Milan-Inter, Sneijder e Boateng: "Ci diamo un bel 10" - Calcio News 24
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2012

Milan-Inter, Sneijder e Boateng: “Ci diamo un bel 10”

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DERBY MILAN INTER BOATENG SNEIJDER – Questa sera Wesley Sneijder e Kevin Boateng non si incroceranno sul campo di San Siro: il centrocampista olandese, fermo per infortunio, deve, dunque, rimandare la sfida con il suo rivale in campo. I due, però, fuori dal terreno di gioco sono amici, come dimostra l’intervista rilasciata per SportWeek, dove hanno parlato alla vigilia del derby di amicizia, passioni, donne e, ovviamente, calcio.

Innanzitutto, i due spiegano cosa vuol dire per loro indossare il numero “10”:

Sneijder «Ho sempre portato questo numero sulla maglia. Al Real, all’Ajax, all’Inter. In nazionale. Ce l’ho anche tatuato su un braccio. Mi piace, niente più di questo.Nonè legato al fatto che, in una squadra, il “10” è il giocatore più forte, perché non è vero».
Boateng «Come, non è vero?! È vero!».
Sneijder «Dice così perché mi riferivo a lui…»
Boateng «Tutti i più forti hanno giocato col “10”: Maradona, per esempio».

Lei perché lo ha voluto?

Boateng «Perché è il più bello che c’è».

Nella simbologia esoterica, il “10” rappresenta l’eterno ricominciare…

Sneijder (rivolto a Boateng): «Sta parlando del significato del numero, hai capito?».
Boateng: «Sì, capisco, non preoccuparti…».

L’eterno ricominciare: quante volte lo avete fatto nella vostra vita? E quale è stata la più importante?

Sneijder «Tante volte, ho ricominciato. La più importante quando ho incontrato Yolanthe, due anni fa. Giocavo a Madrid e stavo male male male. Mi ero separato da mia moglie e non vedevo mio figlio. Quando ho incontrato lei è cambiato tutto, siamo venuti a Milano ed è cambiata, inmeglio, anche la mia carriera. L’Inter mi ha aiutato tanto».
Boateng «Per me è uguale. Stessa situazione, professionale e privata. Al Tottenham giocavo poco e parlavano male di me. Al Portsmouth dicevano che fossi un buon giocatore e basta. Venire al Milan è stato come cambiare identità, passare a un livello più alto, in ogni senso. E poi, Melissa (Satta, ndr). Avevo divorziato, pure io vedevo poco mio figlio, poi è arrivata questa ragazza e la mia vita è cambiata».

In cosa vi date un bel “10”, in campo e nel privato?

Sneijder «In campo, per il passaggio.A me piace più fare assist che gol. Secondo me, scusa Prince, ma il numero “10” deve essere un trequartista vero, non uno che pensa di essere il più forte della squadra e vuole indossare quel numero (risata). Non può essere una mezz’ala che pretende di fare il “10”».
(Boateng annuisce con aria compassionevole)
Boateng «Dieci alla mia capacità di essere leader,di prendere la squadra per mano».

E fuori dal campo?

S «Non lo so, non riesco a dirlo io».
B«Quando vedo i bambini con la mia maglia del Milan. Vuol dire che per loro sono un simbolo».
S «Ma guarda che sarebbe lo stesso se portassi il “27” o un altro numero!».
B«Ma mettono il “10” perché sognano di diventare giocatori importanti!».
S «Magari perché hanno 10 anni…».

Va bene, va bene: in cosa date “10” all’altro, anche fuori dal campo?

S «Fuori è un’altra cosa, lascia stare…»
B «Perché reagisci così? Ti ha fatto una domanda, vuoi tirargli un cazzotto? Non puoi dire come sono fuori dal campo?Cosa gli avete dato da bere, prima, a questo qua, cafè o vodka?».

Meglio passare a cose di campo: l’altro merita “10” in qualcosa?

S «Se vuole diventare un trequartista, deve fare assist. Ha pure un buon tiro da lontano».
B «Ora mi hanno detto di non tirare…».

Perché ci prende meno?

B «Se tiro e non faccio gol, i compagni mi fanno buuuu… (ride). Su Wes dico che, se ci fosse un libro sui trequartisti, meriterebbe un capitolo tutto suo. Lui gioca per la squadra, non corre tanto, ma gioca bene. È un perfetto “10”. Non il migliore al mondo, ma…» (risatina).

Wes, il mister merita 10 perché…?

«Perché io e lui parliamo tanto e la pensiamo uguale. Ha capito che trequartista è il mio ruolo.Quelli che c’erano prima di lui mi hanno fatto giocare attaccante, mezz’ala (Boateng: “E dài…”), lui ha capito che sono un trequartista e basta».

E lei, Boateng, dà 10 ad Allegri?

(riflette prima di rispondere) «Da ora in avanti forse giocherò mezz’ala. Io ho sempre detto che sono un trequartista, questo è il mio ruolo, la mia posizione, ma decide il mister».

Da calciatori, in cosa meritate 6?

