Pete Doherty, il calciatore bohèmien - Calcio News 24
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2014

Pete Doherty, il calciatore bohèmien

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Pete Doherty, cantante dei The Libertines e dei Babyshambles: una carriera da calciatore mancata

Chi ha letto i miei precedenti articoli o ascoltato alcune puntate del podcast che gestisco, TropicalLondon, avrà facilmente intuito la passione che nutro per l’Inghilterra, terra dove ho anche risieduto per una parte della mia vita.

Oggi vorrei parlarvi di Pete Doherty, cantante dei The Libertines e dei Babyshambles, un vero e proprio bohèmien nato in epoca di Kali Yuga. Nonostante proveniamo da scene musicali nettamente distinte, mi è capitato spesso di immedesimarmi nella vicenda umana di Pete, arrivando a sentirlo come una sorta di fratello maggiore. Pete è una sorta di cavo teso tra poesia e musica, una delle penne più raffinate della nuova generazione dei cantautori, ma anche un talento inespresso, sbocciato e non fiorito del tutto, vittima di vizi che hanno devastato il suo privato minando in più occasioni la sua creatività artistica.

Pochi sanno che Doherty ha avuto anche una discreta carriera da calciatore. Ha militato infatti nelle selezioni giovanili del Queens Park Rangers, squadra per cui fa il tifo e durante il liceo diede vita addirittura ad una fanzine dal titolo All quiet on the Western Avenue.

Pete frequentò poi l’università, la prestigiosa Queen Mary di Londra, a due passi dal project dove abitavo io ai tempi in cui vivevo nella capitale inglese e vicino anche alla Murder Mile, come il Professor Green chiama Upper Clapton Road, la via di Hackney tristemente nota perché scenario di frequenti scontri tra le gang giovanili. Pete non terminò mai gli studi accademici, ma gli influssi dei suoi studi letterari sono ben ravvisabili nei suoi testi. Credo che se Baudelaire si fosse reincarnato in un musicista, il suo ciclo karmico avrebbe avuto un seguito in Pete.

Si leggano in questo senso le liriche di Time for heroes, presente nella discografia dei The Libertines:

“Did you see the stilish kids in the riot

Shovelled up like muck

Set the night on fire

Wombles bleed truncheons and shields

You know I cherish you my love”

Pete Doherty è stato il fondatore di due band, i The Libertines e i Babyshambles, in cui milita attualmente, entrambe eredi, non soltanto a livello musicale, di quella che senza ombra di dubbio è la formazione più rappresentativa del rock britannico dell’ultimo ventennio, gli Oasis. Anche le relazioni tra i membri dei The Libertines, come quelle tra i fratelli Gallagher e il resto del loro gruppo, furono spesso burrascose e caratterizzate dalle frequenti intemperanze tra i vari membri, al punto che l’impossibilità di convivere portò allo scioglimento della band. In seguito a questa separazione, Pete arrivò addirittura ad irrompere nella casa del suo ormai ex chitarrista, Carl Barat, arrecando furti e devastazione.

Altro capitolo fondamentale della vita di Doherty è la sua relazione, oggi conclusa, con la top model Kate Moss. Storia d’amore che, se a detta di alcuni ha avuto una pessima influenza sulla produttività artistica del cantante, a me è sempre piaciuta. Pete Doherty e Kate Moss sono state una delle coppie  più fashion che io ricordi, condividendo in più quel lato maledetto dell’amore che li avvicina ad altre storie come quelle tra Sid e Nancy, Kurt e Courtney, Tim e Brody. Segnalo soltanto, giusto per rendere omaggio a questa coppia, che nel giorno del matrimonio, Pete pretese a tutti i costi di firmare col proprio sangue il patto nuziale, finché gli astanti riuscirono a convincerlo ad accontentarsi di una stilografica. Non è difficile immaginare le condizioni in cui Pete si presentò al suo stesso matrimonio, lui che per molti rappresenta la ragione principale del ritorno dell’eroina in Inghilterra negli anni Duemila.

Nel 1996 nella East London, in uno di quei campetti di periferia avvolti dalla nebbia d’inverno, si è svolta una partita di calcio a scopo benefico tra i Blur e gli Oasis, nel pieno di quella faida che contrappose due città, due fazioni, due modi di intendere la musica e probabilmente la vita. Le immagini di quella sfida sono tuttora esistenti e possono essere visionate su Youtube. A quella partita partecipò anche Robbie Williams, il quale negli anni a venire avrebbe avuto qualche screzio con Liam Gallagher, in perfetto stile inglese. Non c’era invece il nostro Pete, ancora troppo giovane che, però, magari stava tra il pubblico.

Sarebbe bello se si organizzasse una partita del genere in Italia, magari tra le varie crew rap italiane. Sono convinto che vincerebbe la squadra più fortunata, ovvero quella che schiererebbe me tra le sue fila.

 Pete e la ex compagna Kate Moss