Quello che l'agente non dice: Bonetto Agency - Calcio News 24
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2014

Quello che l’agente non dice: Bonetto Agency

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L’appuntamento periodico per conoscere meglio gli agenti italiani

Nell’ambiente lo chiamano il ‘Dottore’ perchè è una persona molto preparata ma sopratutto per manifestarli stima e affetto. Giuseppe Bonetto è uno dei decani tra agli agenti, vive il mondo del calcio da più di cinquant’anni. Uno dei suoi primi incarichi fu quella di segretario amministrativo della Lega Calcio dal 1958 al 1963. Piemontese doc, è stato direttore generale del Torino per 19 anni dal 1963 al 1982. I tifosi granata lo hanno nel cuore, fu uno dei grandi protagonsiti del tricolore vinto nel 1976, il grande Torino. Dopo alcuni anni nei quali ha collaborato con Napoli, Perugia e Genoa decise nel 1984 di intraprendere e dedicarsi totalmente alla professione dell’agente. L’alba di una nuova idea, la Ifa( International Football Agency). Inzialmente ne fecero parte il figlio Marcello e il nipote Federico, un team collaudato che per anni ha gestito gli interessi di campioni di livello mondiale come Paolo Maldini, Angelo Peruzzi, Gianluca Zambrotta e Ciro Ferrara. Con il passare degli anni entrarono nello staff anche l’ex giocatore del Napoli Francesco Romano e Giovanni Bia. Una collabrazione con questi ultimi che è durata fino a tre anni fa quando i due agenti decisero di intraprendere altre vie professionali

TRE STELLE – Il dottore è un uomo di altri tempi, con i suoi modi garbati e la passione che mette nel proprio lavoro. Con i ‘suoi’ ragazzi ha sempre istaurato un rapporto di stima che va al di là del semplice ambito lavorativo. Basti pensare che un’istituzione del calcio italiano come Paolo Maldini non l’ha mai lasciato in vent’anni di carriera. Marcello ha un figlio di nome Paolo come Pulici e Maldini, appunto. La fine del rapporto con Romano e Bia ha fatto si che molti giocatori non figurano più nella loro scuderia, da Macheda a Missiroli, tanto per citarne due. Negli ultimi anni non hanno dominato il mercato come gli capitava spesso in passato, sempre con i modi che li contraddistinguono. L’agenza ha scelto la linea verde, rinnovando il ‘portafoglio’ con diversi giovani. La maggior parte sono di proprietà di Torino e Juventus, ne sentiremo parlare. Un’operazione di lungo raggio, dettata anche dalla crisi che ha investito il calcio italiano. L’Ifa ha bisogno di rinnovarsi e i Bonetto ci stanno provando investendo sui giovani, concretamente. Si dice un gran bene del centrocampista della Primavera del Torino Francesco Casucci cosi come del difensore di scuola Juventus Gueye mandato a farsi le ossa in Lega pro alla Reggiana. Un occhio di riguardo alla terza divisione, spesso dimenticata dai grandi club ma che spesso mette in mostra giovani di talento.

GLI ASSISTITI – Nei suoi primi anni all’Inter veniva soprannominato il Roberto Carlos italiano, forse eccedendo con l’enfasi. Giovanni Pasquale è uno dei giocatori di punta della scuderia, esterno mancino che ha visto le migliori stagioni con la maglia del Livorno. La scorsa stagione ha giocato nella squadra per cui fa il tifo, il Torino, con alterne fortune. L’obiettivo adesso è quello di guadagnarsi i galloni del titolare con Stramaccioni all’Udinese ma la concorrenza è ampia e agguerrita. Un altro mancino di sicuro avvenire è Antonio Barreca, terzino classe 95′. Nella Primavera di mister Longo lo chiamavano ‘Frecciarossa’, adesso l’occasione Cittadella da un maestro come Foscarini. Una scelta giusta e ponderata, dal club veneto diversi giovani sono diventati giocatori. Era stato inseguito dal Pescara per due mesi ma poi è stata fatta la scelta di Trapani, su precisa richiesta del tecnico Boscaglia. Antonino Barillà è uno dei protagonisti del convincente avvio di campionato della formazione siciliana. Dopo la parentesi poco forunata alla Sampdoria, per Barillà questa è una stagione fondamentale. Uno dei giocatori di maggiore esperienza della lista è Gaetano Caridi che in estate ha accettato con entusiasmo di dare una grossa mano ad una società che gli ha dato molto, il Mantova. Grande merito all’Ifa per la gestione relativa ad Emanuele Gatto che in estate era rimasto senza contratto per via del fallimento del Siena. Da li sono stati avviati i contatti con Luca Nember del Chievo Verona chelo ha contrattualizzato per poi mandarlo in prestito biennale al Lumezzane, una sua ex squadra. Dopo tre ottime stagioni il Modena e Daniele Dalla Bona si sono detti addio. L’esperto centrocampista varesino si è accasato alla Real Vicenza che sta impressionando nel girone A della Lega Pro.

AREE DI COMPETENZA –l’Ifa attualmente ha in Torino la sua base operativa. Vengono setacciati tutti i campi nella regione Piemonte atteaverso anche diversi collaboratori. Nei primi anni novanta l’agenzia aveva condotto diverse operazioni di alto livello in Germania, in un certo qual modo i Bonetto furono precursori in tal senso e hanno fatto scuola. Ottime anche le relazioni con i club della Liga Spagnola e della Premier League, di seguito vi spieghiamo perchè.

TRASFERIMENTI STORICI – Ruggiero Rizzitelli fu uno dei primi attaccanti italiani ad emigrare in Germania. Rizzi-gol, come lo avevano soprannominato i tifosi del Torino, nel 1996 approdò al Bayern Monaco allenato da quella vecchia volpe di Giovanni Trapattoni. «Un’operazione lunga e difficile ma che ci ha riempito di orgoglio.-esordisce Giuseppe Bonetto ai nostri microfoni-. Rizzitelli fu uno dei primi giocatori italiani che andò a giocare in un dei club più importanti del mondo. Ricordo con piacere anche l’operazione fatta con il Barcellona per uno dei più grandi terzini della storia del calcio italiano come Gianluca Zambrotta. Ma ne potrei dire tante, come Ferrara dal Napoli alla Juve, Gilardino dal Parma al Milan. Devo ammattere che quella è stata la più difficile ma alla fine tutte le parti in causa ne hanno guadagnato. La nostra era una agenzia che annoverava campioni nel vero senso della parola come Angelo Peruzzi. Adesso i tempi sono cambiati ma la passione resta sempre la stessa e la condivido con mio figlio Marcello e con mio nipote Federico, puntiamo con decisione e convinzione sui giovani talenti». Come sempre loevole, dottore.