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Niente Bee? Il Milan tratta coi cinesi

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La cordata orientale avrebbe chiesto però la maggioranza del club

Rottura oppure no? Il mistero onestamente permane e non si capisce soprattutto che fine abbia fatto Bee Taechaubol, il broker thailandese che ormai praticamente un anno fa aveva promesso a Silvio Berlusconi l’acquisto di una quota di minoranza del Milan (il 48%) per la modica cifra di 480 milioni di euro. Soldi che, è bene dirlo, i rossoneri finora non hanno mai visto, così come non hanno mai più rivisto Taechaubol a Milano: il broker, che aveva tra le mani nomi importanti di una cordata che avrebbe dovuto investire sul Milan, si sarebbe ritrovato con un pugno di mosche in mano e dopo varie proroghe (doveva chiduere l’affare a dicembre, quindi a febbraio) sarebbe sparito dalla circolazione. Ieri Fininvest ha smentito le voci di una rottura con “Mister Bee”, ma i dubbi restano e, secondo i bene informati, in realtà Berlusconi starebbe già trattando con un’altra cordata per l’acquisizione delle quote rossonere. Si tratterebbe, nello specifico, di una cordata cinese, forse la stessa rimasta nell’ombra fino ad oggi (quella guidata da Richard Lee, ma sono solo ipotesi).

CINESI AL MILAN, MA VOGLIONO TUTTO – Il problema però sarebbe lo stesso di un anno fa, più o meno: eventuali acquirenti per il Milan ce ne sarebbero pure, ma Berlusconi non vuole mollare il comando mentre, a quanto pare, tutte le cordate interessate, compresa questa cinese, avrebbero intenzione di prendere un pacchetto di maggioranza rossonero (si dice il 60% delle quote per circa 600 milioni di euro più o meno, restando alla valutazione data ai rossoneri da Berlusconi dodici mesi fa, ovvero un miliardo di euro). Una situazione che al momento Finivest e Berlusconi starebbero valutando attentamente, che non avrebbero di certo del tutto escluso, ma che resta sullo sfondo alla trattativa (teoricamente ancora in atto) con Bee, che dovrebbe rifarsi vivo, per dare una risposta definitiva, prossimamente. Chi vivrà, vedrà.