E' un Milan tutto nuovo, ma c'è l'equivoco Bonaventura: adesso che fine fa? - Calcio News 24
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E’ un Milan tutto nuovo, ma c’è l’equivoco Bonaventura: adesso che fine fa?

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Tanti nomi nuovi e voglia di rifondare, il Milan dei cinesi ha voltato completamente pagina col recente passato; ma per chi ha fatto sempre bene come Bonaventura quanto spazio è rimasto?

Sette acquisti effettuati anticipando tutta la concorrenza, e due ulteriori colpi che l’hanno letteralmente eletto re di questo calciomercato. Il Milan post-Berlusconi dei nuovi magnati cinesi sta totalmente rifondando la squadra ereditata dagli ultimi anni di gestione sportiva rossonera fallimentare, scatenandosi sul mercato a suon di spese milionarie e ripartendo da pochissimi punti fermi: tra questi, il famigerato Donnarumma, di cui tutti hanno parlato, ma anche Giacomo Bonaventura. Un giocatore di qualità, da Milan, che ha avuto una crescita esponenziale valsa l’ingresso nel “giro” della Nazionale e un aumento del valore del cartellino; e che gli ha permesso di strappare una conferma fino al 2020 con un rinnovo contrattuale a ingaggio pressoché raddoppiato siglato nel gennaio scorso. Un ingaggio che adesso risulta però infinitamente più misero se rapportato a quelli proposti a Donnarumma e Bonucci.

Equivoco Bonaventura: ingaggio e ruolo nel nuovo Milan

E’ giusto mantenere il suo ingaggio a 2 milioni o si dovrebbe ulteriormente premiare chi si è sempre salvato dai fischi e dalle critiche che piovevano con costanza su San Siro negli scorsi campionati, tanto da poter essere ricordato come l’ultimo lungimirante acquisto centrato dal vecchio ad Galliani per la crescita impressionante e continuativa mostrata in tre stagioni con la maglia rossonera? Lui che era diventato praticamente l’elemento chiave del Milan del periodo buio e di crisi, e lo aveva fatto allenandosi seriamente, a testa bassa, parlando poco, senza mai dare un solo accenno di polemica, né con allenatori o società, né tantomeno con i tifosi, nemmeno quando i compagni si permettevano di farlo, sudando sempre la maglia con la cultura del lavoro tipicamente ‘bergamasca’ inculcatagli da 10 anni di Atalanta.

Questo lui sarà ancora considerato un titolare nel nuovo Milan? A seguito del bruttissimo infortunio, avvenuto subito dopo il rinnovo e che non gli ha permesso di essere il protagonista del ritorno dei rossoneri in Europa, cosa deciderà di fare Montella con Bonaventura, ora che sono arrivati numerosi nuovi innesti e molto probabilmente cambierà anche il modulo? Perché affidare l’onore e l’onere della responsabilità della fascia di capitano ad un nuovo arrivato, quando nello spogliatoio c’è un elemento come il centrocampista numero 5 che ha dimostrato di esserne all’altezza e a cui per anzianità nel club gli spetterebbe di diritto? Forse perché non sarà un sicuro titolare, è l’unica risposta che ci viene da dare…

Equivoco Bonaventura: ora il Milan cosa intende fare?

E’ una questione che vale la pena di porsi, perché va bene fare un ‘repulisti’ generale dalle “mele marce” e da chi non ha dimostrato di essere all’altezza di una squadra che vuole tornare ad essere grande, ma oltre che il futuro (Donnarumma) e l’esperienza (Bonucci), forse sarebbe bene tenere in adeguata considerazione anche chi già c’era quando arrivavano solo gli ottavi o decimi posti. Chi è stato testimone di quello che non è andato, ma si è sempre sforzato di dare il buon esempio e di tirare avanti la “carretta”, pur potendo scegliere la via più facile e comoda di un addio.

Perché non ha senso svuotare le casse societarie per rifare una squadra, e poi essere costretti a sacrificare l’unico di valore che hai in rosa per cercare di rientrare delle spese. Bisogna dare la possibilità di gioire dei futuri successi, di cui questo ambizioso nuovo Milan va a caccia, anche a chi lo ha sempre meritato ma non ha mai avuto intorno una squadra in grado di farlo. Così da non fare di tutta l’erba un fascio. Così da non fare due passi avanti e uno indietro. Così da poter ricordare gli errori del passato e far sì che non vengano più ripetuti. Bonaventura è un patrimonio da salvaguardare: a Montella il compito di renderlo ancora centrale nel progetto rossonero.