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Prandelli: «Dimissioni al Valencia? È andata così»

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Il 2016 di Cesare Prandelli si è concluso con un polemico addio al Valencia, l’italiano si è dimesso dopo tre mesi sulla panchina spagnola e ora spiega perché

Cesare Prandelli ha lasciato Valencia e il Valencia, si è dimesso a fine anno dopo tre mesi difficili con la squadra nelle zone calde della Liga e un gruppo difficile da gestire. L’allenatore parla del suo addio: «Mi sono sentito delegittimato da squadra e tifosi. Le premesse erano diverse, mi avevano promesso rinforzi». Gli avevano promesso Simone Zaza, per l’esattezza, e l’ex ct racconta di aver incontrato anche il padre-agente del giocatore. Il Valencia chiude con la Juventus, il mister parla con Antonio Zaza e tutto sembra fatto, tanto che lo juventino è atteso per il primo allenamento, ma la società valenciana blocca tutto: «In videoconferenza la vice presidente mi dice che abbiamo 24 ore per scegliere un centrocampista o una punta. Mi sono preso il mio tempo e mi son dimesso, non abbiamo preso un giocatore già preso!».
PRANDELLI SALUTA VALENCIA – Prandelli saluta Valencia e rinuncia pure a un bello stipendio di due anni: «Avessi voluto fare il furbo avrei aspettato l’esonero, ma non sono così». Il problema del monte ingaggi era pressante, prosegue l’allenatore, tutti volevano ridurlo ma la società era corresponsabile di quello sperpero di denaro. E pensare che il tecnico lombardo è stato pure applaudito per un’onorevole sconfitta al Camp Nou col Barcellona. Prandelli però non ha mai pensato di lasciare, commenta adesso a La Gazzetta dello Sport, e in futuro vorrebbe tornare a dire la sua sul campo: «Sono determinato, adrenalinico, motivatissimo, ma non ho lasciato il Valencia per andare in un’altra squadra. Non ho in mente di ritirarmi»