: difficile ipotizzare il contemporaneo impiego di Bacca, Luiz Adriano ed El Shaarawy. Non appena ufficializzato l’innesto del brasiliano dallo Shakhtar Donetsk è venuto spontaneo domandarsi: ma il Faraone? E’ ancora considerato uomo chiave dello scacchiere rossonero? Le risposte ipotizzabili sono tre. La prima: sì, ma ora dovrà dimostrarlo al cospetto di una concorrenza di conclamato valore. La seconda: ni, nel senso che resta in organico (perché dopo alcune stagioni di totale discontinuità causate da continui fastidi fisici non ha un mercato alla sua altezza) ma parte nelle retrovie delle gerarchie di Mihajlovic. La terza: no, il Milan ha mollato El Shaarawy e non gli concederà una terza chance dopo le 24 spezzettate presenze (a volte comparse) degli ultimi due campionati. Ed è con questa ultima risposta che si sposerebbero le dichiarazioni odierne di Berlusconi: “El Shaarawy? Per me è un mediano sinistro d’attacco, ne sono convinto”. Un modo stravagante per consigliargli di trovarsi una nuova squadra. Perché già le parole “mediano” ed “attacco” non vanno tanto d’accordo, sotto il profilo semantico e del campo, applicate poi a Stephan El Shaarawy non possono che strapparci un sorriso. O una grassa risata, fate voi.