S «È difcile. Forse il colpo di testa. Boh, non lo so».
B (finge) «I don’t understand. Non capisco».
S «Vuole sapere se ti piace il numero 6».
B «Ma sono tutti così all’Inter?».
S «Vuole sapere in cosa raggiungi appena la sufficienza!».
B «Come si dice “raggiungere” in inglese?».
S «Reach!»
B «Oh, scusa, io non sono mica inglese!».
S «Oh, io sono olandese e lo so! Insomma, qual è il tuo punto debole?»
B «Forse, quando le cose non vanno bene, qualche volta perdo la testa».

Chi merita 10, nel calcio di oggi? Quale calciatore e quale squadra?

S «Io sono uno che merita 10. La squadra? Non il Milan. No, dai, seriamente: Messi e Barcellona».
B «Messi? Cristiano Ronaldo, ma quale Messi!».
S «Io il 10 lo do ai trequartisti, e Messi è un trequartista».
B «Messi trequartista?! Ma tu che partite guardi?».

Basta calcio, è meglio. Mai preso un 10 a scuola?

S «Sì, in matematica».
B «In tedesco».
S «Ma tu sei tedesco! Sei nato a Berlino! È la tua lingua! Allora anch’io prendevo 10 in olandese!».
B «Ma io parlo un tedesco perfetto!».

L’Italia merita 10 in…?

S «Il cibo».
B «Sì, la cucina».

Invece la bocciate per…?

B «Attento a quello che dici…».
S «Il traffico. Gli italiani non capiscono che devono stare a destra».
B «Invece marciano a sinistra col braccio fuori dal finestrino e la sigaretta tra le dita».

Cosa vi manca del vostro Paese che portereste in Italia?

S «La famiglia d’origine».
B «L’orario».

Cioè?

B «L’abitudine alla puntualità. Qui prendi appuntamento alle 3 col parrucchiere e quello non si presenta…».

Escluse le vostre signore, quale donna merita un 10 per la bellezza?

S «Yolanthe».
B «No, ti sta chiedendo a parte la moglie».
S «Allora lo do a Melissa».
B «Io a Yolanthe».

Come si chiamava la fidanzata numero 10?

S «Non lo so!».
B «Non mi ricordo: avevo 10 anni…».

Le prime 10 parole imparate in Italia?

S «La prima, non posso dirla. Dai, le solite cose: come stai, passa, tira…».
B «Uguale».

Il voto 10 alla vacanza?

S «Ibiza».
B «New York».

Giro del mondo in 10 giorni: per andare dove?

S «Los Angeles e dintorni».
B «Stati Uniti».

Avete letto 10 o più libri nella vostra vita?

S «No».
B «Sì».
(Sneijder sospira incredulo)
B «E non ci crede…».

Quale di questi merita 10?

S «Non ricordo».
B «Aspetta che non so come si chiama in italiano…»
S «Che bugiardo…».
B «Ma no! Ecco: Fiore nel deserto, la storia di Waris Dirie, una modella africana che da bambina ha subìto l’infibulazione».

Quale città?

S «Amsterdam».
B «Berlino».

Quale disco?

S «Ascolto pure musica giapponese..».
B «Tutti quelli di Michael Jackson».

Quale film?

S «Dì prima tu».
B «Scarface».
S «Sentilo, è arrivato Tony Montana (il protagonista del film, ndr)».

Quale piatto?

S «Sushi».
B «La pasta, condita in ogni maniera».

Le 10 cose che non sopportate nel calcio?

S «Bastano due: odio quando fai gol e vieni ammonito se togli la maglia».
B «Io pure».
S «E il fatto che non ci sia la telecamera sulla linea di porta».
B «Ah, te lo ricordi, eh? (si riferisce al gol di Muntari non visto in Milan-Juve dello scorso anno, ndr).

E nelle persone?

S «Le bugie».
B «Bugie e mancanza di rispetto».

Il compagno che merita 10?

S «Nagatomo».
B «Cassano».
S «Ma gioca con noi!»
B «Che c’entra?! Prima stava con me!».

Le 10 cose che vorreste fare?

S «A me non manca niente».
B «Io una sola: il bungee jumping».
S «Ah no, quello no!»
B «Ma l’ha chiesto a me!».

Il voto a una notte di sesso…

S «10»
B (mette l’indice davanti alla bocca)

…a una notte di sonno…

S «Un po’ meno: 9».
B «8».

…allo shopping con le signore…

S «Dipende. Una volta ogni tanto merita pure 8».
B «8 e mezzo».
S «Sì, voglio vedere…».
B «A me piace sul serio girare per i negozi, anche per accompagnare Melissa».

…alla lezione tattica del mister prima della partita…

S «9, ma solo se la fa bene».
B «4».

…a un discorso del presidente alla squadra riunita…

S «10. Il nostro presidente merita sempre 10».
B «11! E andiamoooo! Vinciamoooo!».

…al pranzo ad Appiano/Milanello

S «Tra il 7 e l’8».
B «7 o 8??»
S «Un giorno 7 e l’altro 8!».
B «A Milanello 8».

…al ripasso degli schemi…

S «Non mi piace tanto: 5».
B «È importante, lo so, ma… 4».

…a un allenamento solo atletico…?

B «Zero».
S «Meno».

…al torello…

(in coro, entusiasti) «10!».

Che voto dareste oggi a voi stessi, come calciatori e come uomini?

S «Come uomo, 9: sono contentissimo della mia vita. Come calciatore, 7».
B «Come calciatore, 6. Nel privato, un giorno 8 e l’altro 9».